di Graziella Zaccone Languzzi
1) Al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per questa decisione: “In Piemonte obbligo di verifica a scuola della temperatura degli studenti anche se la responsabilità della rilevazione della temperatura degli studenti è stata affidata dal Governo alle singole famiglie, in Piemonte le scuole avranno l’obbligo di verificarlo”.
Una decisione presa contro le direttive del Governo e della ministra Azzolina, che ha dichiarato tale decisione intempestiva e inopportuna, annunciando l’impugnazione dell’ordinanza da parte del Governo. Su questa vicenda è intervenuto anche l’On. Molinari, e condivido ampiamente: “Molinari (Lega) sulla scuola: “Sacrosanta l’ordinanza di Cirio: ‘tampone’ al caos generato dal Ministro Azzolina”. E’ poi toccato al Tar del Piemonte, giovedì scorso, dare ragione al Presidente Cirio, respingendo la richiesta di sospensiva d’urgenza del Governo.
Dà ragione a Cirio anche questa notizia, letta su Il Piccolo del 15 settembre a pag. 6: Primo giorno di scuola, 9 studenti sono finiti all’Ospedale Cesare Arrigo perché febbricitanti, bloccati all’ingresso degli istituti dopo essersi sottoposti al rilevamento della temperatura. 9 in Alessandria, 113 in tutto il Piemonte beccati con la febbre agli ingressi scolastici. Questa è la dimostrazione che è la decisione del Governo ad essere inopportuna e pericolosa. Sarebbe stato più corretto che i ministri Azzolina e Speranza e il Comitato Tecnico Scientifico avessero deciso di non affidarsi alle singole famiglie, ma di dotare le scuole di strumentazione adeguata. Lo dice anche Mario Balzanelli, Presidente Nazionale dei Sistemi 118, che è compito delle istituzioni prendere la temperatura agli ingressi delle scuole: “Linee 118 per la scuola, non tocca ai genitori misurare la febbre”.
Domanda: il Governo ha voluto risparmiare sui termometri da fornire alle scuole? Utile formulare questa domanda: nella realtà dal Governo quanti fondi sono arrivati alle scuole? Lo chiedo perché ho seri dubbi al riguardo, e ritengo questo Governo colpito dal “virus” dell’annuncite. Il sistema scolastico e l’Italia necessitano di pochi annunci, e di più provvedimenti attuativi, per evitare continue contraddizioni tra il pensare e l’agire. Altro articolo utile da leggere: “Perché i 7 miliardi” messi dal governo sulla scuola non tornano”.
A questo punto chiederei ai parlamentari di opposizione di fare serie verifiche, senza accontentarsi di informarsi sul sito della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Istruzione. Lì possono scrivere ciò che di volta in volta fa comodo, e potrebbero non essere fonti credibili.
Voto: 10
2) Scuola: Governo Conte e la giungla delle regole. I due articoli che seguono è bene riproporli perché sono il segnale di una serie di problematiche che cresceranno, e sarà opportuno che i parlamentari di maggioranza si impegnino a chiedere ai responsabili scuola un “riordino delle proprie idee”. Da ciò che sta emergendo sembra che le regole giunte da Roma sui territori siano per niente chiare. Partiamo da qui: “La storia: “Il raffreddore di mio figlio ha bloccato a casa tutta la famiglia e ci ha costretto a prendere ferie. Così è caos”.
E’ la denuncia di una madre che mette in guardia tante famiglie riguardo a ciò che potrebbero subire nelle prossime settimane, e mesi. Anche il Dott. Roberto Sarti (medico di base) chiede chiarezza in questo articolo: “Il medico Sarti chiede criteri univoci: “Oggi studentessa con febbre e ancora regole confuse”.
Il Dott. Sarti ma anche altri colleghi chiedono regole chiare per capire come comportarsi con i ragazzi e il personale scolastico durante l’emergenza coronavirus, e quali risposte dare alle famiglie. Chiede il medico: “come dobbiamo comportarci con i genitori? Dobbiamo metterli in isolamento? Per quanto tempo?” Sarebbero state necessarie poche regole chiare prima dell’avvio dell’anno scolastico, e invece ad oggi non ci sono certezze. Ai medici e pediatri di famiglia con un po’ in ritardo sulla data di inizio anno scolastico è stata inviata dall’Asl tramite e-mail una minima traccia di linee guida, ma non è ancora sufficiente, rimanendo incertezze e ritardi. Quindi i medici sono attualmente in una situazione ancora confusa. Per finire, interessante questo articolo sull’argomento: “Rientro a scuola, certificato dopo tre giorni di assenza: perché i pediatri si stanno ribellando?” Rimane il fatto che da Roma arrivano tante chiacchiere, e pochissima concretezza.
Voto: 2
3) A Poste Italiane. Partiamo da questa notizia: “Il sindaco Riboldi: “a Casale inaccettabili code alle Poste: segnalazione al Prefetto e interrogazione al Governo”.
Il Sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi, ha fatto molto bene nel rivolgersi al Prefetto Oginio Olita, perché inascoltato da Poste Italiane. Il primo cittadino ha denunciato l’assurda situazione di questi mesi: persone di ogni età in piedi in lunghe code, con ogni tipo di clima, e l’aggiunta di disservizi, e in alcune occasioni litigi. Durante le misure di contenimento Covid, è stata ridotta la rete degli uffici postali territoriali, con aperture contingentate, e la situazione da marzo ad oggi persiste, creando disagi notevoli. Poste Italiane rientra tra i servizi di pubblica utilità. Questo significa che, nonostante l’apertura del mercato postale alla libera concorrenza, il servizio rimane regolamentato in modo da garantire a tutti i cittadini la possibilità di fruire del servizio postale, definito dal legislatore “essenziale”. Mentre si fanno code inaccettabili per accedere a questo servizio “universale”, Poste Italiane pensa alla trasformazione digitale, per promuovere un cambiamento utile solo per i giovani e per chi è attrezzato: “Poste: ritiro raccomandate e pacchi prenotando via app o Whatsapp”.
Per facilitare il ritiro di corrispondenza e pacchi giacenti negli Uffici Postali in assenza del destinatario durante il mese di agosto, Poste dà la possibilità di prenotare l’operazione agli sportelli tramite l’App Ufficio Postale o via WhatsApp. Nell’articolo viene ben spiegato tutto il percorso da fare, nulla da dire in merito se non fosse che non vi è una riga su come deve comportarsi chi non ha la possibilità di fare tale operazione con App o WhasApp. Ad esempio quegli anziani ancora efficienti, ma che non sanno utilizzare tali strumenti. Poste Italiane non è più la stessa, notizia di questi giorni: l’AGCM
(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha multato il gruppo Poste Italiane con una sanzione di 5 milioni di euro per pratiche scorrette in relazione al servizio di consegna delle raccomandate, e io aggiungerei che sarebbe stata necessaria una multa per le cartoline di ritorno delle raccomandate (documento molto importante) andate perse e non rintracciabili: non dimentichiamo che la raccomandata è un documento legale a tutti gli effetti. Che si mettessero a posto in toto allora, cominciando ad eliminare le code nel rispetto delle persone.
Voto: 3