di Graziella Zaccone Languzzi
1) Vi sarete anche stufati di leggere di rifiuti, cassonetti e topi, ma questa è la realtà con cui ad Alessandria ci tocca confrontarci. Su Amag Ambiente, ecco l’ultima: “Alessandria: la raccolta “fuori cassonetto” non funziona”. Il servizio di raccolta dei rifiuti abbandonati nell’area circostante i cassonetti (talora per inciviltà, ma spesso anche perché gli stessi sono pieni, e le persone che pagano regolarmente una Tari ‘salatissima’ hanno poca voglia di riportarsi il sacchetto a casa, o di cercare un altro cassonetto altrove) è stato “esternalizzato” all’ennesima cooperativa sociale che, però, non sembra effettuare il lavoro nel modo migliore. Per non dire che il servizio è assolutamente inadeguato. La frase “lavoro esternalizzato all’ennesima cooperativa” fa raddrizzare le orecchie e vi garantisco non solo le mie. Sempre il 23 ottobre un interessante articolo corredato da filmato aggiunge qualcosa in più alla questione cooperative sociali che piacciono così tanto al PD e che nascono tra la sera e la mattina in funzione delle necessità. Che poi i burattinai sempre quelli sono, e li si conosce tutti per nome e cognome. “AMAG, il collasso della città tra mezzi fatiscenti e lavoratori abbandonati: la denuncia del sindacato”. Interessanti le dichiarazioni non certo campate in aria. Svegliati Alessandria/La Pulce hanno pubblicato questa notizia corredata di filmato con l’intervista di Stefania Gallo, segretaria provinciale del sindacato CSE ( Confederazione Indipendente Sindacati Europei). Stefania Gallo segnala che la situazione in Amag Ambiente continua a peggiorare. I dipendenti dell’azienda operano con mezzi fatiscenti e non ricevono il premio di produzione da due anni. La raccolta rifiuti è inefficiente, mentre cooperative esterne utilizzano personale malpagato. Tra disuguaglianze salariali e silenzi istituzionali, la gestione dell’azienda sembra ormai sfuggita di mano. Ascoltando l’ultima parte dell’intervista della segretaria Gallo emerge un quadro tanto inquietante quanto conosciuto: chi ‘controlla’ queste cooperative? Che rapporti ha o ha avuto con Amag? Il sindacato CSE fa capire altra cosa grave: gli organi di informazione locali spesso ‘glissano’ su certe segnalazioni, secondo la segretaria Gallo per ingerenze dirette o indirette. Anche qui: chi fa queste richieste? Le cose stanno proprio così, o si tratta magari di autocensura per quieto vivere? Magari ogni tanto anche il sindacato è vittima di mania di persecuzione ed esagera, però intanto lo sapete: Alessandria è piccola città, un paesone, e se già Flaiano diceva ‘In Italia la rivoluzione non si può fare perché ci conosciamo tutti’, figuratevi tra Tanaro e Bormida. Ma non è finita qui, a seguire le ultimissime. 25 ottobre: “Esposizione cassonetti, assessore Laguzzi: “Da Amag Ambiente affidamenti non conformi alle norme”. Il Capogruppo di FdI Locci parla di un artificioso frazionamento del servizio di esposizione dei cassonetti e l’assessore alle Partecipate Laguzzi lo afferma: “in effetti c’è stato un atteggiamento non conforme alla normativa vigente”. Mi pare di capire che in Amag Ambiente regna una Babele dove la mano sinistra (Giunta) non sa (o dice di non sapere) cosa fa l’altra mano sinistra!
Voto: 2
2) Alessandria: minoranza consiliare, Giunta, sindacati Cgil, Cisl e Uil tutti contro Amag. Parto da un articolo de La Stampa cartacea di sabato 26 ottobre 2024 pag.39. In sintesi: in Comune la minoranza consiliare ha lanciato bordate contro le iniziative di Amag Reti Idriche e Amag Ambiente e la maggioranza ha dovuto prenderne atto. Ora la Giunta vuole vederci chiaro…alla buonora! Diciamo che non possono proprio più far finta di non vedere, via….
Nel mirino c’è la revisione dello Statuto di Reti Idriche, ma anche la questione cooperative sociali utilizzate da Amag Ambiente.
L’assessore Laguzzi dichiara: “Dalla holding un atteggiamento non conforme dell’azienda, trasmetteremo gli atti alle autorità”. Che è successo? C’è stata la modifica di un articolo dello Statuto di Reti Idriche effettuata davanti al notaio il 04 ottobre 2024 dagli attuali amministratori Amag, senza passare all’approvazione del Consiglio comunale compresa la Giunta, ossia del Comune di Alessandria che detiene la maggioranza delle quote e controlla la società. E’ stato cancellato articolo su incompatibilità per tre anni di chi fosse o fosse stato componente del Cda di Amag Holding nel febbraio 2024 che il Consiglio comunale aveva introdotto come tutela, in aggiunta all’idea espressa sempre dai vertici Amag di andare alla nomina di un unico amministratore e non dei 5 previsti nella delibera consiliare. Per la minoranza consiliare ce n’è abbastanza per sollevare un bel polverone. Ma ecco anche e soprattutto l’attacco dei sindacati confederati in Commissione Bilancio: “Azienda politicizzata e usata come un bancomat, i lavoratori sono stremati : su Amag le critiche dei sindacati”. Già il titolo dice molto sull’andazzo che vige all’interno di Amag. L’articolo inizia così: “La politica di questa città ha utilizzato questa azienda come un bancomat ma, come in tutti i bancomat, se continui a prelevare senza investimenti il conto si azzera”. Una severa disamina quella tracciata dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil sul gruppo Amag nell’ultima commissione Bilancio.
