di Graziella Zaccone Languzzi
1) Noi italiani e concittadini che il 25 settembre abbiamo votato per il centrodestra siamo dei “coglioni” e “deficienti”. Il voto zero va alla violenza verbale nel dopo elezione da parte di un famoso individuo della casta radical chic della sinistra italiana. Le frasi dello squallido personaggio che si è reso protagonista di tali insulti: “Hanno votato il centrodestra? E allora sono “cogloni. Gli italiani che hanno votato sono dei deficienti, per me. Non è possibile.. Poi uno dice: ma siamo dei coglioni? Io penso che in Italia ci siano tanti cogli*ni. Ci sono quelli che non capiscono tanto…”. Il nome? Oliviero Toscani. Povero Toscani, se ne farà una ragione: è la democrazia, e teniamocela stretta.
Gli italiani hanno deciso per il cambiamento, o meglio per il ritorno della politica, stanchi di undici anni di governi dei “Presidenti”, e di tecnici finti ‘super partes’ che ci hanno ridotto a chiappe nude. Il 25 settembre ha vinto il centro destra ma anche il partito del non voto. La grave situazione economica italiana per famiglie e imprese ha indotto però alcuni che da tempo non votavano più a tornare alle urne per mandare a casa i principali attori del disastro italiano. Quindi in questa tornata molti si sono stancati di votare e c’è chi è tornato per cercare il cambiamento. Anche se “coglioni e deficienti” nel nostro territorio abbiamo rieletto chi durante il suo mandato ha lavorato concretamente per il suo collegio elettivo: l’on. Riccardo Molinari. Si legge qui che la pattuglia alessandrina si dimezza: “Elezioni Politiche: eletti Molinari, Fornaro e Amich. La pattuglia alessandrina si dimezza”. I tempi son cambiati. Oggi anche se pochi importante che i nostri rappresentanti siano buoni, e che lavorino e portino a casa risultati reali anche e soprattutto per il territorio elettivo.
Voto: 2
2) La tragica alluvione del ’94 alla nostra città purtroppo non ha insegnato nulla, e neppure la “strizza” del dicembre 2016. Proprio mentre le Marche sono gravemente danneggiate da un’alluvione assolutamente evitabile, qui da noi leggiamo che un cittadino è stato costretto a segnalare un allarme ad un organo di informazione con questi timori: “Si deve fare qualcosa il prima possibile, la manutenzione dei letti dei fiumi è un aspetto fondamentale. Un’arcata del Ponte Tiziano è quasi completamente chiusa dalla terra e dalla vegetazione anche in altre arcate ci sono rami che occludono parzialmente lo scorrimento del fiume, l’acqua quasi non riesce a passare. Tutti se ne possono accorgere. Bisogna intervenire e fare prevenzione, per evitare brutte sorprese in caso di eventuali piene” : “Alcune arcate dei ponti del Tanaro ostruite da terra e piante”: l’allarme di un alessandrino [FOTO] –
Dice bene, tutti se ne possono accorgere ma se ne fregano. I responsabili locali comunali di controllo per garantire la sicurezza da rischi idrogeologici e l’AIPO con una sede in città, non hanno occhi per notare queste storture pericolose? E aggiungo: nessuno ha notato che le acque del Tanaro fra i vari ponti sono coperte da alghe infestanti o definite aliene, in grado di mettere a repentaglio l’ecosistema fluviale? A nessuno interessa la vita e sopravvivenza della fauna acquatica? A nessuno è venuto in mente nell’approfittare della siccità del Tanaro e fare quelle pulizie dell’alveo atte ad evitare disastri? Troppo comodo di fronte a danni e vittime incolpare il maltempo, il clima e scusanti varie, non funziona così e la denuncia del cittadino, la pubblicazione dell’articolo, la mia pagella in caso di un’eventuale esondazione sono un “nero su bianco” utile per comunicare a chi di dovere: vi era stato detto.
Voto: 2
3) Da giorni i vari meteo segnalavano a partire da sabato 24 settembre l’arrivo di una gravissima allerta rossa con pericolo alluvioni, Piemonte e il nostro territorio compresi. Chi ha subìto una o più alluvioni da Tanaro, Bormida e Po dovrebbe avere un po’ di esperienza, e il 24 ho cominciato ha monitorare i livelli idrometrici dei tre corsi d’acqua, anche se ben consapevole che dopo mesi di alvei in secca vi poteva essere un margine di tranquillità. Nel fare i miei giretti nel web notizie ho letto questo titolo: “Maltempo in Piemonte, strade allagate ad Alessandria”. La notizia era stata battuta nel primo pomeriggio alle ore 14.50, nel leggere ho dato un sospiro di sollievo, si trattava di allagamenti causati da caditoie, tombini intasati e qualcuno nel passato è stato pure catramato (vedi nel parcheggio Pacto). Un titolo fuorviante certamente perché faceva intendere altro. La poca pioggia caduta qui da noi nella mattina del sabato ha creato comunque diversi problemi, non trovando sfogo nelle caditoie e tombini otturati e con il conseguente allagamento delle strade. Questo argomento lo avevo già trattato nel mio primo tris di pagelle nell’ottobre 2014, ricordando che il 28 agosto di quell’anno il consigliere di maggioranza dell’amministrazione Rossa presentava un’interpellanza: “Penna: “Chi si occupa della manutenzione di caditoie e pozzetti stradali?” Il mio voto fu 3 destinato all’ Assessorato e settore dirigenziale ai Lavori Pubblici del Comune di Alessandria (giunta Rossa) con la motivazione: “In due anni di mandato non ha ancora provveduto a dare l’ordine della pulizia delle caditoie utili al drenaggio urbano e ad intercettare le acque meteoriche che, sempre più intasate, oltre a provocare disagio in caso di pioggia, possono produrre danni privati e pubblici”. Arriviamo al 2015, in un’intervista a Filo Diretto Telecity /7Gold, Mauro Bressan amministratore delegato di AMAG dichiarava che le caditoie e tombini erano oltre duemila e ci sarebbero voluti due anni e costi non indifferenti per pulirle tutte, ma che avrebbero iniziato i lavori quanto prima. Su questo argomento al tempo sempre irrisolto ci tornai altre volte e il 19 settembre 2016 altra pagella: “Caditoie e cassonetti: siamo sempre allo stesso punto!” Luglio 2018 (ammnistrazione Cuttica): “Amag: “Manutenzione caditoie al via da fine agosto”. Da Palazzo Rosso 800 mila euro in due anni: che sia la volta buona?”Nel mio quartiere il Galimberti, le caditoie furono pulite (ne sono testimone): in tutta onestà non posso però garantire se furono pulite negli altri quartieri della città. Occuparsi di queste infrastutture idrauliche cittadine è chiaramente un costo ed un lungo lavoro, sarebbe utile fare una seria programmazione periodica della manutenzione per facilitare il deflusso delle acque, evitando allagamenti stradali e conseguenti disagi a viabilità e pedoni.
Inoltre danni potrebbero essere causati alle abitazioni a bordo strada con “bocche di lupo”: l’acqua irricevuta potrebbe allagare cantine, garage, magazzini interrati: a chi spetterenne risarcire?
Voto: 3