Il leader del nuovo centrodestra

Patrucco Giancarlodi Giancarlo Patrucco
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Nello studio privato di Silvio Berlusconi, così come in quello di Albus Silente ad Hogwarts, dovevano esserci senz’altro i ritratti di coloro che lo avevano ispirato e poi supportato nella sua famosa “discesa in campo” Quasi vent’anni non sono uno scherzo: se ne accumula di gente nelle cornici.

Fra quelli, un posto certamente di riguardo era dedicato al suo luogotenente, al suo vice, al suo probabile successore, quando mai fosse: il mite, fedele, obbediente Angelino Alfano. Quello che lo seguiva, lo interpretava, lo assecondava e faceva ciao con la manina alzata quando il capo lo chiamava e lo elogiava nelle varie kermesse, elettorali e non (ma ci sono mai state kermesse “non” per Silvio Berlusconi?).

Ebbene, la sentenza di terzo grado e, vieppiù, il pronunciamento del Senato, hanno++ LODO ALFANO:OK COMM.SENATO RETROATTIVITA'PER PROCESSI ++ provocato un rovesciamento di posizioni che nessuno avrebbe mai creduto possibile. Ora, è Berlusconi che guarda dal quadro dov’è stato incapsulato, mentre Alfano è uscito dalla cornice e sta dilagando su tutte le tv, come per rifarsi del tempo perduto. Lo lasci da Vespa e lo ritrovi a commentare un libro di Vespa; al pomeriggio della domenica lo intervista l’Annunziata, la sera lo vedi seduto sulla poltrona di “Che tempo che fa”. E non solo lo vedi. Lo senti, perché la sua trasformazione da spalla a prim’attore è stata veramente sconvolgente.

Leader del Nuovo Centro Destra, oppure nuovo leader del centro-destra? Beh, Alfano sceglie modestamente la prima opzione, ma si capisce che dentro di sé vorrebbe arrivare a impersonare la seconda. Sette e mezzo per cento? Berlusconi sta al ventuno. Se Alfano continua a gonfiarsi e Berlusconi  a  sgonfiarsi, c’è pure la probabilità, neanche troppo inverosimile, che il vice arrivi ad eguagliare il capo. Intanto, condizionante lo è già. Ma è veramente nuovo?

Lui, qualora ci leggesse, direbbe che gli vogliamo male, ma alcune risposte su questioni politiche importanti stanno lì e ognuno può farsi le sue valutazioni da sé.
Prendiamo il caso De Girolamo, la ministra all’agricoltura che è attualmente sotto i riflettori per la registrazione di alcune sue frasi “in libertà”. Al momento non risulta indagata, però nessuno può negare che quanto ha detto e il modo in cui l’ha detto non siano proprio conformi al comportamento che ci si aspetta da un Ministro della Repubblica. Lei ribatte che stava a casa sua ed è stata violata la sua privacy. Ebbene, Alfano che dice? Esattamente la medesima cosa.. Ma non si sta dicendo da anni che, di fronte agli scandali che scoppiano ogni giorno, la politica non dovrebbe attendere i procuratori bensì intervenire prima? Alfano, con piglio guerriero, corruga l’ampia fronte e replica: ci penserà la magistratura.
Già. Poi si vedrà.

Una cosa che invece possiamo vedere subito è ciò che Alfano ha in mente per il lavoro. Il Job Act di Renzi? Robetta. Il nuovo centrodestra ha in mente un piano sul lavoro che si basa pragmaticamente sulla revisione delle regole. Insomma, sgominiamo la burocrazia, allentiamo i vincoli, rivediamo il sistema della contrattazione. Il resto (il lavoro, immagino), verrà da sé.

Ma la lotta alla burocrazia trova in Alfano un alfiere spietato e inflessibile quando arriva al tema delle imprese. Vuoi avviare una nuova impresa? Non devi chiedere permessi a destra e a manca. Basta quello che ti viene dalla legge. Lo Stato lasci fare. Dica al cittadino imprenditore: ristabiliamo un patto di reciproca fiducia. Tu fidati di noi e noi ci fideremo di te. Poi, se proprio si volesse star tranquilli, basterebbe l’avallo di un professionista del ramo. Alfano si fida dei professionisti. Dice che hanno studiato, si sono laureati, sono capaci e competenti.

Noi, ci fidiamo un po’ meno. Dell’imprenditore, visto che la nostra evasione fiscale è da primato, e dei professionisti, visti gli esempi di corruzione che i giornali illustrano tutti i giorni. Di Alfano, ovviamente, visto che ciò che dice sembra corrispondere a ciò che pensa.
In compenso, ci pare di aver capito una cosa: si proporrà anche come nuovo leader del centro-destra, ma ci pare assai simile a quello  che l’ha preceduto. D’altronde, stava nell’album di famiglia.