di Ettore Grassano
“Tortona sul fronte della logistica ha fatto in questi anni passi da gigante: merito di amministratori locali lungimiranti, e anche di tecnici comunali sempre ‘sul pezzo’, in grado di fare bene, e rapidamente. Alessandria, con l’espansione logistica in zona D5 da un lato, e la riqualificazione dello scalo merci dall’altro, ha alle porte due grandi opportunità, da non sprecare”. L’avvocato Cesare Rossini di logistica parla certamente ‘con cognizione di causa’: dal 2017 alla guida della Fondazione Slala, ha saputo farne ‘il perno’ delle attività del sistema logistico del Nord Ovest, cabina di regia e ‘incubatore’ di progetti sia nell’ambito della movimentazione delle merci, sia della formazione professionale, con una crescente attenzione per la mobilità delle persone, su gomma e su rotaia.
Slala è una Fondazione di partecipazione, aggrega un numero crescente di soci pubblici e privati, e si pone ormai come punto di riferimento per tutti coloro che decidono di investire nella logistica, asset strategico per lo sviluppo del Basso Piemonte alessandrino. Ma quali saranno le prossime sfide, e a che punto è la realizzazione di grandi progetti come il Terzo Valico, e la riqualificazione dello scalo merci di Alessandria?
Presidente Rossini, partiamo da Tortona: di recente abbiamo letto qualche lamentela legata al traffico di camion: un po’ come lamentarsi se una bella località di mare d’estate si riempie di turisti…
(sorride, ndr) Verissimo, anche se capisco anche il punto di vista di chi preferirebbe strade sempre sgombre e senza intralci, e certamente occorre lavorare per migliorare anche la viabilità. Ma Tortona è un esempio straordinario di sviluppo, un’area che ha saputo sfruttare al meglio gli spazi, e diventare attrattiva per tanti investitori. Merito certamente dell’amministrazione guidata dal sindaco Chiodi, con la collaborazione di profili importanti come l’assessore Morreale, per cinque anni anche vicesindaco. Ma anche dei tecnici dell’ente, che hanno saputo gestire al meglio la fase espansiva, nel pieno rispetto delle regole ma anche con grande disponibilità verso chi aveva esigenze di insediarsi in maniera rapida. Certamente saranno allo studio anche modalità per ottimizzare la viabilità, ma credo che i tortonesi non possano che essere soddisfatti per la crescita del loro territorio.
La vera incognita è il Terzo Valico: l’opera sarà completata nei tempi previsti, e come logistica su rotaia e su gomma andranno ad integrarsi?
Sui tempi di piena operatività del Terzo Valico non ho certezze: so di rallentamenti tecnici, che mi auguro siano presto superati. Si tratta di un’infrastruttura essenziale non tanto per l’Alessandrino, quanto per l’intero Nord Ovest, e in particolare per la movimentazione delle merci dai porti liguri alla Lombardia, e da qui verso l’Europa. Certamente, una volta completato, il Terzo Valico andrà ad integrarsi alla logistica su gomma, in un ‘sistema nord ovest’ che punterà su una logistica evoluta e intelligente. E’ l’economia del futuro.
Avvocato, parliamo di Alessandria. Città faticosa, per qualcuno vero ‘buco nero’ della provincia. Anche qui la logistica va avanti?
Assolutamente sì, con due partite determinanti: il rilancio dello scalo merci, e i nuovi insediamenti in D8. Sul primo fronte, dal Governo in questi due anni sono arrivati segnali importanti, risorse finanziarie comprese. Un ruolo essenziale va riconosciuto all’onorevole Molinari, che ha sempre fortemente sostenuto il progetto, impegnandosi concretamente. Oggi il commissario straordinario Mauceri si sta occupando sia della progettazione e messa a punto del business plan, che della progettazione dell’opera, e questo dovrebbe garantire tempi più rapidi anche per gli aspetti urbanistici. Ma c’è anche un altro versante, altrettanto rilevante sul fronte della logistica, e sono i nuovi insediamenti in zona D8. Mi riferisco in particolare ad Amazon e Pam, con almeno mille posti di lavoro, e quindi anche con tutte le connesse dinamiche di mobilità di questi lavoratori. Stiamo cercando di mettere a punto un progetto che, sul modello di quanto già in fase di implementazione sull’asse Tortona – Rivalta Scrivia, consenta di mettere a disposizione di chi lavora in queste strutture (in genere su tre turni, a ciclo pressoché continuo) soluzioni adeguate e funzionali di trasporto su gomma. Il partner tecnico individuato è Bus Company, socio di Slala, e l’idea è che a farsi carico del costo degli abbonamenti non siano i lavoratori, ma le aziende stesse. Il che, ovviamente, consentirà di snellire il traffico veicolare dalla città a Spinetta, evitando ingorghi e incidenti.
