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di Ettore Grassano
A margine del riuscitissimo sciopero dei lavoratori del Gruppo Amag promosso ieri da Cgil, Cisl e Uil, abbiamo letto su Radiogold queste dichiarazioni del sindaco di Alessandria:
“Dobbiamo fare fronte comune affinché il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti riconosca il finanziamento del Pnrr ad Amag Reti Idriche. Noi siamo stati i primi ad avere lanciato idea di aggregare le multiutility del territorio del settore idrico” ha sottolineato il sindaco Abonante “rispetto ad Amag Reti Gas confidiamo nell’interesse dei grandi gruppi e, infine, speriamo che la gara a doppio oggetto legata alla raccolta rifiuti si concluda bene, dopo che Agcom ha stroncato gli affidamenti precedenti e quelli sui parcheggi. Siamo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori e stiamo facendo l’impossibile per poter garantire un futuro a questo gruppo. Occorre che anche lo Stato ci dia una mano. Le rivendicazioni dei sindacati sono giuste. Ci sono però molti punti interrogativi che Roma dovrà risolvere” ha aggiunto il primo cittadino, invocando anche il supporto dei parlamentari del nostro territorio.
Voi cosa capite? A chi legge pare di cogliere una leggerissima richiesta di aiuto, ma anche il tentativo, non sappiamo quanto voluto, di tirare la palla in tribuna, e parlare d’altro.
Amag affonda? I sindacati lamentano l’assoluta mancanza, da quasi tre anni a questa parte, di un piano industriale degno di questo nome, e di una seria strategia d’impresa? L’imperturbabile primo cittadino di Alessandria parla d’altro, divaga, e comunque la sua soluzione sembra essere: “Ci pensi lo Stato, ci pensi il Governo, si diano una mossa i parlamentari del nostro territorio”, ossia Molinari, l’unico che a Roma ha la necessaria autorevolezza.
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C’è chi ride, chi commenta ‘facce di bronzo’, chi anche di peggio. Ma intanto questa è, da due anni e mezzo, l’unica strategia percepita a Palazzo Rosso: demolire i progetti messi in campo dal centro destra (per rimanere su Amag: smart city e comunità energetiche) per sostituirli con proclami al senso di responsabilità dei superiori livelli di Governo. Ossia il centro destra governa Regione e Roma, ci pensino loro. Il centro destra a Roma ha una figura autorevole e apprezzata come Riccardo Molinari, ci pensi lui. Non è questa la sede dove rifare l’elenco dei meriti del capogruppo della Lega alla Camera, dal 2018 ad oggi, a sostegno del comune di Alessandria, e di tutta la nostra provincia: ricordiamo solo, a spanne e rimanendo sul comune capoluogo, i quasi quaranta milioni di euro che sono a disposizione per il nuovo Ponte sul Bormida (partire con i lavori però non spetta mica a Molinari: diamoci una mossa!), oltre ad altri venti milioni decisivi, negli anni scorsi, per ‘salvare’ i conti di Palazzo Rosso.
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Questa è invece la sede per una domanda semplice semplice: ma perché a salvare Alessandria devono sempre pensarci altri, e non l’amministrazione e il sindaco in carica? E’ lei o non è lei il primo cittadino di questa città, sindaco Abonante? Ha scelto o non ha scelto lei gli innumerevoli amministratori della multiutility pubblica (fino ad oggi: da domani vedremo) dal settembre 2022 ad oggi, e le super qualificate società di consulenza sul cui operato i sindacati sono più volte intervenuti? Ditelo chiaramente: lei e la sua giunta volete la privatizzazione del Gruppo Amag, ad oggi a totale controllo pubblico? Ne sono azionisti, ricordiamolo, non solo il comune di Alessandria, ma anche quello di Acqui Terme, e tante altre piccole municipalità, giustamente molto preoccupate.
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Sul fronte acqua in particolare (meglio: servizio idrico integrato) si sta giocando una partita decisiva, e anche lì la ‘patata bollente’ è stata messa in mano ad un esponente della Lega, il consigliere provinciale Giacomo Perocchio di Novi Ligure, Presidente di Egato6, che sta lavorando con impegno ad un dossier complicatissimo e delicato per tutto il territorio, oltre che per Amag: torneremo a parlarne presto.
Lei però, sindaco Abonante, non si defili costantemente per favore: nessuno l’ha obbligata a ricoprire il suo prestigioso ruolo, e non crediamo neppure sia costretto a farlo controvoglia, se si sente inadeguato. Però, finché decide di rimanere al piano nobile di Palazzo Rosso, come cittadini e contribuenti le chiediamo di smetterla di elencare cosa altri potrebbero fare per Alessandria, ogni volta che si trova di fronte ad una questione delicata. Ci dica invece cosa concretamente ha fatto finora lei, e cosa ha intenzione di fare nei due anni a venire.