Nei giorni scorsi ha ‘bruciato’ tutti sul tempo, annunciando la nascita del primo circolo del Nuovo Centro Destra ad Alessandria. A cui, pare di capire, potrebbero presto seguirne diversi altri, secondo in principio di copertura capillare del territorio, “che non prevede competizione tra noi, anzi fortissima sinergia e collaborazione, per dare un nuovo orizzonte a tutto l’elettorato moderato”. Francesca Chessa, avvocato e dirigente Asl, è una quarantenne affascinante e grintosa, che incarna perfettamente l’emblema della nuova ‘valanga rosa’ che, a destra come a sinistra, sembra si stia affacciando sul palcoscenico della politica: “ma non parliamo di quote rosa, per carità: a questo Paese per ripartire servono persone competenti e capaci: donne o uomini è assolutamente secondario”.
Novese di nascita, Francesca Chessa vive e lavora ad Alessandria, e ha deciso di impegnarsi in politica “solo adesso, dopo aver a lungo osservato, e studiato: non mi piace l’improvvisazione, credo nel metodo”. E’ figlia d’arte però: suo papà è il senatore Gianfranco Chessa (che ha annunciato, in parallelo al progetto della figlia, la trasformazione in circolo del NCD della vivace associazione politico-culturale NoviSiamo), e di questi tempi non è detto che certi ‘marchi’ siano un vantaggio. Parliamo anche di questo, nella chiacchierata, ma soprattutto cerchiamo di capire con quali modalità il Nuovo Centro Destra si appresta, nei prossimi mesi, a presentarsi all’elettorato alessandrino.
Dottoressa Chessa, da pochi giorni lei è il presidente del primo circolo provinciale del Nuovo Centro Destra: ha voluto battere tutti sul tempo?
(sorride, ndr) Ma no, nessuna intenzione di battere sul tempo nessuno, si figuri. Solo l’entusiasmo che mi ha spinto, insieme ad un drappello di amici e amiche, a partire ‘a spron battuto’, appena il partito ha messo a disposizione la documentazione e le modalità con cui costituire un circolo territoriale. A cui certamente ne seguiranno parecchi altri, in un rapporto di assoluta collaborazione, e con l’intenzione di radicarci in maniera capillare in tutta la nostra vasta provincia.
Lei è stata a Roma, alla kermesse di presentazione del Nuovo Centro Destra organizzata da Alfano nelle scorse settimane?
Certo, ed è stata un’esperienza entusiasmante: la sensazione che il centro destra in Italia abbia una gran voglia di esserci, di ripartire e guardare avanti. A partire dai territori. Per me, poi, si è trattato di fatto della prima partecipazione ad un evento politico di ampio respiro, e da militante. Molto bello.
Però è figlia d’arte: quanto conta, e quanto peserà?
Il rapporto con mio papà, Gianfranco Chessa, è splendido, e anche lui tra l’altro ha deciso di impegnarsi nel nuovo partito, e proprio in questi giorni è in corso la trasformazione dell’associazione politico-culturale Novisiamo, di cui è uno dei promotori, in circolo novese dell’NCD. Ma io sono abituata a muovermi con le mie gambe, e con la mia testa. Tant’è che fino ad oggi non ho mai avuto ruoli attivi in nessun partito: sono sempre elettrice di centro destra, e con un forte richiamo ai valori cattolici che la mia famiglia mi ha trasmesso, ma senza tessere, e senza impegno diretto. E questo per due ragioni: perché non mi sentivo pronta (e penso che il tempo dell’improvvisazione in politica sia finito, o almeno speriamo), e perché, tutto sommato, non c’era nel panorama politico una forza in cui mi sentissi di impegnarmi in maniera diretta.
Ma Alfano non le sembra un leader ‘debole’, sul piano del carattere, in un’epoca basata più che mai sul carisma personale? Berlusconi, Grillo, Renzi….
