Desilvestri (Unicoop): “Il mondo delle cooperative offre ancora spazi di crescita: ma occorre fare attenzione alla riscossione dei crediti, e all’accesso ai finanziamenti”

di Ettore Grassano

“Le imprese cooperative di piccole e medie dimensioni hanno ancora, sul nostro territorio, buoni spazi di crescita, la domanda di lavoro, sempre più qualificato, c’è in diversi settori. Le criticità vere sono sempre due però: i pagamenti, e l’accesso al credito. E su entrambi i fronti noi cerchiamo di dare una mano, pur essendo in prima istanza Unicoop un’Associazione Nazionale di promozione, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo, riconosciuta con D.M. 7/5/2004 ai sensi dell’art. 3 del D. Lgs. 2/8/2002 n. 220”.

Evando Desilvestri, alessandrino doc, nel mondo cooperativo opera da una vita, e ne conosce a fondo dinamiche e problematiche. Dal 2022 è stato nominato presidente di Unicoop per la provincia di Alessandria, e responsabile piemontese delle procedure di revisione. In questa chiacchierata ci racconta quali sono le esigenze del settore, e come il Covid ha in qualche modo rappresentato una sorta di ‘spartiacque’: “è stato doloroso, alcune aziende già fragili non ce l’hanno fatta, ma la ripartenza ha consentito al nostro mondo di cogliere anche nuove opportunità: e la fase di crescita certamente non è ancora terminata.

Presidente Desilvestri, cosa fa precisamente un’Associazione riconosciuta dal Ministero come la vostra?
Il nostro primo ed essenziale compito è proprio verificare, per conto dello Stato, la natura e la congruità di una cooperativa: ci occupiamo insomma di verificare che tutto sia a norma di legge. Ma non ci fermiamo qui, dal momento che offriamo, a piccole e medie realtà del mondo cooperativo, una consulenza a tutto tondo, dalla contabilità alle buste paga, alle attività di formazione in presenza e online, al supporto legale.

Diamo qualche numero su Unicoop?
Unicoop nasce nel 1999 a Roma, per poi progressivamente espandersi su tutto il territorio nazionale. Le cooperative associate a livello nazionale sono oltre 2.500, di cui circa 150 in Piemonte. Di queste 150, 90 sono qui da noi, in provincia di Alessandria, dove siamo operativi dal 2004. Staimo parlando di realtà che operano nei più svariati settori del mercato del lavoro: dal sociale (sia socio assistenziale che cooperative di tipo B, per l’inserimento nel mondo del lavoro di categorie protette) all’agricoltura, dalle cooperative di consumo ai trasporti, fino alle cooperative artigiane.

Al di là delle specificità di ogni comparto, quali sono le esigenze ‘costanti’ del mondo cooperativo?
Le cooperative rappresentanto una parte significativa del mercato del lavoro, e sono imprese a tutti gli effetti, a volte anche molto grandi. Per scelta e vocazione, sin dalla sua nascita, Unicoop si rivolge alle realtà piccole e medie, che sono anche quelle che hanno maggior necessità di un supporto esterno, ben oltre il processo di revisione previsto dalla legge. Come del resto tutte le altre imprese italiane, le cooperative oggi devono fare i conti con il grande problema dei pagamenti: in doversi comparti il lavoro c’è, ed è anche in crescita. Ma riuscire a farsi pagare, e a farsi pagare in tempi rapidi, è tutto un altro paio di maniche, sia che il cliente sia pubblico, sia che sia privato. E questo spesso genera la seconda questione fondamentale….

Ossia?
L’accesso al credito: se i clienti non ti pagano nei tempi regolari, per far comunque fronte alle pendenze con i soci/lavoratori, e con i fornitori, è necessario ricorrere al credito. Ma anche il sistema bancario adotta ormai, legittimamente, tutta una serie di procedure e verifiche prima di finanziare un’attività. Per cui talora i nostri associati ci chiedono anche di sostenerli in un percorso di ricerca del credito che va magari anche oltre il tradizionale circuito bancario. Penso ai vari consorzi regionali, o ad altri percorsi più o meno agevolati, a cui magari una piccola realtà fatica ad avere accesso, o semplicemente non ne conosce l’esistenza.

Che previsioni fate per il comparto cooperativo, guardando alla seconda metà del 2024?
C’è moderato ottimismo, pur con tutte le varianti, anche di natura internazionale, che ben conosciamo. L’Italia, al di là del solito pessimismo di ordinanza, è tra i paesi europei che hanno reagito meglio alla batosta del covid: non lo dico io naturalmente, lo certificano le agenzie di rating internazionali. Questo si traduce, a livello di mercato del lavoro, in una maggior richiesta di manodopera, in diversi comparti. Lo vediamo anche nell’alessandrino, se si pensa alla logistica, ma anche al mondo agricolo e del sociale. Insomma, spazio di crescita per le cooperative sane, e serie, ce n’è ancora, eccome. Occorre, naturalmente, da un lato muoversi con assoluta trasparenza, e a norma di legge. Dall’altro, si deve fare il famoso passo lungo come la gamba, ossia valutare con attenzione il pro e contro di ogni operazione, e investimento.