Nell’aula consiliare del Comune di Alessandria le parti sociali hanno rimarcato le difficoltà dei lavoratori della multiutility cittadina. Procedo per flash. Nel mirino delle parti sociali anche il ricorso alla consulenza di MoveOnTeam: “Bisogna avere una oculata attenzione. Se ogni amministratore ha bisogno di un consulente c’è qualcosa che non va, si aspetta che un dirigente sappia di cosa si sta parlando, questo è un tema che ricorre negli anni. Ora basta. I dirigenti devono essere competenti e non essere amici o parenti di”. Dalla segretaria provinciale Filctem Cgil Maria Iennaco: “Una azienda politicizzata da anni. Per anni ci siamo sentiti dire che chi aveva gestito prima aveva fatto male, si scarica il barile su chi c’era prima” . Dal segretario provinciale Uil Trasporti Alessandro Porta, riferendosi in particolare ad Amag Ambiente che ha espresso più di un dubbio sui consulenti esterni: “Sono entrati in azienda come se fossero padroni”. Roberto Marengo della Femca Cisl: “manca un vero direttore industriale, una persona in grado di rilanciare questa società senza interferenze esterne. Ogni quattro anni cambia il quadro dirigente. Si sta sfogliando Amag come un carciofo. Ora cosa resta”. Da Francesca Voltan, della Fp Cgil: “Dalla politica e dalla azienda mi aspetterei di ricevere risposte. In questa azienda sono successe cose assurde e non abbiamo mai avuto risposte”. Da Francesco Tutone, della Fit Cisl Piemonte: “Questa azienda è troppo politicizzata, riscontriamo l’assenza drammatica della politica. L’anno scorso, ad un tavolo permanente in Prefettura erano presenti assessore e vicesindaco. Più volte però l’amministrazione comunale non si è vista”. Da Gianni Di Gregorio Uiltec Uil: “Chiediamo chiarezza sul futuro di Amag e dei dipendenti, chiediamo un piano industriale chiaro per garantire occupazione e servizi dei cittadini”. A seguire gli interventi dell’amministratore delegato di Amag, Emanuele Rava. A chi mi legge: temo proprio che non sia finita qui..
Voto: 2
3) Tronchi, ramaglie e residui trasportati dalle piene che rimangono incagliati contro i pilastri di ponti fluviali ostacolando il naturale deflusso delle acque. Chi ha il compito di rimuoverli? Ho posto un giro di domande a chi ne ha conoscenza e trovato informazioni diverse. Ad esempio mi è stato riferito che sul tratto del ponte ferrovia tocca alle Ferrovie dello Stato, sotto i ponti cittadini Forlanini, Meier, Tiziano e Bormida c’è un ping pong tra Aipo, Anas e Demanio Regionale. Insomma tocca a tanti e non tocca a nessuno. Ho scoperto anche che il Comune non ha questo compito, ma in caso di ammasso con i fiumi in secca o meno non deve attendere il maltempo e piene che arrivano dalle Alpi piemontesi o dagli Appennini liguri per sollecitare l’Ente responsabile a liberare le arcate, ripulire alveo e argini dalla vegetazione. Lo deve imporre perché il Comune è responsabile della sicurezza della città. Faccio notare che Alessandria è dotata di una sede AIPO e un distaccamento della sede Direzione Opere Pubbliche Difesa del Suolo regionale (A1814B), tutte e due in piazza Turati, quindi gli occhi per vedere e il buon senso per valutare ci dovrebbero essere.
Sabato 26 ottobre 2024 alle ore 16,06 la notizia: “Muro di tronchi contro le arcate, si lavora per la rimozione. Chiuso il ponte per Spinetta”. Mentre in Italia in molti territori “forse” causa maltempo (così nessuno viene chiamato a rispondere) famiglie e imprese subiscono danni e vittime dopo tre alluvioni in poco tempo, qui da noi l’assessore comunale ai Lavori Pubblici su Facebook da alcuni giorni ci teneva informati con la pubblicazione di bollettini meteo su eventuale allerta, e sempre qui da noi sette giorni prima, il 19 ottobre 2024, la notizia: “Le piogge di questi giorni creano ammasso di tronchi e rami sotto il ponte Bormida ad Alessandria”. Il forte maltempo dalla Liguria sul bacino della Bormida creava un rischio per Alessandria, ed era visibile a tutti la situazione sotto una delle arcate del ponte sulla Bormida, con un ammasso di rami e tronchi che creava ingente barriera, ostacolando il passaggio del fiume. Oltre all’ingombro sotto le arcate si notava un altro groviglio di vegetazione all’altezza della centrale idroelettrica. Cionostante, si sono decisi a liberare l’arcata solo in extremis, alle ore 16,30 sotto un cielo plumbeo che andava verso il buio toltale. “Il video delle operazioni di rimozione dei tronchi dalle arcate del ponte Bormida”. Qualcuno dirà che ‘ho delle storie’ e che comunque si è fatto tutto in tempo: sì, ma con tutta la giornata a disposizione si è intervenuti verso notte, con rischi per l’incolumità degli operatori, Concludo: l’abbiamo passata liscia perché Tanaro e Po avevano livelli idrometrici bassi durante la piena della Bormida che ha potuto scaricare nel Tanaro. Ricordo a “lor signori” tutti (Comune, Regione, Provincia, Aipo) che sono già trascorsi due anni dalla “sentenza” del PAI (Variante del Piano di Assetto Idrogeologico – Fiume Tanaro da Ceva a Confluenza Fiume PO – 26/10/2022). Cosa aspettano ad iniziare quanto dettato dal PAI? Che prima o poi Alessandria torni nell’incubo del ’94?
Voto: 2