Alfano ha una preparazione di tipo tecnico-politico eccellente, certamente non inferiore a quella dei leader che lei ha appena citato, e che certamente sono molto popolari. Ma soprattutto il Nuovo Centro Destra nasce con l’idea di proporsi come novità e alternativa anche da questo punto di vista: non un uomo solo al comando (che è stato a lungo il limite del centro destra berlusconiano), ma un progetto politico portato avanti in maniera collettiva, per ridare un orizzonte di speranza al nostro Paese, che ha potenzialità enormi, eppure è come imbrigliato, paralizzato.
I sondaggi però dicono che Berlusconi continua ad esercitare un fascino notevole sull’elettorato di centro destra….
Gli ultimi dati che ho visto danno il Nuovo Centro Destra al 7,5%: e non mi sembra davvero poca cosa, considerato che siamo nati da qualche settimana. Comunque tutto dipenderà da quel che davvero sapremo fare, e proporre, alle persone. Che oggi la gente comune sia disgustata dalla politica lo sappiamo tutti: basta conversare al bar, o sul posto di lavoro o ovunque per accorgersene. La sfida è, appunto, riconquistare per la politica uno spazio, una centralità che deve però passare attraverso proposte concrete, e dialogo costante con le persone.
Il circolo che lei promuove è tematico, dedicato al welfare: perché?
Perché in questo momento ci pare necessario concentrare l’attenzione su temi come la sanità, le pensioni, il sostegno a chi non lavora o il lavoro lo ha perso. E naturalmente al mondo della scuola e della formazione professionale. Il Paese, ma anche e soprattutto la nostra provincia, devono ripartire da qui. La scelta tematica, peraltro, ci consentirà di ‘spalmare’ la nostra attività su tutto il territorio provinciale, senza entrare in conflitto, ma anzi integrandoci con l’attività politica degli altri circoli locali.
Chi c’è al suo fianco nel nuovo circolo NDC?
Soprattutto giovani e donne, e tante persone che come me si affacciano alla politica attiva per la prima volta. Ma attenzione: non intendo con questo sottovalutare il valore dell’esperienza, e le competenze preziose di chi politica la fa da tempo, e la sa fare. Cito in particolare l’onorevole Franco Stradella, con cui esiste una vicinanza molto forte, e naturalmente anche i nostri referenti regionali: dall’eurodeputato Vito Bonsignore al capogruppo NDC alla Camera Enrico Costa. Ma ci sono anche altri importanti riferimenti torinesi.
E a casa nostra, ci saranno altre adesioni importanti al Nuovo Centro Destra? Si parla di Fabrizio Priano, già capogruppo Pdl in comune ad Alessandria fino alla primavera 2012, e ad un certo punto è circolato anche il nome del presidente del consiglio provinciale Gianni Barosini….
Credo che nasceranno presto altri circoli, in città e in provincia. E certamente cercheremo di sviluppare forti sinergie. Fabrizio Priano, poi, è un amico, e nel caso porterebbe un contributo importante, una forte esperienza come amministratore locale. Personalmente gli auguro di diventare presto sindaco di Alessandria: ha le competenze e le capacità per ricoprire un ruolo così delicato.
Lei, invece, è novese: e a Novi si vota il prossimo maggio. Potrebbe essere Francesca Chessa il candidato ‘unificante’ di un centro destra novese da anni alle prese con divisioni interne?
No, non credo: o almeno no allo stato dei fatti. Sono di Novi, ma vivo e lavoro ad Alessandria da tempo: e il fatto di dar vita ad un circolo di respiro provinciale, non lo nego, va un po’ anche nella direzione di cercare di superare certe frizioni localistiche. Partendo da zero, ma con ampi orizzonti.
Ma come si fa a contattare il suo circolo? Web? Sede fisica?
Entrambi i canali, naturalmente. Avremo presto un sito web dedicato, e basato su una forte interattività. Ma stiamo anche cercando una sede fisica in città, in cui organizzare incontri e dibattiti. Con il principio di tenere le porte sempre aperte sulla città, e di invitare alla partecipazione le persone che, fino ad oggi, dalla politica sono state lontane, e non senza motivi. Però solo partecipando si può provare a cambiare, in meglio. Ed è fondamentale partire dal basso, dai circoli, perché senza base non c’è altezza!
Ettore Grassano