La Lega Piemont di Alessandria non ci sta a subire le accuse (anche su facebook, con qualche ironico fotomontaggio) del Movimento 5 Stelle, e sulla ‘vicenda Molina’ va al contrattacco.
Ecco come:
“Il vizio d’usare due pesi e due misure per giudicare un’informazione pare essere un’abitudine cui il Movimento 5 Stelle non vuol proprio rinunciare, anche a costo di concentrarsi così tanto sulle (presunte) pagliuzze negli occhi altrui da non riuscire a vedere le travi nei propri. La notizia, battuta da alcuni quotidiani alessandrini, di presunte irregolarità riscontrate dal Movimento 5 Stelle in merito alla nomina di Roberto Molina, Capo di Gabinetto del Sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, lascia quantomeno esterrefatti e sbigottiti, soprattutto perché la nomina è stata assegnata con la massima trasparenza, secondo la normativa e le leggi vigenti.
Due pesi e due misure, però, paiono davvero essere un punto fermo dell’etica pentastellata: non è soltanto il caso di Roma, con il valzer di Capi di Gabinetto di Virginia Raggi, o di Torino, con il recente falso in bilancio, i recenti avvisi di garanzia per omicidio colposo in relazione ai tragici eventi di piazza San Carlo e le evidenti problematiche emerse nei mesi di governo sulla città. Non è necessario, anzi, andar troppo lontano: è sufficiente spostarsi di qualche chilometro per incappare nello strano caso di Acqui Terme, dove come “supporto al Sindaco” sono stati nominati ben due candidati, uno dei quali ex consigliere comunale della città e capofila del Movimento.
Un dispiegamento di forze notevole, insomma, per una cittadina che conta un numero di abitanti corposo ma non tale da giustificare simili risorse – e, ça va sans dire, simili costi, che pare superino i sessantamila euro annui. Desta qualche perplessità, del resto, il fatto che una città come Alessandria, con 93mila abitanti, conti sul lavoro di un solo Capo di Gabinetto mentre il Comune di Acqui Terme – che di abitanti ne conta circa ventimila – abbia addirittura la necessità di avere due addetti alla comunicazione, con una spesa, ovviamente, maggiore. Accanto all’amarezza nel constatare, ancora una volta, che la demagogia è una caratteristica irrinunciabile per il Movimento 5 Stelle, resta il desiderio di verificare con ancora più cura, d’ora innanzi, in quali e quanti casi la pagliuzza nell’occhio degli avversari faccia dimenticare ai pentastellati la trave che è nascosta tra le loro ciglia”.
Ci saranno altre repliche?