Nonostante l’assenza imprevista e forzata degli eurodeputati Tino Rossi e Elisabetta Gardini (“il loro aereo è decollato dall’aeroporto di Bruxelles, e poi per problemi tecnici ha dovuto far rientro alla base”, è stato precisato), quello di ieri pomeriggio in Cittadella non è stato un semplice sopralluogo tecnico, ma un momento di riflessione ‘itinerante’ all’interno della Fortezza monumentale, che ha visto la ‘progettualità europea’ al centro della scena, grazie alla presenza di Luca Tognana, che lavora nello staff di Elisabetta Gardini ed è un funzionario UE esperto di finanziamenti. Il tecnico in queste settimane già ha studiato il ‘dossier Cittadella’, e ieri, alla presenza di esponenti di numerose associazioni alessandrine e del presidente del consiglio provinciale Gianni Barosini, ha cercato di spiegare, per sommi capi, qual è lo stato dell’arte della situazione.
“Il sopralluogo di oggi è importante, perché può rappresentare l’inizio di un percorso concreto. Naturalmente io non sono un politico, o un decisore, ma metto a disposizione le mie competenze tecniche. Le caratteristiche della Cittadella di Alessandria sono tali da poter pensare di farne il perno di un progetto non solo locale, e neanche soltanto italiano, ma che coinvolga altri Paesi dell’Unione: Francia e Germania ad esempio, o Austria. Esistono diversi filoni potenziali di finanziamento, e ancor più ne esisteranno nel periodo 2014-2020, che vedrà risorse disponibili per circa 367 miliardi, per sostenere progetti che non siano di semplice ripristino di strutture murarie, ma abbiano un vasto respiro storico-culturale, ma anche di tutela ambientale, e di impatto turistico. In realtà in poche settimane è possibile costituire un tavolo di lavoro, che veda la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, per stabilire in maniera coordinata come muoversi, e in quale direzione”.
Ma a chi spetta la cabina di regia, per dare concretezza alla molteplicità di buoni propositi, idee, proposte che riguardo alla Cittadella sono circolate negli ultimi mesi? Gianni Barosini, presidente del consiglio provinciale che da tempo, in collaborazione con l’euro parlamentare alessandrino del Ppe Tino Rossi pone il tema del recupero della Fortezza come possibile vòlano dell’economia del territorio, non ha dubbi: “credo che il compito di guida e di regia non possa che spettare all’Europa: non solo perché da lì possono e devono arrivare risorse ingenti, indispensabili per dare concretezza a qualsiasi progetto che non sia velleitario. Ma anche perché l’Unione Europea è per forza di cose al di sopra, per fortuna, della logica delle parrocchiette e dei tanti particolarismi che rischiano di non trasformare mai le idee in un percorso reale”.
Difficile non pensare al fatto che, più in parallelo che in sinergia, in questi mesi c’è stato chi, come il presidente del consiglio comunale di Alessandria Enrico Mazzoni, ha proposto di utilizzare la struttura per la realizzazione di grandi eventi musicali, e chi invece, come il deputato di Scelta Civica (ed ex ministro) Renato Balduzzi organizza dibattiti sul tema, senza però a quanto pare ‘interfacciarsi’ appunto con la strada che porta a Bruxelles, ma guardando più che altro a Roma. Peraltro, essendo la Fortezza di proprietà del Demanio, e affidata solo pro tempore in semplice custodia al Comune di Alessandria, il Governo è senz’altro un altro interlocutore fondamentale.
“Nessuno vuol fare la prima donna – sottolinea Barosini -, o almeno lo spero: qui si tratta di mettersi davvero tutti attorno ad un tavolo, e decidere rapidamente cosa si vuol fare, e con quali risorse”. Annuiscono, tutt’attorno, gli esponenti di diverse associazioni e comitati presenti all’incontro, non senza qualche rimbrotto nei confronti dell’inconcludenza della politica. “Ma non facciamone una questione ideologica – sottolinea il professor Guido Ratti, presidente del Comitato per la Difesa della Cittadella -: io e l’amico Sciandone, qui presente, credo che politicamente non potremmo essere più lontani, ma amiamo entrambi questa Fortezza, e siamo stanchi dell’opportunismo e delle furberie. Gianni Barosini e Tino Rossi ci hanno interpellati in maniera diretta, e speriamo che abbiano intenzione di procedere con concretezza. Se lo faranno, saremo al loro fianco”. A pochi metri, Maurizio Sciaudone, consigliere comunale del Pdl ad Alessandria, da sempre in prima fila nella battaglia per la Cittadella, annuisce sornione, e sussurra “che bello non essere più da solo in questa battaglia: e presto ci toglieremo qualche altro sassolino dalla scarpa”.
Ma c’è un altro aspetto non secondario, che il tecnico dell’Ue Luca Tognana non manca di rimarcare: “l’Unione Europea può finanziare progetti anche molto ambiziosi e costosi: ma solo, per realtà come la Cittadella, nella misura del 40% dell’investimento necessario”. Ma chi, oggi, può finanziare il restante 60%: lo Stato italiano? Regione, Provincia e Comune? Istituti di credito e Fondazioni bancarie, o altri grandi player finanziari internazionali? Molto, probabilmente quasi tutto, dipenderà dalla natura del progetto che si sarà in grado di elaborare.
Ettore Grassano