di Ettore Grassano
Cosa sta succedendo, e soprattutto cosa succederà nei prossimi 12 mesi, nel mondo delle multiutility piemontesi?
Egea, primaria realtà di Alba che si occupa di distribuzione del metano, impianti di biogas, idroelettrici, fotovoltaici, raccolta di rifiuti, ciclo idrico integrato e reti di teleriscaldamento, naviga in cattive acque, e pare essere preda contesa da almeno due grandi player del settore, A2A e Iren.
Egea è, per capirci, anche il socio di ampia maggioranza (90%) della società Telenergia, partecipata per l’altro 10% dal Gruppo AMAG, che sta realizzando il teleriscaldamento ad Alessandria. Per lungo tempo considerata azienda all’avanguardia e competitiva, Egea certamente, come tanti altri, sta facendo i conti, negli ultimi due anni, con l’impennata dei prezzi del gas e dell’energia elettrica, e le difficoltà a riscuotere le bollette relative ai servizi erogati. Stiamo parlando di un gruppo che occupa circa 1.300 addetti complessivi (più delle piccole multiutitility di Alessandria, Novi e Casale messe insieme, per capirci), in cui il peso dei soci privati è nettamente preponderante: gli oltre 100 comuni associati ‘cubano’ complessivamente solo l’8 dell’azionariato del Gruppo.
Ma veniamo a casa nostra: il Gruppo Amag ha visto recentemente le dimissioni (per ragioni strettamente personali, ci si è affrettati a sottolineare da parte della multiutility alessandrina) del suo amministratore delegato, Claudio Biestro, dopo pochi mesi dalla nomina. Se ne è occupata anche la nostra Gzl nelle pagelle della settimana scorsa, chiedendosi, da cittadina curiosa e interessata, se ‘gatta ci cova”. Non lo sappiamo, francamente, e come tutti siamo in attesa di capire quali saranno le mosse dell’azionista di maggioranza, che è il comune di Alessandria. Il Gruppo Amag, ricordiamolo è una società di diritto privato, ma ha un azionariato completamente pubblico: Alessandria e Acqui Terme, più altri 54 comuni dell’Alessandrino. Qui l’ultimo bilancio di sostenibilità.
Smart city, comunità energetiche, ammodernamento ed efficientamento della rete idrica e di quella del gas le grandi sfide a cui si lavorava concretamente fino ad un anno fa. Ora, non si capisce bene cosa stia succedendo, e qualcuno ipotizza addirittura che sia in arrivo, nel ruolo vacante di amministratore delegato, una figura apicale da Palazzo Rosso.
Sicuramente serve una sferzata, e decidere dove si vuole andare. I veri asset di valore sono le reti: quella idrica, e quella del gas. Non certamente, come qualcuno nel centro sinistra alessandrino ha provato ad affermare (per malizia politica, o semplicemente perchè incompetente su questi temi?), la commercializzazione del gas e dell’elettricità. Vendere Alegas a Iren a fine 2021 ha consentito di portare in cassa soldi veri, e di evitare oggi un bagno di sangue difficilmente gestibile: per informazioni citofonare a Egea, appunto. O anche solo ai cugini casalesi di Energica.
Altra grande battaglia, un tempo cavallo di battaglia proprio della sinistra ‘alla Elly Schlein’ fu un tempo quella per l’acqua pubblica. Anche qui, sarà interessante capire che succederà in provincia di Alessandria. A Novi Ligure si vota a maggio per il rinnovo del consiglio comunale. E il comune di Novi è anche socio di maggioranza del Gruppo Acos. Ne riparliamo.