Novi Ligure, arrivano le novità sulla Tari

Come preannunciato in occasione del passaggio alla tariffa rifiuti corrispettiva, dal 1° luglio parte il conteggio degli svuotamenti dei contenitori del secco non riciclabile (indifferenziato). Nel frattempo la Giunta comunale ha approvato le tariffe relative alle utenze domestiche e non domestiche per la copertura dei costi del servizio che, come impone la legge, deve essere posta interamente a carico degli utenti e comprende, oltre alla gestione del ciclo dei rifiuti, anche la pulizia delle strade.

La diminuzione del costo complessivo del servizio, la diversa ripartizione percentuale tra le categorie di utenza e l’aumento del numero degli utenti, grazie all’azione di recupero dell’evasione, hanno consentito di ridurre la TARI per la stragrande maggioranza dei cittadini.

«In particolare – spiegano il Sindaco Rocchino Muliere e l’Assessore Gianfilippo Casanova-, con le nuove tariffe l’Amministrazione Comunale mantiene l’impegno preso con i cittadini per una riduzione del costo nei confronti delle famiglie monocomponente, i “single” che erano stati penalizzati dal sistema applicato nel 2023, con aliquota piena e senza la riduzione del 30% che veniva riconosciuta in passato. La raccolta differenziata e il comportamento virtuoso dei cittadini stanno cominciando a dare i loro frutti, anche se, in base al metodo di calcolo fissato per legge, che si basa sui costi di due anni prima, l’effetto più consistente si vedrà a partire dal 2026».

Nel 2024, infatti, il costo complessivo per il comune di Novi scenderà leggermente e passerà da 6,296 a 6,260 milioni. L’importo deriva dai costi totali a cui vengono dedotti i ricavi per la raccolta differenziata, che genera contributi dai consorzi, e altri ricavi per vendita di materiali e di energia. La cifra verrà suddivisa, in base ai volumi di rifiuti indifferenziati prodotti, tra utenze domestiche e utenze non domestiche in questa proporzione: domestiche 57% (contro il 60% dell’anno precedente) e non domestiche 43%.

Si riduce anche il costo per ogni svuotamento di contenitori del secco non riciclabile, che scende a 2,97 euro per il bidoncino da 30 litri (11,67 euro per quello da 120 litri). Sempre, beninteso, per svuotamenti oltre quelli inclusi in tariffa, che però sono già sufficienti, nella generalità dei casi, per soddisfare le normali necessità familiari. I vantaggi riguardano anche le utenze non domestiche (attività commerciali, attività di servizio, industrie e artigiani): il fatto che non si tratti più di un’imposta ma di un servizio fatturato comporterà la possibilità di scaricare l’IVA, producendo di fatto una riduzione delle tariffe reali del 10%.

Si ricorda che la tariffa per le utenze familiari (domestiche) è ora composta da tre voci: la parte fissa in base alla superficie dell’alloggio; la parte variabile “calcolata” che tiene conto del numero dei componenti della famiglia; la parte variabile “misurata”, che copre tanti svuotamenti di bidoni da 120 di secco indifferenziato quanti sono i componenti del nucleo familiare più 1, alla quale si aggiungono i costi degli svuotamenti ulteriori oltre quelli inclusi. Per chi usa bidoni piccoli, il numero di svuotamenti sarà moltiplicato per 4. La fatturazione sarà in due tranche di acconto, pari al 75% dei costi presunti, cioè quelli senza gli svuotamenti extra, mentre il saldo verrà fatturato a inizio 2025. Il servizio è affidato a Gestione Ambiente, società del gruppo ACOS, che è anche il soggetto che fattura il servizio stesso ai cittadini sulla base di un PEF (Piano economico finanziario) deliberato dal CSR (Consorzio Servizio Rifiuti) e di un piano tariffario che viene approvato dalla Giunta Comunale nel rispetto di una serie di criteri finalizzati a commisurare la tariffa all’effettiva produzione di rifiuti e quindi ai costi di raccolta e trattamento.