Ponti da rifare, erbacce, piste ciclabili con buche e dossi: benvenuti ad Alessandria! [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Venerdì scorso il ponte Forlanini è rimasto chiuso al traffico, per manutenzione. Soluzione inevitabile, date le condizioni dell’infrastruttura, segnalate da tempo. Già la settimana precedente, per il cedimento di un giunto di dilatazione (una questione piuttosto seria a quanto pare), è stato necessario chiudere il ponte per permettere un intervento di ripristino straordinario sull’asfalto. La conseguenza è stata la circolazione interrotta in entrambi i sensi di marcia e il ‘giro dell’oca’ per chi ha avuto necessità di spostarsi. Domenica 14 aprile il comunicato del sindaco: sarebbe stata valutata la possibilità di aprire una corsia ma solo in entrata di Alessandria. Molto probabilmente il danno era considerevole, ma i tecnici sono stati rapidi, e venerdì sera il ponte ha riaperto in entrambi i sensi di marcia. Incrociando le dita. Alessandria si sviluppa tra due fiumi, ma sul Tanaro passano 3 ponti, tutti di nuova fattura, o rifacimento. Il vero problema è la Bormida, che ad Alessandria può contare solo su un ponte, più che secolare: fu inaugurato il 7 aprile 1915!
Da tempo segnalo che i ponti della nostra città meriterebbe un’attenzione, e una manutenzione, ben maggiori. Mi è stato detto: “ in Comune non hanno soldi per sistemare le strade, figurati se possono fare manutenzione ai ponti”. Chiedo: i ponti hanno un’ assicurazione atta a garantire (franchigia a parte) una copertura economica in caso di danni? Nel febbraio 2007 il ponte Tiziano collassò per un incendio al suo interno perché “abitato” (amministrazione Scagni), il danno fu di oltre due milioni di euro, dal Comune ci fu detto che il ponte era assicurato e che i cittadini non avrebbero pagato nulla, ma da alcuni articoli risultò altro. La notizia relativa al Ponte Forlanini mi porta a fare una considerazione: e quando succederà (perchè succederà, è solo questione di tempo) qualcosa di serio al ponte della Bormida, che faremo? Saranno “cavoli amari”, considerato che è l’ unico accesso diretto in andata e uscita fra la città e l’area di Spinetta, Fraschetta e il collegamento di Novi e Tortona. Perchè dal 2001 in poi Provincia e Comune non si sono mai impegnati a pretendere nei confronti della Regione un secondo ponte? In tanti anni l’unico sindaco che si è impegnato, e ha reperito i fondi necessari (poi i costi sono lievitati, le regole del Pai sono cambiate, ecc ecc) è stato Cuttica di Revigliasco, che però gli alessandrini nel 2022 hanno ritenuto di non confermare. Ora da due anni la giunta ‘campo largo’ chiede con insistenza risorse a Regione, Anas, Governo che intervengano e finanzino l’opera, per la quale mancano cifre ingenti. Entro la fine del decennio secondo voi Alessandria vedrà realizzato un nuovo ponte sul Bormida? Si accettano scommesse: io non sono troppo ottimista.
Voto: 3

2) Si torna a parlare di erbacce tra i muri esterni e i marciapiedi di immobili pubblici, questa volta si tratta del Patria, sede ASL/AL nel quartiere Pista di Alessandria. Gli amici di Svegliati Alessandria cercano di essere sempre dove c’è qualcosa da scoprire, lo filmano e lo raccontano: “Ortiche, cicorie ed erbassoni intorno al Patria”. “Grazie alla pioggia degli ultimi giorni  e alle temperature in aumento, la vegetazione è cresciuta molto velocemente ed ha invaso strade e marciapiedi della città. Questa mattina percorrendo il marciapiede intorno al muro di cinta del presidio ospedaliero Patria, tra via Ardigo’ e via Palermo, siamo rimasti sbalorditi dalla giungla di erbacce intorno al muro di cinta del Patria. Questo fatto ci ha riportato alla memoria l’ormai famosa e tanto dibattuta ordinanza sul decoro urbano, approvata dalla maggioranza Consiglio Comunale solo poco tempo fa, il cui promotore, ricorderete tutti fu il Consigliere Comunale Giuseppe Bianchini della lista SiAmo Alessandria. Ebbene nell’ordinanza, molto contestata dall’opposizione, si faceva riferimento a sanzioni amministrative per i proprietari di case o immobili che non avessero eliminato le erbacce tra il muro e il marciapiede. Il capogruppo Giuseppe Bianchini (SiAmo Alessandria) sosteneva che: “senza le sanzioni si sarebbero premiati i cittadini insensibili e che questo provvedimento era utile e necessario per il decoro della città”. Sempre lo stesso capogruppo proseguiva con “questa norma sta premiando la gente per bene e se tutti contribuissero a rispettarla si risparmierebbe il 30% delle spese da poter investire in nuovi interventi per lo sfalcio delle erbacce e rendere così la città più vivibile”. Il Sindaco di Alessandria insisteva anch’esso: “tre minuti di fatica e l’erbaccia non c’è più (…). Diamoci una mano”, il tutto corredato dall’immagine di un paio di guanti, una zappetta e una dimostrativa pratica dello stesso. A questo punto però viene da chiedersi, per l’ennesima volta, che fine ha fatto l’Ordinanza? Perché il Comune non impone l’obbligo di estirpare le erbacce all’ASL pena le sanzioni? È un’ordinanza valida solo per i privati?”.
Gli immobili pubblici ad Alessandria non sono pochi: comunali tra cui scuole, case popolari, ma anche provinciali, carcerari, dell’ASL e via elencando. Solo i privati debbono rispettare la “Mozione Bianchini”, con multe da 25 a 150 euro? Al tempo il Comandante della Polizia Municipale Alberto Bassani precisò che l’applicazione delle sanzione compete a tutte le forze di polizia statali e anche agli ispettori ambientali: “Qualora ci fossero delle erbacce lungo i muri di edifici di proprietà comunale e non solo, le violazioni saranno a carico del dirigente che ha la competenza sul rispetto della norma”.
A gennaio 2024 però si leggeva questo articolo: “L’erba dilaga sui marciapiedi della Polizia Municipale di Alessandria: il Comune si multerà da solo?” Al Consigliere Bianchini chiedo: “ha nulla da dire? Gli enti pubblici extra Comune della mozione Bianchini se ne fregano?” Un consiglio: faccia un giro attorno al Patria ad ammirare quei rigogliosi cardi mariani che spiccano in altezza tra ortiche e gramigna, e magari con guanti e attrezzi giusti dia il buon esempio e li sradichi, visto che l’idea è stata sua.
Voto: 2

3) “Corsie ciclabili anche dove ci sono le buche, poi bisognerà rifarle”: la perplessità di un alessandrino”. Si legge: “Com’è possibile che sia stato fatto un lavoro in questo modo?“. Questa la perplessità di un cittadino di Alessandria rispetto alle corsie ciclabili. In alcuni punti, come in spalto Gamondio, le strisce sono state realizzate su un tratto di strada accidentato e pieno di buche. “Quando sarà rifatto bisognerà mettere di nuovo mano alle corsie per le biciclette”. Interessanti le foto: si notano tracciati di piste ciclabili fresche di vernice su un asfalto in gran parte rovinato, ci sono tanti piccoli dossi, avallamenti e buche che mettono ad alto rischio chi percorre il tragitto in bicicletta. A me pare un lavoro realizzato senza criterio e con spreco di denaro: ma ormai questo è l’andazzo alessandrino. Gli “amicidellebici” cosa ne pensano?
Voto: 2