di Ettore Grassano
Da dieci anni alla guida dell’Ascom della provincia di Alessandria, Alice Pedrazzi non ha mai perso la positività, e la capacità di ‘lanciare il cuore oltre l’ostacolo’. “Il commercio ci sarà finché esisterà l’uomo, e non sarà mai statico: evolve continuamente, e sta a noi essere in grado di intercettare il cambiamento, o meglio ancora di anticiparlo”: questo lo spirito con cui Ascom Alessandria si sta muovendo in questi anni, al servizio non solo dei suoi iscrtti, ma dell’intera comunità locale: perchè, non lo si ribadisce mai abbastanza, pur senza demonizzare i grandi centri commerciali, o la distribuzione on line, il commercio di prossimità ha una funzione culturale, sociale ed identitaria che ormai è chiara a tutti, e garantisce la possibilità di avere centri cittadini vitali, dinamici, ma anche controllati e sicuri.
Ma che 2024 è stato per il commercio, ad Alessandria e anche in tutto il resto della provincia? E quali sono le attese per il mese di Natale, e per il prossimo anno?
Un anno, anche questo come gli ultimi, di cambiamento e transizione, un anno in cui abbiamo registrato – è innegabile – momento di criticità e problemi per il comparto e per le nostre città, ma abbiamo anche visto grande resilienza, voglia di fare e di innovare, slanci imprenditoriali significativi, soprattutto – e forse questo è l’aspetto più positivo perché apre grandi prospettive – da parte dei giovani. Abbiamo visto in associazione una grande vitalità: i percorsi, anche finanziati dalla Regione Piemonte, come il MIP (Mettersi In Proprio), di cui la nostra struttura è partner territoriale e che guidano gli aspiranti imprenditori nello sviluppo della loro idea, fino ad arrivare alla predisposizione del Business Plan necessario per programmare l’apertura, sono stati molto frequentati, soprattutto dai ragazzi più giovani, carichi non solo di entusiasmo, ma di ottime idee imprenditoriali. Insieme a loro abbiamo visto gli imprenditori e le imprenditrici più esperte mettersi al lavoro per dare sempre più sostanza e solidità alle proprie attività, consolidando e innovando la propria offerta. E’ indubbio, quindi, che pur nelle difficoltà non solo del comparto, ma di un sistema Italia che deve necessariamente operare dei cambiamenti per competere sullo scenario attuale, abbiamo riscontrato fra gli imprenditori del settore grande voglia di fare e molta qualità. E’ quindi il nostro, come spesso ripetiamo, un settore certamente non semplice (come dice il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli: “se fosse facile non si chiamerebbe impresa”), ma senza il quale le nostre città perderebbero irrimediabilmente vitalità e identità.
Partiamo dal Natale alle porte: cosa è stato fatto per rendere Alessandria, ma anche gli altri centri zona del territorio, vivi e accoglienti?
Come Natale sempre sarà certamente un periodo cruciale e come sempre siamo certi che i nostri imprenditori si faranno trovare preparati, per offrire alla loro clientela il meglio. Noi, dal canto nostro, abbiamo organizzato diverse iniziative a sostegno del circuito commerciale della provincia, creando un vero e proprio “Distretto dello shopping natalizio della provincia”, con il concorso “Natale al Volo” che premia i clienti che fanno acquisti nei negozi dei centri zona (Alessandria, Tortona, Novi Ligure e Casale Monferrato) (www.natalealvolo.com) e con un coordinamento per gli allestimenti dei negozi. Le amministrazioni, poi, stanno lavorando con le loro sensibilità e le loro disponibilità, che ovviamente variano da luogo a luogo, per cercare di animare e abbellire le città in un momento che per le comunità è sempre molto particolare non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale e sociale. Ci auguriamo che queste attività siano di anno in anno sempre più rafforzate e programmate con largo anticipo, in modo da poter creare sinergie sempre più forti anche con ciò che organizzano le associazioni e i singoli commercianti.
Distretti Urbani del Commercio: in provincia di Alessandria sono stati avviati percorsi importanti, un po’ ovunque. Ora si continuerà ad investire?
Ce lo auguriamo fortemente. E stiamo lavorando per questo, ovviamente per ciò che ci compete. Perché ruoli molto importanti li giocano i Comuni e, ovviamente, la Regione Piemonte. Ma l’istituzione dei Distretti Urbani in Regione è un grande passo in avanti per la gestione della tematica – sempre più cruciale e centrale dal nostro punto di vista – delle relazioni tra città e commercio e quindi siamo fermamente convinti che non solo vada data continuità a questa esperienza, ma vada rafforzata. La crescita dei Distretti Urbani del Commercio passa da una loro istituzionalizzazione all’interno dei meccanismi di gestione della città, che ne svincoli in qualche modo l’attività dalla esistenza o meno dei bandi, che è sempre temporanea, in modo che si possano programmare le attività non a singhiozzo, ma con continuità. I Distretti sono un patrimonio della città, perché integrano competenze e mettono a sistema esigenze alle volte complesse, ma certamente non contrapposte, bensì complementari.
La scorsa primavera fu caratterizzata da un fiorire di associazioni e iniziative ‘di quartiere’ e ‘di via’, oltre alla realtà ormai consolidata del Quartiere Cristo. Si è fatta e si sta facendo ‘rete’, da questo punto di vista?
