Pace Fiscale: rottamazione cartelle tris

5 Stelle di Alessandria: Traverso e Castagna i primi aspiranti parlamentari CorriereAl 1di Mauro Traverso

 

Torno sul problema “Rottamazione Cartelle Esattoriali”, avendo letto che il nuovo decreto fiscale ne prevede una terza edizione.

Il problema di disporre di un sistema efficiente di riscossione anche coattiva certamente non si risolve con la rottamazione che ne rappresenterebbe una sorta di scarico del magazzino che ammonta ad una cifra enorme (oltre 1000 miliardi di euro) ma necessita di una urgente riforma che lo semplifichi, garantisca il più possibile le casse pubbliche ma al contempo non “strangoli” i debitori che altro non sono che cittadini e imprese, spesso in oggettive difficoltà economiche.

In previsione dell’inserimento in manovra di Bilancio dello Stato di una norma di “pacificazione fiscale” relativa alle cartelle esattoriali, ho cercato di far pervenire a esponenti politici un mio modesto parere e consiglio su come agire, evidenziando le problematiche che scrissi nel precedente articolo cortesemente pubblicato.

Non so se l’idea sia stata colta, ma in concreto mi sembra di essere in buona compagnia con i tecnici che ora l’hanno costruita.

Ritengo comunque che si possa fare ancora meglio per rendere realmente fruibile la rottamazione e realizzare più introito e aiuto ai cittadini e imprese che sono incappati nel problema.

La mia piccola esperienza sul campo, mi ha permesso di constatare che effettivamente molti sono incorsi nel mancato versamento di tasse e imposte non per cattiva volontà ma bensì per difficoltà temporanee (non brevi) di fondi.
Hanno regolarmente presentato a suo tempo le dichiarazioni dei redditi, ma non sono riusciti a versare il dovuto per tutta una serie di motivi quali crisi economica, gravi problemi famigliari, perdita di forti crediti in fallimenti, ecc.

Venendo al decreto in costruzione, leggo che nelle norme e caratteristiche si tratterebbe di una riedizione delle Rottamazioni precedenti, con sconto delle sanzioni e interessi di mora, si paga solo l’imposta.

Unica differenza un allungamento della possibilità di rateizzare il debito (come avevo proposto), ad un interesse del solo 0,3%. Non male.  Si prevede la possibilità di due rate semestrali, in scadenza 31 luglio e 30 novembre, per massimo 5 anni, quindi 10 rate in tutto.

Resto comunque convinto che si possa fare ancora di più nell’interesse dello Stato e dei possibili interessati.

Ipotizzavo una rateizzazione di tipo mensile per renderla più lineare e continuativa, con un minimo di € 100 a rata per 72 mesi (che rappresenta la rateazione normale concessa dalla ex Equitalia, ora Ag.Ent.Riscossione, per debiti sino a € 60.000) se non 120 mesi (che rappresenta la rateazione straordinaria concessa per debiti superiori a € 60.000 o per oggettive difficoltà a fronte di presentazione modello ISEE).

Una rateazione mensile così congegnata sarebbe molto più fruibile sia per numero di rate sia per il loro ammontare e regolarità quasi automatica di versamento. Mentre una rata semestrale avrebbe nella maggioranza dei casi un valore pur sempre abbastanza alto (allego un esempio per nulla eccezionale dell’ammontare di debito).
Lo Stato scriverebbe a bilancio una sorta di rendita con probabili incassi pari a centinaia di milioni di euro ogni mese.

Ciò renderebbe l’opportunità sicuramente molto più accettabile rispetto a come era congegnata la seconda rottamazione, che prevedeva la possibilità di pagare il debito in massimo 3 rate: due del 40% l’una (fine ottobre prossimo e fine novembre) e una per il restante 20% a febbraio 2019, infatti, molti vi hanno dovuto rinunciare.

Un esempio concreto, piuttosto comune, desunto da un prospetto informativo rilasciato dall’Ag.Entr.Riscossione in occasione della precedente rottamazione a un contribuente, per evidenziare con numeri reali il mio ragionamento (cliccare sull’immagine per ingrandire).

Alle rate occorre aggiungere l’interesse del 0,3%, ma è evidente che la maggiore rateizzazione renderebbe il pagamento molto più accessibile, soprattutto in 120 rate.

Sarà pure vero che un soggetto potrebbe mettere a risparmio ogni mese l’equivalente mensile della rata semestrale per disporre a scadenza dei fondi, ma è molto più semplice versare la stessa mese per mese e organizzare così il proprio bilancio famigliare.

Ultima proposta, coinvolgere molti più canali per effettuare le domande di rottamazione, quali ad esempio i Caf, presenti in gran numero su tutto il territorio, utili soprattutto per i cittadini non esercenti attività che magari hanno cartelle per sole multe. Sicuramente si servono già dei Caf per le dichiarazioni dei redditi, un canale attrezzato e conosciuto.

Nella speranza di essere letto e utile, mi auguro che altri, singoli o associazioni e perché no politici, se condividono quanto ho scritto lo possano proporre nelle opportuni sedi.