Amag: cosa bolle nella pentola (del gas)? [Controvento]

Amag Alessandriadi Ettore Grassano

Che succede in Amag? Nei giorni scorsi, a latere ma non troppo, della conferenza stampa dei sindacati sulla situazione di Palazzo Rosso (bilancio stabilmente riequilibrato e dintorni), è emerso rispetto alla (ex?) cassaforte del Comune di Alessandria un quadro fatto più di dubbi che di certezze. E a seguire anche l’ex sindaco Piercarlo Fabbio, con un’interpellanza al sindaco, ha chiesto chiarimenti al riguardo.

Il rappresentante Cisl Muliere ha usato parole impegnative, cariche di sarcasmo, nei confronti dell’attuale presidente Amiu. Pietro Bianchi, “il più grande tecnico attualmente in circolazione”, evidenziando come la mancanza di dialogo sia pressoché totale, ed esprimendo però al contempo parole di apprezzamento nei confronti dell’amministratore delegato Gianpiero Borsi.

Segno che ‘l’instabile diarchia’ in Amag continua (a che punto è la contestata selezione di un direttore generale? Non si sa, dopo le accuse da parte di qualche consigliere comunale di aver affidato ad una società esterna una selezione ‘farlocca’, con nome del vincitore già predefinito), e che esistono, sul fronte delle relazioni sindacali, rapporti qualitativamente molto diversi.

Ci sono poi seri punti interrogativi su (poche) grandi e (tante) piccole forniture di gas non pagate, con le conseguenze finanziarie del caso: è noto ormai che crediti teorici e incassi reali sono due unità di misura molto diverse, e che se i crediti diventano de facto cronici e non esigibili si rischia grosso. Non che questo sia necessariamente il caso di Amag, ma naturalmente bisogna starci attenti.

I sindacati segnalano, scandalizzati, il rischio che a breve Amag chiuda la fornitura di gas al distributore ATM…ma omettono di sottolineare che (almeno fino a poco tempo fa: speriamo la situazione sia cambiata di recente) tali forniture non erano mai (mai, dall’inizio: e si parla di qualche anno ormai) state pagate. Paradossale, no? Va bene darsi una mano, tra partecipate ‘cugine’, ma gli altri soci di Amag, ad esempio, potrebbe avere qualcosa da ridire al riguardo, no?

All’orizzonte, infine, si staglia la questione del bando europeo per la rete gas. Valore acclarato dalle perizie, secondo i sindacati, almeno 70 milioni di euro. Ma a che punto è la procedura di gara? Quali sono le intenzioni di Amag/Alegas su questo fronte? Davvero, se la tempistica di fine anno non fosse rispettata, c’è il rischio di un commissariamento dell’azienda? Il presidente Bianchi in realtà fa il pompiere, sottolinea che si sta lavorando, e lascia intendere che le tempistiche di legge saranno rispettate. Solo ‘fumo’ dunque, e tentativi di approfittare della confusione generale che ‘impera’ a Palazzo Rosso per creare altri ‘fronti di fuoco’?

Certamente su Amag converrà tenere le antenne dritte, per cercare di capire come stanno davvero le cose. Si tratta, rispetto ad altre partecipate di Palazzo Rosso, di realtà in tutt’altro stato di salute, per fortuna. Tanto che si parla di bonus ai dipendenti per fine anno (sempre fonte sindacale). Ma anche lì incognite e dissapori sembra non manchino.

Ps: come da copione, l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2012-2013 del comune di Alessandria è stata approvata ieri pomeriggio, con il voto compatto della maggioranza di centro sinistra. Di fatto, ci pare di capire (se il Ministero non avrà nulla da obiettare), quest’anno la si potrebbe ancora ‘sfangare’ grazie all’escamotage dell’insinuazione nella massa passiva, che ci è stato più volte spiegato dagli esperti. Ma dal 2014? Rimaniamo in attesa di capire se, come e quando ci sarà una riorganizzazione vera della ‘galassia’ di Palazzo Rosso, e un recupero di costi, e di efficienza.