Sbatti il ‘mostro’ Spinetta in prima pagina: dis/informazione ambientale? [Controvento]

Solvay Spinetta stabilimentodi Ettore Grassano

Nei giorni scorsi tanti di noi sono sobbalzati, nell’apprendere dai giornali che la presenza di cromo in alcuni pozzi di Spinetta Marengo (area polo chimico, per intenderci) è in aumento. E capirai, con un processo in corso in cui ci si sta avvicinando al dunque, con quantificazioni di danno ambientale assai significative, e una bonifica dal profilo e dai costi ancora da definire (ma certamente enormi), ci manca pure di dover constatare che il livello di inquinamento dell’acqua continua ad aumentare, e stiamo freschi.

Epperò, guardate, qualcosa non torna in tutto questo rincorrersi di titoli, slogan, numeri e percentuali che a noi, che non ci siamo laureati in chimica o biologia o affini, dicono poco e nulla. E forse prima di creare ulteriori allarmismi (ho sentito con le mie orecchie mamme dire: “ma quindi l’acqua del rubinetto  è avvelenata, non dobbiamo più utilizzarla?”) gli addetti ai lavori dovrebbero imparare a comunicare un po’ meglio, andarci un po’ più cauti. Perchè poi, si sa, ognuno ci mette del suo strada facendo.

Il politico, soprattutto in questi tempi particolarmente ‘grami’ per la categoria, lancia l’allarme per lavarsene le mani.  Il giornalista che poco o nulla sa di questioni tecniche cerca il titolo ad effetto, che faccia vendere un po’ di copie in più (sono ancora i cartacei a dare la linea sui temi ‘caldi’ da queste parti), e subito ‘le gazzette on line’, come le chiama qualcuno, rincorrono e rilanciano.

Risultato finale: il caos, e spesso la disinformazione.

Attenzione: non stiamo qui sostenendo che ‘il polmone verde di Alessandria’, come lo abbiamo sempre ironicamente definito, sia un’area salubre, tutt’altro. E non servono sentenze di tribunali per saperlo. Ma ci risulta (e ne abbiamo avute conferme incrociate nel week end, anche se “per carità non citarmi, aspettiamo che tutto si chiarisca”) che i dati resi noti nei giorni scorsi, riguardo l’aumento di cromo (esavalente e non, nocivo e non: attenti a non fare ‘mescolanze’ improprie) nei citati pozzi spinettesi sia:

1) comunque di modesta entità, al di sotto della soglia di potabilità.

2) soprattutto, che i dati siano il frutto di un ampio e costante monitoraggio (Arpa e Asl, o Asl e Arpa), in corso  da diversi mesi, e praticamente su tutta la Provincia. Dove, udite udite perchè qui viene il bello, sembra esistano diverse realtà (comuni di collina, e di pianura) che presentano dati assai più elevati (ma assai!) rispetto a quelli di Spinetta Marengo.

Cosa questo significhi è tutto da stabilire: siamo una provincia super inquinata sul piano industriale un po’ ovunque? Certe sostanze si trovano nel terreno per caratteristiche naturali, o ci sono state messe chissà quando, e chissà da chi? Probabilmente ogni porzione di territorio avrà prossimamente storie da raccontare, e chiarimenti da chiedere, o fornire.

Però ci permettiamo di dire che diffondere dati nelle modalità utilizzate nei giorni scorsi (sbatto il ‘mostro’ Spinetta in prima pagina, evitando di contestualizzare il dato e di segnalare la situazione, a quanto pare anche più seria, di altri territori)
è dis/informazione ambientale. Quanto frutto di dilettantismo, o voglia di protagonismo, o  anche di strumentalizzazione (e da parte di chi), non sappiamo e non vogliamo stabilirlo noi.