
di Ettore Grassano
“La Lega è territorio: la tutela di casa nostra è nel nostro Dna, siamo nati per questo. E l’autonomia differenziata è un tassello fondamentale, una conquista che la Lega ha fortemente voluto, e di cui chiediamo la piena applicazione: attenzione, non per spaccare il Paese, ma per l’esatto contrario. Vogliamo un’Italia più forte, con comunità in grado di autodeterminare il proprio futuro”.
Lino Pettazzi è un leghista doc, e le battaglie per l’autonomia degli ultimi trent’anni le ha vissute in prima persona. Già parlamentare nella passata legislatura, non ha però mai abbandonato l’impegno come sindaco di Fubine Monferrato, comune di eccellenza su diversi fronti, dalla raccolta differenziata e tutela dell’ambiente alle politiche di accoglienza che rendono oggi il suo paese una vera ‘porta sul Monferrato’, punto di riferimento per chi ama il turismo ‘dolce’, il ciclismo, la buona tavola.
Ma oggi incontriamo l’on. Pettazzi soprattutto nella sua veste di segretario provinciale della Lega, per capire quali sono le leve su cui il Carroccio intende puntare per giocare un ruolo da protagonista nei comuni, in Regione e a Roma, e per recuperare quote di elettorato che si sono messe ‘alla finestra’, o hanno temporaneamente scelto un’altra rappresentanza.

Segretario Pettazzi, partiamo dalle elezioni in Provincia: una vittoria al fotofinish, e per la Lega due consiglieri, e un rapporto consolidato soprattutto con i piccoli comuni….
Siamo soddisfatti: Perocchio è stato il consigliere più votato di tutto il centro destra, e Zoccola un’importante riconferma. La Lega ha da sempre con i territori, con le piccole amministrazioni comunali, un rapporto forte e radicato, che è stato confermato. Sono certo che Gigi Benzi, grazie alla sua consolidata esperienza come primo cittadino di Quargnento, sarà un ottimo Presidente della Provincia, e che continuerà il percorso di risanamento finanziario, di tutela ambientale e di rilancio turistico ricettivo avviato dal nostro Bussalino, che oggi ha deleghe importanti a Torino. Palazzo Ghilini è una ‘cerniera’ fondamentale tra i 187 comuni del nostro territorio, molti dei quali piccoli o piccolissimi, e la Regione Piemonte: con la giunta Cirio il dialogo sarà costante e diretto, e questo è fondamentale.

La battaglia per l’autonomia dei territori è solo agli inizi. La legge è operativa, ma c’è chi già vorrebbe abrogarla, e pure chi la sostiene, ma senza particolare entusiasmo…..
L’approvazione della legge Calderoli sull’autonomia differenziata non è solo un traguardo importante per la Lega, che ne è stata promotrice e ci ha sempre creduto, ma per tutti coloro che amano il proprio territorio. Non riesco davvero ad immaginare che ci possano essere sindaci e comunità regionali, anche del centro o del sud, che non vedono le opportunità positive legate alla possibile adesione ad alcune materie regolamentate dalla legge, per migliorare la qualità di vita dei propri territori. La legge sull’autonomia differenziata è pensata proprio per questo: non per dividere l’Italia, ma semmai per rafforzarla, consentendo ad ogni Regione di applicarla là dove si prospetta una possibilità di miglioramento per il proprio territorio. Senza con questo ledere i diritti di altri. E’ un passo avanti sul piano della democrazia e della civiltà.

Pensa che un eventuale referendum abrogativo possa fare ‘presa’ sui cittadini?
Non credo proprio: al di là della propaganda della sinistra, quella sì mirata a ‘spaccare’ il Paese, la gente ha capito benissimo lo ‘spirito’ della legge, e non credo che si recherebbe alle urne per abrogarla. Fermo restando naturalmente che raccogliere le firme in tal senso è legittimo: anche se farlo ‘a caldo’, senza neppure attendere una qualche verifica ‘puntuale’, è palesemente una provocazione, un modo per non accettare il compimento del democratico iter parlamentare.