A proposito di mobilità di persone, qual è lo stato dell’arte dei collegamenti su rotaia?
Slala lavora da anni ai progetti per migliorare le relazioni ferroviarie di Alessandria: c’è uno studio del 2019, coordinato dall’ingegnere Angelo Marinoni e dall’architetto Giovanni Currado proprio sui collegamenti con Milano, poi ampliato in tre diverse edizioni che ha fruttato una parziale revisione delle relazioni Asti – Voghera. Le corse tra Alessandria e Milano che fanno capo al Piemonte e a Trenitalia sono poche, in quanto la maggioranza fa capo alla Lombardia e a Trenord. Alessandria ha la fortuna di essere capolinea di direttrici che arrivano da Milano – Mortara e Milano – Pavia e il maggiore interesse del territorio è quello di ottimizzare i collegamenti. Per Milano l’intero Alessandrino è una risorsa e, di conseguenza, uno sbocco importante come dimostra, sul fronte lombardo, l’interesse verso il bacino di Alessandria. Le interlocuzioni con Regione Piemonte e Agenzia per la mobilità del Piemonte sono costanti.
Invece l’iter dei caselli autostradali di Predosa e Mirabello Monferrato?
Rispetto a Predosa mi aspetto importanti novità entro l’autunno. Quando arriverà il via libera, che dipende dal ministero dei trasporti e infrastrutture, i tempi potranno essere abbastanza celeri perché sono disponibili i terreni dell’area dove dovrebbe sorgere l’infrastruttura. L’apertura del casello è essenziale in vista della realizzazione della bretella verso Acqui e, in prospettiva, del collegamento con la Liguria. Ricordo che la giunta piemontese ha stanziato 400.000 euro per la realizzazione del progetto per il collegamento stradale tra Predosa e Strevi.
L’ipotesi di Mirabello, sull’autostrada A26, è stata definita sulla base di una precisa esigenza economica che guarda al Distretto orafo di Valenza, ma anche alla porta turistica di Mirabello sulla vasta area del Monferrato. Sul fronte valenzano, mi fa piacere evidenziare l’impegno a sostegno della logistica del sindaco Oddone, e dell’assessore Rossella Gatti, che rappresenta il suo comune all’interno di Slala.
Tutti questi fronti aperti di sviluppo sono peraltro il risultato del lavoro di squadra del territorio e della costante azione di sostegno svolta dall’onorevole Molinari e da Enrico Bussalino, prima come presidente della Provincia di Alessandria e adesso come assessore regionale con delega alla logistica e alle infrastrutture strategiche.
Slala in questi ultimi anni si sta spendendo molto anche sul fronte della promozione. Quali sono le ultime novità?
Abbiamo attivato il ‘Circuito mobilità al servizio del turismo e della cultura del Basso Piemonte’ che nella sua esperienza di lavoro ha già ottenuto numerosi risultati e si è distinto per concretezza e capacità progettuale. Il circuito ha ben funzionato grazie soprattutto al rapporto personale che si è creato con i partecipanti e tra i rappresentanti dei vari Enti, nello specifico gli assessori dei centri zona della provincia. Poi Slala continua il percorso di valorizzazione declinando il concetto di logistica anche in servizi a beneficio del territorio. Per questo abbiamo promosso una serie di video che valorizzano la provincia di Alessandria e che sono stati realizzati da Fabio De Vivo, speaker radiofonico, conduttore ed esperto di social media. Le pillole social raccontano le colline, le qualità enogastronomiche e la bellezza del turismo slow, con particolare riferimento ai Comuni centro zona e a Gavi, con l’obiettivo di creare l’effetto ‘wow’ che si può ritrovare nell’Alessandrino. Questi percorsi mirano a rafforzare il concetto di comunità territoriale per dare ancora più rilevanza al ruolo della provincia e maggiore spinta ad alcuni dei punti cardine della Fondazione, come la mobilità.