Una triste storia felice [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

Personaggi
Z presidente Provinciale ANPI
P un amico comune
Il sottoscritto

Lunedì 21 novembre 2022
Mi telefona P.
“Ciao, Dario. Z vorrebbe incontrarti nel suo ufficio per un progetto”
“Con piacere.”
Concordiamo per il venerdì seguente.

Venerdì 25 novembre 2022 – ore 16,15
Z ci riceve nella sua agenzia assicurativa di Celle Ligure.
“Mi piacerebbe che si occupasse di un lavoro per il prossimo 25 aprile…”
“Non c’è molto tempo ma posso provarci”
“…qualcosa che celebri i principi della Resistenza ma non con quelle solite cose…le solite canzoni dei partigiani…le lettere ai familiari…ormai quelle cose lì le fanno tutti e hanno un po’ stufato…”

Resto perplesso.
Queste parole mi lasciano dentro un disagio.
Mi sono trovato di fronte ad un uomo stanco del ruolo che ricopre e che non crede più a ciò che fa.
Siccome rappresenta un’importante istituzione e immagino stia parlando a quel titolo, assumo l’incarico.

Giovedì 29 dicembre 2022 – ore 18.22
Dopo aver elaborato il progetto invio a Z (e per conoscenza a P) la seguente email interlocutoria, in attesa di condividere con il gruppo di lavoro:

“Gentile Presidente,
facendo seguito a quanto ci dicemmo nel corso dell’incontro assieme a P, a breve Le invierò un progetto musicale che sto elaborando col gruppo di lavoro.
Colgo l’occasione per augurare a Lei e famiglia un Buon Anno Nuovo”

Venerdì 30 dicembre 2022 – ore 7.26
Risposta laconica di Z:

“Grazie, buon Anno”

Mercoledì 8 febbraio 2023 – ore 14,35
Invio a Z (e per conoscenza a P) la email con il progetto definitivo, pronto per essere messo in scena.
Si intitola “E poi c’è la libertà”.
Fa riferimento alla Costituzione Italiana e ai principi democratici promossi dall’ANPI.

Nessuna risposta.
Anche P resta senza comunicazioni.

Un pomeriggio ventoso di marzo passando da Celle Ligure decido di fare una vista a Z nella sua agenzia assicurativa.
“Sì sì, ho ricevuto tutto il materiale…”
“Ma io non ho ricevuto alcuna risposta.”
“…eh sa com’è…ci sono tante cose…”
“Almeno ha visto di cosa si tratta?”

Z non aveva letto nulla, non sapeva neppure quale fosse il fulcro del lavoro.
Quella perplessità che ebbi il giorno del primo incontro fu nebbia diradata.
Z non era stanco del suo ruolo, Z non ha mai creduto al ruolo che ricopre da tanto, troppo tempo.

Ci sono persone che hanno una grande fortuna.
Quella di credere nelle piccole cose che fanno, da sole o insieme ad altre persone.
Questo è il vanto che porto con me.
Ed è per questa ragione che la storia da triste e sgangherata diventa felice e perfetta.
“E poi c’è la libertà” va in scena dal giugno 2023; attraverso il racconto della storia porta avanti principi sani di lealtà e rispetto degli altri.
Perché di questo abbiamo bisogno oggi, di lealtà e di rispetto.