Com’è oggi noto, non certo grazie ai nostri amministratori che della cosa badarono bene di non parlare, Aral S.p.A ai primi di agosto presentò un progetto relativo alla costruzione di una discarica di rifiuti potenzialmente pericolosi, che dovrebbe sorgere nella già martoriata Spinetta Marengo prossima ad una delle falde acquifere più ricche del territorio.
Esso fu discusso in Provincia in occasione della conferenza dei servizi del 17 ottobre.
Ancora una volta a distanza di pochi mesi a Spinetta i cittadini si trovano a dover fare i conti con un nuovo progetto di discarica di cui non furono informati. Ed eccoti subito l’assessor Lombardi detto “l’estintore” intervenire a gettar acqua sul fuoco: “Lo dico in maniera esplicita: a Spinetta non sarà autorizzata, da parte nostra, nessuna nuova discarica.……deve essere chiaro che, su questo punto, come assessore all’Ambiente ho il totale appoggio del sindaco, e della giunta. E se qualche dirigente si è lasciato andare a considerazioni politiche che non gli competono, ha sbagliato: ma questo non basta a ‘montare’ un caso che non ha ragione d’essere”
https://mag.corriereal.info/wordpress/?p=22801
A questo punto alcune domande sorgono spontanee e mi permetto di rivolgerle al buon Lombardi.
A chi si riferisce egli quando parla di qualche dirigente che si sarebbe lasciato andare a considerazioni politiche che non gli competono? Forse al funzionario che per conto del comune di Alessandria espresse di fatto parere favorevole alla discarica in conferenza dei servizi?
Dovremmo dunque credere che un referente del comune abbia assunto autonomamente una
posizione non condivisa dall’assessore di riferimento e dal suo sindaco?
Perché negli incontri pubblici di settembre nei quali ella si prodigò a spandere rassicurazioni a destra e a manca sulle cave del Terzo valico, non informò i cittadini del progetto di Aral, di
cui non poteva non essere a conoscenza, prendendo posizione allora invece di farlo solo adesso dopo che la pentolaccia è stata scoperchiata?
Come mai tra le problematiche da lei indicate, è menzionata la questione viabilità riferita alla presenza nei paraggi di un sito individuato da Cociv come utilizzabile per il Terzo Valico
(Cascina Bolla). Non ci avevate raccontato che quel sito era destinato ad un progetto di riqualificazione con tanto di maneggio per disabili, laghetto delle meraviglie e campo di golf?
Senza perdersi troppo nel burocratese o in tecnicismi alla supercazzola non sarebbe
sufficiente, onde evitare “equivoci comunicativi”, che la giunta di cui fa parte con un atto ufficiale in consiglio comunale, dichiarasse la propria contrarietà alla concessione delle autorizzazioni ad Aral e Cociv per il rischio oggettivo di gravi danni all’ambiente ed alla salute dei cittadini, così come hanno fatto i comuni di Pozzolo, Pontecurone e 23 comuni della Valle Bormida?
Magari risparmiandoci spregevoli riferimenti alla logistica?
Noi crediamo che ciò sia una semplice questione di buon senso.
Come disse il Dr. Antonio della Giusta, ordinario della facoltà di Scienze della
università di Padova, riferendosi ad una altra cava oggi nuovamente alla ribalta delle cronache (Cascina Bolla – Sezzadio), “basterebbe l’antico buon senso dei contadini di un tempo, i quali evitavano di depositare cumuli di letame vicino al pozzo”.
Mi rendo conto che nella sua posizione non si possa dire tutto ciò che si pensa e che in politica soprattutto quando esistono grandi interessi, difendere la poltrona e contemporaneamente anche la propria credibilità sia cosa ardua.
Faccia lei la sua scelta e decida fra le due cose quella alla quale tiene maggiormente.
Quando di mezzo c’è la salute dei cittadini o si sta da una parte o dall’altra.
Luciano Robotti – Alessandria