Certo. C’è un coordinamento cittadino formato da un gruppo di persone competenti e appassionate, che hanno a cuore la città ed il suo sviluppo, che si incontra periodicamente e si tiene in contatto attraverso le chat, con l’obiettivo proprio di mettere a fattor comune le esperienze, di cercare soluzioni congiunte per le eventuali criticità e di coordinarsi per iniziative ed idee nuove. Siamo molto fiduciosi che questo tipo di approccio possa effettivamente portare sempre più persone ad occuparsi della propria città, con passione ed amore ma – soprattutto – con competenza e professionalità, ingredienti imprescindibili per poter programmare e lavorare bene.
Commercio e formazione: Ascom sta insistendo molto, con iniziative che guardano sia all’organizzazione dell’offerta, sia alle strategie di marketing: cosa significa oggi aprire, o rilanciare, un’attività commerciale? Da dove occorre partire?
Occorre partire sempre dalle competenze: la professionalità in ogni momento della vita di una impresa è imprescindibile. Formarsi è dunque essenziale, prima di aprire e anche dopo aver avviato la propria attività, per stare sempre al passo con uno scenario che cambia rapidamente. La nostra associazione da questo punto di vista lavora incessantemente, anche con il supporto di tutta la Confcommercio nazionale, per cercare di anticipare i tempi e offrire percorsi formativi altamente specializzati e mirati per i nostri comparti. Abbiamo diversi percorsi, da quelli – importantissimi e molto validi – finanziati dalla Regione Piemonte per gli aspiranti imprenditori, di cui siamo sportello autorizzato e certificato in provincia, come il MIP “Mettersi in Proprio”, un percorso di accompagnamento all’autoimprenditorialità, con più di 40 ore di consulenza gratuite per gli utenti, a quelli più “light” come “Dall’Idea all’Impresa”, percorsi di 10 ore che offrono a chi ha una idea imprenditoriale la possibilità di confrontarsi con esperti in marketing, analisi di mercato, posizionamento, business plan e diritto commerciale, per comprenderne la fattibilità, a quelli legati all’innovazione e le nuove tecnologie della comunicazione (social per il retail, vendere su whatsapp, prenotazioni online, etc) a percorsi legati al marketing ed alle sue nuove frontiere (marketing sensoriali, armocromia, etc) fino ad arrivare a percorsi molto strutturati come il “Master del Reatil”, un percorso di 60 ore nel quale si affinano tutte le tecniche di vendita e gli strumenti efficaci per promuovere la propria attività. Tutti i nostri percorsi sono fruibili attraverso modalità differenti, dalle lezioni frontali in aula ai percorsi online ed in streaming, ad interventi mirati e pratici anche nei singoli punti vendita. Crediamo moltissimo nel motto: “Se non ti formi, ti fermi”.
Il commercio di prossimità, per le nostre città, è vita, è socialità, è sicurezza: cosa devono fare i commercianti, e cosa invece compete alle istituzioni locali?
Partiamo da un punto che per noi è cardine: senza commercio non c’è centro città. Anzi: senza commercio, non c’è città.
Da sempre crediamo che il ruolo del commercio tradizionale per la città sia imprescindibile dal punto di vista economico e per la qualità dell’occupazione che offre, ma anche dal punto di vista sociale, culturale ed identitario: oggi in moltissime città (ed i nostri centri zona ne sono un esempio) i negozi di vicinato sono se non l’unica, una delle principali forze attrattive dei centri storici. Riteniamo quindi che i commercianti, con i loro investimenti (ed i successi dei Bandi dei Distretti Urbani in provincia dimostrano che voglia di investire c’è), con la loro creatività e con la loro resilienza stiano facendo bene la propria. E non da oggi.
Alle istituzioni locali e soprattutto alle amministrazioni, quindi, chiediamo con sempre maggiore forza di mettere al centro delle politiche per la città il commercio tradizionale e la ristorazione.
Non c’è infatti alcun campo in cui una decisione presa non abbia risvolti o ripercussioni sul commercio e sulla ristorazione. Ecco perché è cruciale che tutte le amministrazioni comprendano pienamente, anche e soprattutto nei fatti e non solo nelle intenzioni, che le esigenze del nost5ro settore devono essere tenute in considerazione quando si prendono decisioni che riguardano la città ed in questo lo strumento del Distretto Urbano del Commercio diventa basilare. Incentivi ed aiuti sono necessari nei momenti più difficili, e in questo senso chiediamo alle Amministrazioni di fare qualche sforzo in più, ma un approccio strutturale che metta il commercio al centro è vitale per la sopravvivenza dei nostri centri cittadini e che tutto il mondo ci ha invidiato e copiato: il centro commerciale naturale, i nostri negozi di vicinato!
Diamo uno sguardo al 2025: cosa vi aspettate, e ci sono progetti in cantiere?
Tanti! Come sempre, cerchiamo di non fermarci mai. Abbiamo in programma una grande iniziativa di fidelizzazione dei clienti dei centri cittadini, in collaborazione con una importantissima realtà del territorio di cui non possiamo ancora svelare i dettagli, ma che sarà presentata nei primi giorni di gennaio. Abbiamo realizzato un percorso che pensiamo sia molto significativo ed importante per bar e ristoranti del territorio, lavoreremo come sempre a creare occasioni ed eventi di b2b per le nostre imprese, al fine di moltiplicare sinergie e opportunità e stiamo lavorando alla creazione di un grande hub per i servizi alle imprese: dal credito all’assistenza tecnica sulla normativa per il commercio, vogliamo liberare la testa degli imprenditori dalle incombenze tecnico-amministrative affinché possano dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: creare opportunità di crescita per le proprie attività e per il proprio business. Insomma, anche noi siamo al lavoro, ogni giorno, per creare la Confcommercio 2030.