Bonino: “Con Wow 2020 puntiamo ad un futuro di crescita e internazionalizzazione”

Alessandro BoninoPochi mesi fa lanciò un appello sui media, che suonava più o meno così: “dobbiamo assumere, ma non troviamo personale qualificato”.  Oggi Alessandro Bonino, presidente e amministratore delegato del gruppo omonimo, controllato al 100% dalla sua famiglia, sul tema precisa: “abbiamo ricevuto a seguito di quelle dichiarazioni circa 2.000 curricula, alcuni inadeguati alle ns. esigenze, altri sicuramente interessanti: nel frattempo, entro la fine di questo anno avremo inserito in organico una decina di nuovi profili specialistici”.

Leader internazionale nella produzione di sistemi di orientamento automatico per linee di assemblaggio, lavorazione, confezionamento e riempimento, il Gruppo Bonino è una realtà che, negli anni della crisi, non si è limitata a ‘tenere’, ma è cresciuta esponenzialmente. E, soprattutto, si appresta ad aprire, con il 2014, una nuova fase, che il 45 enne, determinatissimo Alessandro Bonino definisce “di internazionalizzazione dell’azienda, e non solo dei mercati: perché all’estero come vendita prodotti e assistenza ci siamo già, e in giro per il mondo facciamo il 60% del nostro fatturato”. Incontrarlo non è stato agevole, ma dalla conversazione emergono diversi elementi interessanti, e la dimostrazione (non la prima) che nell’alessandrino esistono eccellenze imprenditoriali (ed industriali, nello specifico) che possono essere leva di rilancio, e motore di crescita per tutto il territorio.

Ingegner Bonino, partiamo dalla ricerca del personale: ha trovato le 50 figure fortemente specialistiche che cercava l’estate scorsa?
La ricerca, come precisato nella nostra conferenza stampa dello scorso giugno, era finalizzata all’inserimento di circa 50 addetti alla fine del 2015. Abbiamo già iniziato a procedere con alcune assunzioni. Tenga presente che il numero di curricula vitae ricevuto è tale che la lettura degli stessi è ancora in corso.

La vostra crescita continua?Bonino-panorama-azienda-300x177
(sorride, e ci pensa un attimo..) Si segni questa data: 6 dicembre 2013. E’ importante, perché quel giorno, attraverso un evento cui parteciperanno circa 500 invitati, daremo pubblica visibilità al nostro progetto Word & Occupation within 2020, il cui punto di partenza è fissato in data 1 gennaio 2014. Il progetto ha come obiettivo l’internazionalizzazione del Gruppo entro il 2020.

Ma non siete già oggi una realtà con un export intorno al 60% del fatturato?
Ecco, questo è il passaggio fondamentale: oggi noi siamo già leader internazionali nel nostro settore, e con un export importante, in termini di vendite all’estero. La sfida ora è però internazionalizzare l’azienda, e non solo i mercati: ossia valutare tutte le strade, e cogliere le opportunità, che ci consentano di espanderci (in America e in Asia, soprattutto) sia rilevando in quei continenti realtà esistenti, sia aprendo ex novo stabilimenti, da soli o in partnership. Fermo restando, sia chiaro, che il nostro cervello e il nostro ‘cuore pulsante’ rimarranno piemontesi, e alessandrini.

Bonino receptionFacciamo un passo indietro ingegnere: come nasce il vostro Gruppo, e a cosa si deve la vostra ‘alessandrinità?
Il Gruppo Bonino lo ha fondato mio padre, qui ad Alessandria, nel 1979. Siamo torinesi, mio padre lavorò in Fiat come tecnico fino al 1973, poi si trasferì come dipendente alla Guala Closures, all’epoca di Piergiacomo Guala. Nel 1979, si mise in proprio, e gestì tutta la prima fase di crescita, e di consolidamento. Io sono entrato in azienda stabilmente verso la fine degli anni Novanta, dopo aver completato il percorso di studi, di formazione e specializzazione. E mi piace suddividere il mio percorso per decenni: diciamo che intorno al 2000 eravamo fra i leader nazionali del nostro settore. Nel decennio successivo abbiamo consolidato il mercato interno, crescendo in struttura e in patrimonializzazione e ampliando il nostro mercato a livello internazionale. Alla fine del 2010 l’azienda aveva ottenuto una posizione di leadership anche su molti mercati esteri. A quel punto abbiamo cominciato a mettere in pista il progetto di internazionalizzazione dell’azienda di cui ho accennato prima, e che contiamo di realizzare entro il 2020. Ma già dal 2010 ad oggi, per fare un esempio, abbiamo acquisito 4 brand di aziende concorrenti, e ampliato in maniera significativa il nostro portafoglio prodotti.

Ci dà qualche numero di questa crescita?
Oggi siamo una realtà da 20 milioni di euro di fatturato, con circa 170 dipendenti. EravamoBonino 3 90 persone nel 2009: per far capire quanto siamo andati in controtendenza rispetto alla famigerata crisi. E nello stesso periodo abbiamo raddoppiato il fatturato, passando da 10 a 20 milioni di ricavi. Da qui al 2020 contiamo di investire almeno altri 10 milioni di euro.

Mantenendo il totale controllo della proprietà, o aprendovi a nuovi azionisti?
Questo è impossibile dirlo a priori, dipenderà molto dal tipo di progetti che decideremo di sviluppare. Due cose però sono certe: il controllo maggioritario del Gruppo rimarrà nelle nostre mani, e cercheremo di far crescere e coinvolgere sempre più il management interno, e i collaboratori.

Bonino 4Nel vostro business c’è spazio anche per il no profit, e il volontariato. Cosa fare di preciso?
Non parliamo volentieri del nostro impegno sociale. Non vogliamo riflettori se non nel mero spirito di supportare le attività avviate o in start up.
Crediamo nei benefici dello sport quale attività formativa e ancor più quando rappresenta una ulteriore e concreta opportunità di vita. Per questo motivo abbiamo fondato e sosteniamo il programma “Volare”, finalizzato a promuovere la pratica del Tennis in carrozzina e l’organizzazione di relativi tornei. Se ne occupa direttamente mio fratello Paolo.

Ettore Grassano