Grigi, solo 1 a 1 in casa con il San Donato Tavarnelle. E il Moccagatta è deserto

di Pier Luigi Cavalchini

Decisamente brutto il primo tempo dell’Alessandria, ancora una volta superficiale e sprecona nel match casalingo con il San Donato Tavarnelle. Con alcuni giocatori fuori forma, fra questi Sylla, e con un modulo di gioco da rivedere, sia in difesa che a centrocampo. Se poi si trovano “marcantoni” come Siniega, Bianchi e Corelli, pronti a pressare l’attaccante, a farlo sbagliare e ad impostare rapidi contropiede, allora la questione si fa veramente seria. Volendo scrivere una banalità “questa partita si sarebbe dovuta vincere cento volte”, incamerare tre punti importanti e così guardare al futuro con meno apprensione. Invece no, la “banda Rebuffi” ama il rischio e, ancora una volta, rischiava di combinarla grossa.

Eppure comincia bene l’Alessandria, muovendosi sulla sinistra con Lombardi e con Sini in appoggio dall’altra parte. Già al terzo minuto avrebbe l’occasione per andare in vantaggio ma una coriacea difesa imperniata su Bianchi e Brenna riesce a rimpallare i tiri di Lombardi e poi di Renault (Christophe). Sul cambiamento di fronte, quasi a freddo, la rete dei toscani. Bel lancio in avanti “fintato” da Bovolon, con la palla che arriva – non irresistibile – a Ubaldi. L’esterno in completo giallo batte in velocità il quasi omonimo Baldi dei Grigi e segna alla destra di Liverani. Vera doccia ghiacciata per il Moccagatta e per la “gradinata nord” in particolare. Molte le facce perplesse e le braccia allargate, quasi a chiedere ad una qualche divinità di cosa ci si sia macchiati in passato. Anche perché cominciano a giungere notizie di gol a raffica di ex Grigi ben conosciuti come Prestia e Corazza, ora ben sistemati altrove.

Tra l’altro la reazione dell’Alessandria tarda a venire e si esaurisce in giochi di gambe scomposti da parte di Sylla e in rimpalli sempre più difficili da controllare per un pur valido Galeandro. Il centrocampo dell’Alessandria pare molto debole e indeciso e, nonostante i suggerimenti di Liverani e Sini, si ha l’impressione di un sistema di gioco casuale o poco efficace. Le torri del San Donato hanno così buon gioco nel controllare i meno prestanti fisicamente e, a volte, poco precisi, giocatori in maglia grigia. In questo modo si arriva all’intervallo con i “gialli” toscani in vantaggio e con l’impressione di dover arrivare al più presto ad una rivoluzione nella formazione dell’Alessandria. Altrimenti la partita sarebbe andata avanti così fino al termine.

Per fortuna ad infiammare un Moccagatta praticamente vuoto ci pensa al quinto minuto Galeandro sempre vivace e attento. Buono il suo spunto, purtroppo a fil di palo esterno con Cardelli battuto. Si arriva così al ventesimo con tre cambi di peso. Dentro Martignago, Cori e Lamesta. L’Alessandria prova ad accelerare i tempi e guadagna circa una decina di metri di campo. E’ spesso in area di rigore ma, al solito con un giro palla che ben conosciamo e che non porta a nulla. Anzi, su una delle pericolose ripartenze toscane propiziata da una discesa di Noccioli è Russo ad avere sui piedi la palla del raddoppio ma Liverani si oppone in uscita con l’aiuto di un ginocchio fortunato. Appena il tempo di rifiatare ed è Ubaldi ad impegnare severamente il portierone alessandrino, costretto ad un supertuffo a sinistra. E non è finita, perché Russo, imbeccato da Ubaldi, si fa vedere al centro e prova a girare a rete un pericoloso rasoterra. Sono i minuti più importanti della partita e lo si vede anche dai continui cambiamenti di fronte. Proprio su una di queste corse in velocità si fa trovare pronto Martignago che pennella un perfetto cross per la testa di Cori. Palo pieno e, sulla ribattuta, ha gioco facile Galeandro a ribadire in rete. Non siamo ancora al venticinquesimo minuto e, stavolta, il Moccagatta si fa sentire e “crede “ in una vittoria insperata. E quasi ci riesce perché Cardelli deve inventarsi una parata impossibile per salvare su un colpo di testa a botta sicuro di Cori su calcio d’angolo perfetto, battuto da Lamesta. Ma, citando Vujadin Boskov, “quasi gol non è gol”. Per cui si ritorna a giocare, per la verità con una Alessandria più incisiva, grazie soprattutto alle mosse ragionate di Martignago e alla verve di Lamesta e a sperare non si sa in quale nume tutelare.

Gli “orsacchiotti” ci provano in tutti i modi, con discese a sinistra e a destra, con cross bassi e alti e con tiri forti da lontano, l’ultimo di Cori, ma il risultato non cambia. Anzi, per non rischiare troppo il San Donato Tavernelle prova a giocarsi le sue ultime carte tentando di mantenere l’azione il più lontano possibile dalla sua area. Non disdegnando qualche tiro, come quello di Russo, più per alleggerire la tensione che per creare pericoli.

Si arriva così a fine partita con un punto per parte che cambia poco dal punto di vista della classifica e che mantiene entrambe le squadre ancora in area play-out. Da rivedere l’azione, a due minuti dalla fine, che ha mostrato un evidente spintone in area, che ha sbilanciato e fatto cadere il centravanti Cori. Sembrava rigore ma, di nuovo,…”rigore è se arbitro fischia” . E l’arbitro, non eccellente nel corso del match, ha deciso per il nulla di fatto.

Si continua così la via Crucis di quest’anno particolare che, speriamo, non si fermi al Golgota ma raggiunga la piena Resurrezione. Ormai possiamo affidarci solo ad un miracolo.

Alessandria 1 – San Donato Tavarnelle 1

Marcatori: 4′ Ubaldi (S), 68′ Galeandro (A)

Il direttore sportivo dei Grigi Cerri dopo Alessandria San Donato Tavarnelle

Alessandro Galeandro dopo Alessandria San Donato Tavarnelle