
di Ettore Grassano
“Dopo quasi tre anni di mandato la giunta Abonante prova ancora a vivere di annunci, e di sogni. Ma la realtà di Alessandria purtroppo è sotto gli occhi di tutti: per fortuna sul fronte dello sviluppo sono stati messi in moto meccanismi che in buona parte prescindono dal comune. Ma la gestione ordinaria della città, in termini di decoro, pulizia, sicurezza e servizi è catastrofica”.
Fabrizio Priano, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, a Palazzo Rosso ci entrò la prima volta negli anni Novanta, e oggi possiamo certamente considerarlo un veterano tra gli amministratori locali. Il suo incarico professionale a capo della segreteria dell’assessorato regionale alla Sanità (retto da Federico Riboldi) gli consente di avere una visione ad ampio raggio della situazione piemontese, e non ha difficoltà a riconoscere che “in nessun altro capoluogo di provincia piemontese si percepisce una tale condizione di abbandono, di precarietà, di mancanza di progetti seri e concreti, se non quelli ereditati, per fortuna, dal centro destra”.
Proviamo allora a capire, dalla questione ztl e mobilità in centro alla sempre più grave emergenza sicurezza, dalle questioni ambientali allo sviluppo economico del territorio, fino alle nubi sempre più scure che aleggiano sul Gruppo Amag, cosa gli alessandrini devono aspettarsi da questo 2025, e dagli anni a venire.

Consigliere Priano, chi osserva Alessandria da fuori percepisce una contraddizione stridente: da un lato un territorio che pare essere ‘attrattivo’ dal punto di vista occupazionale, e dei nuovi insediamenti. Dall’altro lato una città in abbandono, trascurata, sporca e, purtroppo, anche sempre più insicura…..
Per fortuna Alessandria oggi viaggia ‘sull’onda’ lunga dei progetti messi in campo dal centro destra negli anni scorsi: gli insediamenti della logistica là dove Pd e 5Stelle invocavano campi di papaveri, i progetti del nuovo ospedale e del campus universitario, le risorse individuate per il ponte Bormida o per la messa in sicurezza del Rio Lovassina, la riqualificazione del complesso di San Francesco del Teatro Comunale e via dicendo. E altrettanto per fortuna si tratta per lo più di percorsi che non è possibile o sensato interrompere. Per il resto, se guardiamo alla gestione ordinaria della città, la percezione è di totale abbandono.

Andiamo con ordine: partiamo dall’estensione della ztl ‘totale’ in gran parte del centro storico: servirà a rendere Corso Roma e le vie circostanti di nuovo ‘attrattive’, e commercialmente vivaci?
Non sono ideologicamente contrario alla ztl, o ad un centro storico pedonale. Ma sono progetti che vanno realizzati con buon senso, partendo dal confronto con commercianti e cittadini, e valutando pro e contro di ogni iniziativa. Qui da due anni e mezzo fanno sperimentazione, sulla nostra pelle. Personalmente vivo in centro, da molti anni e sono assolutamente scontento delle soluzioni sin qui messe in campo per la viabilità: chiedete in giro, e vedrete quali sono i commenti largamente prevalenti. Per citare una delle ultime perle: che senso ha chiudere alle auto piazza Vittorio Veneto, dinanzi alla Biblioteca Calvo? La giunta Abonante si rende conto di quanto sia problematico, oltre che costoso, parcheggiare oggi ad Alessandria, all’interno degli spalti? Che togliere parcheggi come quello di Vittorio Venero crea problemi soprattutto ai residenti? Vogliono rendere la città attrattiva, o semplicemente vuota e irraggiungibile? Ho l’impressione che si proceda per tentativi estemporanei…

Sicuramente gli alessandrini si sentono sempre più insicuri anche soltanto a passeggiare in centro, mentre le periferie lamentano una crescita esponenziale di furti nelle abitazioni….
La mancanza di sicurezza, insieme alla sporcizia e al degrado, è il vero biglietto da visita del centro sinistra, e dei loro alleati a 5 Stelle. Sembra quasi che ‘spaccate’ nei negozi, o i furti nelle abitazioni, persone investite da monopattini e bici elettriche che sfrecciano in centro senza nessun controllo, non li percepiscano neanche più. Personalmente posso dire, da residente in centro, che dopo le 20, chiusi uffici e negozi, Alessandria cambia pelle, e quando rientro un po’ più tardi vedo in giro solo ‘capannelli’ di persone a cui, francamente, non affiderei le chiavi di casa. Poi leggiamo di spaccate, vandalismi notturni e quant’altro, e qualche dubbio ci viene. Forse se si investisse qualche risorsa in più in sicurezza, vigilanza, video sorveglianza ma efficace, anziché in oscene piste ciclabili che fanno ridere tutti e quasi nessuno utilizza, male non sarebbe. Certamente non è così che si aiuta lo sviluppo del commercio cittadino, ma leggo che ora la Giunta rosso/gialla vorrebbe trasformare anche le piazze in giardini, e portare il mercato ambulante in piazza della Libertà. Così avremo il caos definitivo. La collocazione migliore per il mercato ambulante rimangono gli ampi spazi interni della Valfré: oppure, in caso di dimensioni più ridotte, vanno benissimo il viale che dal Teatro porta alla stazione Fs, e gli stessi Giardini, liberando finalmente piazza Garibaldi senza occupare piazza Libertà.

