
di Pier L. Cavalchini
L’Arquatese-Valle Borbera resiste quaranta minuti ad una FC Alessandria particolarmente concentrata, concreta e a volte incontenibile. L’allenatore dei padroni di casa prova a mettere uomini di esperienza su Mazzucco, Magné e Pellegrini, fonti inesauribili di idee e di gioco, ma le “gabbie” predisposte a tavolino durano solo un tempo, anzi qualcosina in meno. Intelligentemente, data l’arcigna difesa degli Arquatesi (in maglia bianco-azzurra), si è provata qualche soluzione dalla distanza e proprio una di queste staffilate dal limite “rompe il ghiaccio” e, praticamente, cambia gli equilibri della partita. A produrre il colpo da maestro è il n. 10 Grandoni, non nuovo a questi shoot pericolosi. Il bello è che, al contrario di altre volte, l’Alessandria non si chiude e continua a fare gioco, cercando di soffocare sul nascere le azioni di M’Hansi, Alloisio, Silvestri e Paini. Soprattutto cercando di isolare il sempre mobile Mullici, sveltissimo a intrufolarsi in ogni azione.

L’inizio è caratterizzato da giocate veloci e lunghi lanci, da una parte e dall’altra, con una tendenza di entrambe le squadre ad operare pressing alti e a combattere, calcisticamente, su ogni pallone. Al primo minuto Canegallo blocca con sicurezza un lancio destinato a Mullici, poi per una decina di minuti non si registrano azioni di rilievo. Solo al minuto 13 è il “condor” Cardellino a svincolarsi dai suoi segugi, riuscendo a servire un invitante pallone a Merlo. Il tiro è troppo centrale e il portiere Merlano para in sicurezza. L’Alessandria, però, dà l’impressione di voler “aumentare i giri” ottenendo così una serie di punizioni e di corner, tutti neutralizzati dall’attenta retroguardia di mister Raimondi. I Grigi (a tutti gli effetti, vista la divisa classica messa in mostra ad Arquata) cercano di penetrare la difesa cambiando continuamente i punti di attacco ma il fortino “bianco-azzurro” resiste. Ci prova Mazzucco da buona posizione ma il suo tiro al volo è precipitoso e fuori di un metro. Anche il n. 10 Grandoni si fa vedere con una conclusione precisa, deviata da un difensore e poi ottimamente alzata in angolo dal portiere dell’Arquatese. Come si dice, però, “il gol matura” e si ha davvero l’impressione che l’Alessandria voglia arrivare nel più breve tempo possibile al gol. Oltretutto l’incitamento continuo dei circa 400 sostenitori dell’Orso grigio costituisce uno stimolo in più a far bene.
Siamo praticamente alla mezz’ora e, subito dopo il tiro di Grandoni, si ripete l’attacco alessandrino con una serpentina di Muratori, uno dei migliori in campo, ben girata al volo da Mazzocca. La sfera però sfila dieci centimetri sopra la traversa. La pressione aumenta ancora e, con l’Arquatese chiusa nella sua metà campo, finalmente al quarantunesimo Grandoni inventa il colpo da biliardo vincente. Il campo sintetico e leggermente bagnato fa il resto… la palla prende velocità, non viene vista in tempo da Merlano e si insacca sulla sua sinistra. Uno a zero.
Nel minuto successivo, con un’Arquatese ancora in affanno è Cardellino a mangiarsi il più facile dei raddoppi ma, per fortuna, ci penserà qualcun altro a mettere le cose a posto. Infatti, praticamente allo scadere del primo tempo, il n. 11 Ventre centra l’angolino alto dove Merlano non può arrivare e porta il risultato su un più tranquillo due a zero.
La ripresa si apre con gli stessi 22 del primo tempo e, di fatto, con una partita che ripresenta l’Alessandria manovriera e propositiva e un’Arquatese attenta a non subire troppo, cercando di operare in contropiede. Su un improvviso cambiamento di fronte è Cardellino a liberarsi, di nuovo, fornendo a Grandoni una palla invitante. Il n. 10 non si fa pregare e con freddezza anticipa il portiere in uscita. Sono passati solo cinque minuti del secondo tempo e i gol di vantaggio per i grigi sono tre. A questo punto l’Alessandria arretra leggermente il baricentro e permette qualche movimento in più alla squadra di casa che però non sa approfittarne, anzi… Viene messa in evidenza una capacità di difesa su più cortine del tutto inaspettata. Una Alessandria che dimostra di sapersi difendere cominciando a pressare a centrocampo, nel tentativo di sradicare il pallone dalle fonti di gioco. Se la “prima linea” non è sufficiente si passa alla classica difesa a cinque con buona capacità a fare muro e a respingere le minacce eventuali. Di fatto, fino alla fine, ci sarà una sola occasione pericolosa a vantaggio dei “bianco-azzurri”, quando al minuto 31 Barisone si vede respingere un tiro forte ma centrale da Canegallo in uscita. Ancora diverse azioni a vantaggio di Grigi in ripartenza veloce con due tiri pericolosi di Pellegrini che, sinceramente, avrebbe meritato il gol per il lavoro a centro campo e per la capacità di suggerire le giocate giuste a Ventre, Muratori e Grandoni.
Per finire, davvero in bellezza, la perla confezionata dal giovanissimo Boveri (classe 2008) a metà del secondo tempo su sponda di Cardellino. Resiste alle cariche di due difensori e con freddezza da veterano infila Merlano in uscita. Davvero bravo, sempre pronto a rispondere alle richieste del mister e con una naturale predisposizione al pressing e a seguire (e talvolta a prevedere) le azioni in attacco. Il risultato si è visto e con il suo gol si arriva così al definitivo quattro a zero, sostanzialmente giusto data l’economia complessiva della gara.

Ora i punti di vantaggio sulla seconda sono quattro ma, ora, sono solo tre le partite da onorare. E, con questa squadra così affiatata e, in certi momenti sicura anche nelle giocate difficili, si può davvero dire che questi ragazzi, l’allenatore e tutto lo staff stanno onorando una maglia (e una piazza) storica.
Arquatese 0 – Fc Alessandria 4
Marcatori: 40′ Grandoni (Al), 47′ Ventre (Al); 50′ Grandoni (Al), 72′ Boveri (Al)