C’era una volta un Sindaco…

Barberis 2di Giorgio Barberis

Sulla Stampa di sabato c’era un dettagliato articolo sulle dismissioni programmate dal Comune di Alessandria. Lasciando per un momento in secondo piano le pur fondate perplessità contabili relative al bilancio che magicamente chiude in pareggio, credo che si debba dare la massima evidenza possibile a questo smisurato piano di dismissioni del patrimonio pubblico. Si vendono ad esempio tutte le sedi delle vecchie circoscrizioni!! E i cittadini ora dove promuoveranno incontri e iniziative?! E che ne è della partecipazione, dello slogan Insieme, della trasparenza e della condivisione amministrativa?! Che ne è del programma di mandato? [Tra l’altro, chi ha ora la delega alla partecipazione? E dove è finito il progetto dei Consigli di quartiere?]

Si è deciso di (s)vendere TUTTO!! Per fare cassa un anno e nulla più, dilapidando investimenti di generazioni. Quando Vandone impose di alienare le farmacie comunali per fare pochi denari subito bruciati, ci sollevammo dicendo che era un atto stupido e inutile, applicazione di una cretina logica neoliberista che non giova alle casse (il problema del bilancio del Comune, come noto, è sulla spesa corrente). E ora questi fanno la stessa cosa, più in grande! Con buona pace per la qualità della vita di tutti. Un altro pezzo di futuro che se ne va.

Secondo me dovremmo fare di tutto per fermarli. La misura è colma. O sbaglio?
Potremmo magari raccontare una storia – come piace al mio amico Nuccio, collega nella sfortunata esperienza in giunta -, che potrebbe iniziare proprio così: C’era una volta un Sindaco, che aveva promesso di cambiare la città, che parlava di partecipazione, trasparenza, condivisione e che ripeteva sempre che insieme si poteva superare anche l’ostacolo più impervio..

Quel Sindaco ora non c’è più. Troppo spesso, invece, vediamo arroganza, chiusura, miopia e talora anche una certa inconcludente limitatezza nell’azione (?) amministrativa.
Dovremmo far qualcosa per cambiare radicalmente strada. Per ridare un futuro e una speranza alla città. Prima che sia troppo tardi. Ma siamo ancora in tempo?