La Lega in questi giorni sta affrontando un’altra battaglia importante, che riguarda la richiesta di condanna del suo leader, Matteo Salvini, per le decisioni prese quando era Ministro dell’Interno. Lei all’epoca era anche parlamentare: che idea si è fatto della vicenda?
Vi è una grande responsabilità del Governo “giallo-rosso” che come atto iniziale decise di mandare a processo un Ministro della repubblica Italiana, fatto mai successo fino ad allora che rappresenta un forte pericolo per la tenuta della democrazia. L’incoerenza dei 5 Stelle che qualche mese prima fermò le navi quando governava con la Lega e successivamente condannava un Ministro per aver difeso i nostri confini. Fortunatamente almeno sui nostri territori la gente ha capito quale fosse il valore dei 5Stelle ed oggi non esprimono più rappresentanti a tutti i livelli.

Il 18 ottobre sarà a Palermo, in occasione dell’arringa difensiva dell’avvocato Bongiorno?
Non ritengo indispensabile andare tutti a Palermo ad affiancare l’ottimo avvocato Giulia Bongiorno,
il lavoro determinante l’abbiamo fatto in questi weekend raccogliendo un forte successo tra la gente comune che ha voluto fortemente firmare a sostegno di Matteo Salvini in tutte le piazze d’Italia.
Sinceramente non ci aspettavamo così tanto affetto e sostegno verso il nostro Segretario.

Lega e alleati: da Roma a Torino, siete parte di una coalizione in cui, come inevitabile, gli elementi di ‘frizione’ non mancano. E’ innegabile, in particolare, che una quota di elettorato storicamente leghista nel 2022, ma anche nel 2024 in Piemonte, abbia votato Fratelli d’Italia. Sono voti che possono ‘tornare a casa’?
Le elezioni degli ultimi 15 anni hanno dimostrato che vi è un 20% circa di “elettorato vulnerabile”
che prima ha portato Renzi al 40% , poi il M5s al 33, successivamente la Lega al 34% nel 2019 e nel 2022 ha avuto questo exploit Fratelli d’Italia. Quindi tutto può accadere, anche se io sono convinto che per tornare ad avere numeri importanti si debbano mettere in campo volti nuovi che vadano a scaldare i cuori delle persone….

Parliamo di casa nostra: dal 2019 la provincia di Alessandria, grazie alla coalizione di centro destra, è uscita progressivamente dalla ‘marginalità. Qualcuno ha detto, con felice sintesi, che il Piemonte di Chiamparino finiva a Moncalieri, per evidenziare il ‘torinocentrismo’ del centrosinistra. Ma i problemi per l’Alessandrino comunque non mancano: se dovesse avanzare al Governatore Cirio tre richieste, quali sarebbero?
Sperando che non vengano disattesi i vari progetti sulla sanità proposti dall’Assessore Icardi nella passata legislatura in cui erano previsti nuovi ospedali e strutture per la ricerca e la formazione, oggi più che mai indispensabili, chiederei a Cirio di accelerare sulle infrastrutture e sulle Grandi Opere oggi più che mai utili nel continuare un progresso importante che ha visto protagonista il nostro Piemonte e la nostra Provincia.
Inoltre chiederei di investire sulla promozione delle nostre eccellenze, soprattutto quelle riconosciute dall’Unesco, non dimentichiamo che la nostra regione negli ultimi 2 anni è quella che è cresciuta di più in termini numerici sui flussi turistici, e la nostra provincia ha guidato questo successo, per questo finalmente possiamo dire che siamo sulla retta via.
Infine vorrei che si abbandonasse questo “fanatismo ecologico” e si pensasse finalmente a tutelare maggiormente i nostri territori. Sono decenni che gli amministratori lavorano per la salvaguardia e la conservazione e la tutela dei luoghi in cui viviamo, oggi rischiamo di vedere vanificati questi grandi sforzi per agevolare qualche multinazionale che sotto la veste di una transizione ecologica andrà a devastare per sempre i nostri territori.