“Passione e competenza sono due ingredienti essenziali per prepararsi ad essere veri musicisti, e i ragazzi e le ragazze che si esibiranno venerdì sera al Concerto di Natale posseggono entrambe: offriremo al pubblico una serata ricca di emozioni, da non perdere”.
Due anni e mezzo dopo l’intervista sul Coro del Conservatorio Vivaldi, il professor Marco Berrini, che lo dirige da oltre vent’anni, mostra di amare il suo mestiere sempre di più, e ringrazia l’impegno dei suoi studenti: “sono un gruppo splendido, che via via evolve e cambia nel tempo, trasmettendosi sempre come ‘testimone’ l’amore per la musica, ma anche la capacità di fare squadra, di aiutare chi magari è ancora un po’ più indietro rispetto a determinati parametri tecnici. Ovviamente ad esibirsi in uscite importanti come questa sono gli studenti più strutturati: ma alle prove partecipano tutti, e ognuno impara qualcosa dall’altro”.
Già, le prove. Il professor Berrini ha, al riguardo, una posizione netta: “gli studenti lo sanno, nel nostro corso si lavora a pancia sotto, e l’obiettivo è abituarli a tenere il ritmo del mondo che c’è là fuori, perché siano pronti ad affrontare davvero, quando usciranno di qui, un mercato musicale esigente, ristretto, difficile. Per cui ‘presto e al meglio’ è il nostro motto: un concerto di un’ora e mezza, come quello di Natale, lo si deve preparare con non più di 5 o 6 prove, e cominciando a lavorarci un mese prima. Gli stessi ritmi di un qualunque concerto da professionista”.
L’appuntamento di venerdì 22 dicembre, alla Chiesa di Piazza Santo Stefano, è di quelli da non perdere: “Eseguiremo il Messiah di Handel, un oratorio del Settecento, in lingua inglese, che racconta la vita di Cristo, dalla nascita fino alla morte, e alla resurrezione. L’opera completa dura circa 2 ore e 15 minuti, ma abbiamo scelto di ‘alleggerirla’ un po’”.
Il risultato finale è uno spettacolo di un’ora e mezza di grande canto e musica, che vedrà impegnati quattro soprani (Sumireko Inui, Cristina Mosca, Andrea Celeste Prota, Valentina Porcheddu), il contralto Laura Realbuto, il tenore Luca Santoro, il basso Andrea Goglio”.
Accanto a loro l’Ensemble strumentale del Conservatorio “Vivaldi”, ossia Nicolò Vara, Clementina Valente, (violini), Eugenio Milanese (viola), Stefano Feltrami (violoncello), Diletta Rigo (contrabbasso). E poi ancora Federico Scarone e Luca Ragona (oboi), Simone Delbene e Federico Bertolini (trombe), Gabriele Alessio (fagotto), Matteo Montaldi (timpani), Paolo Ghiglione (organo).
“Mi fa piacere sottolineare – afferma il professor Berrini, che naturalmente dirigerà il concerto – che diversi degli artisti che si esibiranno hanno già conseguito la laurea, o la stanno conseguendo, ma si sono immediatamente messi a disposizione con impegno e dedizione, sia perché per loro esibirsi con l’egida del Conservatorio Vivaldi dove hanno studiato rappresenta un motivo di vanto, sia per il piacere di trasmettere quanto hanno appreso ai loro colleghi più giovani”.
Uno degli aspetti più interessanti del Coro da Camera del Conservatorio Vivaldi è in effetti questo essere al tempo stesso palestra, musicale e di vita, ma anche ‘organismo vivente’ che costantemente si rigenera: “Se penso ai volti di due anni e mezzo fa, quando rilasciai l’intervista al vostro giornale, vedo qui oggi ancora alcuni di quei talenti, nel frattempo assai affinati. Mentre altri hanno giustamente preso il volo, e si stanno confrontando con un mercato musicale complesso e difficile. Senza peraltro aver mai reciso il legame, culturale e spirituale, con il Conservatorio di Alessandria, che rimane casa loro”.
Venerdì sera, al Concerto di Natale nella Chiesa di Santo Stefano ci sarà sicuramente il ‘pienone’: ma che tipo di pubblico partecipa durante l’anno alle (numerose e qualificate) esibizioni ‘esterne’ degli studenti del Conservatorio? “Un pubblico vasto – conclude il direttore del Coro da Camera – ed estremamente eterogeneo. Non solo parenti, amici, colleghi di chi si esibisce, ma una platea di cultori e di appassionati, che ci fa sentire sempre più integrati e in sintonia con il tessuto culturale del territorio”.
Una serata da non perdere, quella di venerdì, inserita nel programma delle iniziative natalizie della città di Alessandria, e destinata a suscitare emozioni profonde.
Ettore Grassano