Poi c’è Amag, con tutti i suoi punti interrogativi: sarà svenduta a pezzi, ai soliti noti, con tutte le possibili conseguenze in termini di riorganizzazione e tagli occupazionali? La Tari, già oggi ai massimi regionali, è destinata ad aumentare ancora?
L’attuale amministrazione e l’attuale management hanno portato Amag in un vicolo cieco. Vuoi rinunciare a smart city e comunità energetiche? A me pare sbagliato, ma almeno sostituiscili con altri progetti alternativi. Sai che la discarica di Solero va verso l’esaurimento? Attivati per tempo per trovare altre soluzioni. Da due anni ci si è messi mani e piedi nelle mani di costose società di consulenza, con l’evidente obiettivo di andare verso la vendita, o meglio la svendita, degli asset di valore, che sono le reti del gas e dell’acqua. Perse quelle, e appaltata la Tari, Amag sarà, semplicemente, una scatola vuota. Aggiungiamoci poi il fatto che, in tempi di forte crisi, si fanno bandi per assumere dirigenti dal costo di 200 mila euro l’anno: han più che ragione sindacati e lavoratori ad essere preoccupati.

Cimiteri, la gestione dei privati pare sia un totale fallimento, ma anche su quel fronte si tergiversa: lei che farebbe?
Chiariamo: l’errore non è stato appaltare ai privati. Il punto è semmai se quel privato ha ottemperato o meno agli impegni, e se il comune di Alessandria ha effettuato e sta effettuando controlli adeguati rispetto all’applicazione dei termini contrattuali. Per quel che vedo, con i miei occhi di cittadino e attraverso le segnalazioni degli alessandrini ai giornali e sui social, i cimiteri sono gestiti malissimo, e in primavera rischiamo guai peggiori. Io verificherei in maniera rigorosa se ci sono delle inadempienze contrattuali, e mi muoverei di conseguenza. Non credo che la soluzione sia re-internalizzare il servizio, ma renderlo efficiente!

Sviluppo del territorio, a centro sinistra 5 Stelle la logistica non è mai piaciuta, ma si stanno adeguando….
Non solo: se possono si prendono loro i meriti degli altri, in questo sono dei professionisti. Io non perderei il treno, e mi giocherei la carta fino in fondo, e rapidamente. Revisione del Piano Regolatore, via libera alla logistica ovunque si può, da San Michele a Spinetta, e naturalmente semaforo verde al rilancio dell’ex scalo merci al Cristo. Questi investitori, oltre a versare importanti oneri di urbanizzazione, sono pronti a pagare anche la realizzazione di strade e allacciamenti, che altro vogliamo aspettare? Ovviamente in parallelo bisogna procedere con il nuovo Ponte Bormida, e sviluppare un trasporto pubblico, o privato convenzionato, di navette a tutte le ore, per migliaia di lavoratori. Non dimentichiamo che parte dei buoni risultati rispetto all’aumento di richiesta di alloggi in affitto, con conseguente aumento dell’entità degli affitti stessi nonché del valore degli immobili, è dovuto allo sviluppo dell’università. La facoltà di Medicina è trainante e l’abbinamento con l’ Irccs determinerà altri benefici anche economici. L’aumento di posti di lavoro ha già generato anche un aumento significativo degli abitanti, altro fattore importante per l’economia della città.

Consigliere Priano, una nota più lieve ma non banale sulla toponomastica: che ne è della sua proposta di intestare a quattro ex sindaci di Alessandria (Abbiati, Magrassi, Barrera, Mirabelli) i quattro lati della nuova Piazza della Libertà?
Silenzio assoluto. Così come riguardo alla mia proposta di ricordare, in qualche modo, tanti alessandrini che hanno dato molto alla nostra città, e che oggi agli occhi delle nuove generazioni rischiano di essere totali sconosciuti. Perché non si dica che all’attuale amministrazione trovo solo difetti: ho apprezzato il murales su un palazzo del Quartiere Cristo in ricordo di Umberto Eco. Perché allora non provare a caratterizzarci in questa direzione, diventano ‘la città dei murales’? Alessandrini da ricordare, partendo dalla famiglia Borsalino, ne abbiamo decine, e spazi disponibili anche. Serve la volontà, e un progetto organico.

Come procede l’attività della sua associazione culturale Libera Mente?
Non solo mia, precisiamolo: Libera Mente nasce da una mia idea, 12 anni fa, ma si è sviluppata soprattutto grazie ad un pool di persone che ci dedica gratuitamente tempo, intelligenza e fatica. Procede benissimo, organizziamo presentazioni di libri, dibattiti, mostre d’arte e molto altro. Siamo partiti da Alessandria, che rimane naturalmente il nostro baricentro, anche se ormai ci muoviamo non solo in tutta la provincia, ma anche altrove. Alla nostra città servirebbe, sul piano culturale, un salto di qualità e di immagine: abbiamo una proposta degnissima di musei e location, e speriamo che il complesso monumentale di San Francesco sia presto completato, e valorizzato come merita. Ma la vera svolta può arrivare solo organizzando un evento culturale di grande richiamo nazionale all’anno: la mostra di un grande pittore ad esempio, o comunque un appuntamento che ci consenta di entrare nel circuito dell’arte di serie A. Consideriamolo un consiglio per il prossimo sindaco, quello che si insedierà nel 2027: se ci sarà modo, sarò lieto di dare una mano.