10 a Svegliati Alessandria, 3 alla corsa alle poltrone del centro sinistra [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) L’unica vera sorpresa nella composizione della Giunta Abonante è Giovanni Berrone in quota Azione (Barosini), dimostrazione che accordo elettorale, sia pur sotto traccia e sempre negato, c’era eccome. Per il resto siamo alla fotcopia della giunta Rossa, più qualche comprimario/a al momento sconosciuto alla città. Per il resto, poltrone in AMAG spartite nella più classica tradizione del centrosinistra (e ancora attendiamo la presidenza Alegas), come ben sintetizza Enrico Sozzetti in questo articolo:
Ad Alessandria le nomine si fanno, ma non si dicono [Centosessantacaratteri]. Correttamente il sindaco Cuttica preferì posticipare le nomine della multiutility, per farle coincidere con le scadenze di mandato a Palazzo Rosso: non altrettanto corretto fu il centro sinistra nel 2017, quando ‘in odor di sconfitta’ blindò i due anni successivi i suoi manager in AMAG. Sempre Sozzetti ci racconta anche la vicenda della nomina ‘di consolazione’ di Mauro Bressan (ex amministratore delegato in AMAG) alla presidenza del Consorzio di Bacino: “Alessandria, il ritorno di Bressan. Stavolta al Consorzio di Bacino per i rifiuti”. Sono articoli molto interessanti che spiegano come funziona la spartizione dei poteri in una pubblica amministrazione. Oggi a quattro mesi dalle elezioni non è ancora stata completata l’assegnazione delle poltrone, ce n’è ancora qualcuna da assegnare, quindi la storia è ancora lunga prima che il quadro sia completo. Ma prima o poi il centro sinistra comincerà anche a lavorare per Alessandria? Se lo sta chiedendo il capogruppo della Lega in Consiglio comunale Mattia Roggero: “Roggero attacca sulle nomine: “Evidente la spartizione dei posti, ora speriamo che sindaco e giunta lavorino per città”. Roggero chiede quando sindaco e giunta cominceranno finalmente a lavorare per la città, e spiegazioni al Consiglio Comunale e agli alessandrini su progetti e iniziative in cantiere. Non ci resta che attendere di trovare risposte sotto l’albero di Natale.
Voto: 3

2) “Svegliati Alessandria – la città dei Vigili del Fuoco” è un canale social meritevole del massimo voto per l’impegno a denunciare ciò che non va nella nostra città e sobborghi. Da anni i cittadini hanno imparato a conoscere questo canale, importante veicolo per arrivare ai responsabili politico amministrativi/tecnici di Palazzo Rosso e partecipate. Luigi Manzini e Fabio Boldrin quando ricevono segnalazioni di cittadini si attivano con fotocamera e cinepresa per poi pubblicare sul loro sito Facebook e su YouTube. Nei giorni scorsi alcuni cittadini hanno invitato “Svegliati Alessandria” ha visitare l’area di fronte alla scuola primaria Carducci, che è la piazzetta che si trova tra la scuola e il palazzo dell’ACI, riscontrando che molte sono le condizioni di criticità urgente, considerato che lo spiazzo è fortemente frequentato soprattutto durante l’orario di accesso e di uscita degli alunni della vicina scuola primaria, su quello che resta di un’aiuola spartitraffico divelta, con un intero tratto di cordoli saltato. Il verde incolto e pieno di sporcizia ed erbacce, alcune piante in parte seccate con rami pericolanti, in aggiunta a buche nell’asfalto. Qui il video su You Tube: https://www.youtube.com/watch?v=Z1tpi-7UcOw, e il link su Facebook. In questa città, chi ha il compito di controllare lo stato del bene pubblico e occuparsi nella loro manutenzione in caso di degrado? Comune o AMAG? Qualcuno potrebbe rispondere che tocca alla parte politica amministrativa o ai vertici della partecipata pubblica, io rispondo che è la risposta sbagliata. Le Giunte Comunali e le Presidenze politiche di una Partecipata cambiano, ma non cambiano i dirigenti e i dipendenti che anche nelle fasi di transizione elettiva devono continuare ad operare con i loro compiti nel controllo, gestione, manutenzione del verde e delle strutture pubbliche, rispettando compiti e doveri del TUEL, il Testo Unico degli Enti Locali che riguarda anche loro. Tutti hanno gli occhi per vedere ciò che andrebbe fatto ogni giorno, e non solo i cittadini con “Svegliati Alessandria”….
Voto: 10

Al voto, al voto: ma come? CorriereAl

3) La Corte di Cassazione l’8 ottobre ha reso ufficiale la lista degli eletti al Parlamento della Repubblica al termine di complessi calcoli per il proporzionale sulle percentuali raccolte dai singoli partiti e sui resti. Riguardo alla legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, ecco un’interessante lettura tratta dal quotidiano di Carlo De Benedetti, uomo non certo di centro destra: “Esame di Coscienza: taglio dei parlamentari e Rosatellum. Il Pd è causa dei suoi stessi mali”. Se lo scrive Il Domani c’è da fidarsi. In realtà il Rosatellum è una legge elettorale con un forte premio di maggioranza, finalizzato all’elezione di una maggioranza in grado di governare. Il vero problema è che fu pensata per un Parlamento di quasi mille eletti, mentre il taglio dei parlamentari fortemente voluto dai 5 Stelle (e lì per lì assai apprezzato dal popolino, diciamocelo) avrebbe necessitato una legge elettorale diversa: ma non c’è stato il tempo di farla, e soprattutto non c’erano i numeri in Parlamento. Del resto questa insana abitudine del Pd di farsi leggi elettorale ad hoc per le proprie necessità contingenti (successe anche con il Mattarellum) mostra quanto l’Italia debba ancora mangiarne di biada prima di essere una democrazia matura. Ecco un’altra bella analisi sulle responsabilità del Partito Democratico: “Breve storia del Pd: le sue responsabilità (di ieri e di oggi) per la crisi sociale del Paese”. Tornando a casa nostra, la candidata del PD al Senato Rita Rossa, non eletta, in un’intervista ha dichiarato che il Pd deve tornare a parlare davanti alle fabbriche. Rispondo: ho tre operai in famiglia e conosco l’aria che tira, non sarà facile recuperare con uno schiocco di dita dopo che la sinistra ha per vent’anni abbandonato i lavoratori al loro destino, preferendo diventare il partito della borghesia benestante delle grandi città. Lo dice anche Daniele Borioli: “Il PD è diventato il partito dei ricchi”. E poi le fabbriche cominciano i turni del mattino all’alba, diciamocelo: gli esponenti del Pd non sono più abituati, e hanno mediamente una certa età. Ci vorrebbero i giovani, ma dove sono in quel partito? Parlateci, con i giovani operai e le giovani mamme, e vedrete che ne pensano della sinistra. Persone con stipendi bassi, erosi da un’inflazione a due cifre, spesso con contratti precari. Occorre adeguare stipendi e pensioni, e offrire e un forte sostegno alle lavoratrici madri sugli standard europei.
Voto: 3