Lo scheletro dei 5 Stelle, gli zombie di Palazzo Rosso e la ‘mitica’ strada della Colla [Le pagelle di Gzl]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Ancora poche settimane e saremo chiamati ad esprimere il nostro voto per il rinnovo delle cariche politiche regionali ed europee, oltre che per non pochi comuni. La campagna elettorale inizia a sparare botti propagandistici, e si farà a gara a chi li spara più grossi. Il M5 Stelle è già partito senza alcun senso del buon gusto, e del macabro, con cartelloni pubblicitari sulla sanità pubblica in sfacelo: viene raffigurato uno scheletro seduto in una sala di attesa, con la scritta “Aspettavo una visita cardiologica”, con in aggiunta la frase: “La tua salute non è un privilegio, difendiamo insieme i tuoi diritti”. Olè…hanno colpito al cuore!
Grande effetto su chi alzerà gli occhi su tale immagine, ma non tutti ci cascheranno perchè non tutti i cittadini sono ‘polli di allevamento’. Interessante il video di Svegliati Alessandria con il Prof. Luigi Manzini e Fabio Boldrin: “Cataclisma sanitario italiano: chi paga?”

Ci si muove “quando i buoi sono scappati dalla stalla”. Questo detto popolare sta a significare che si prendono provvedimenti quando ormai la frittata è fatta, ed è difficile rimediare. Oppure, sempre per rimanere nella cultura popolana, questo manifesto ci fa venire in mente il famoso detto “le lacrime di coccodrillo”. Ciò significa che la forza politica che ha fatto stampare questo manifesto crede di essere esente dalle responsabilità di aver contribuito (con altri) ad affossare la Sanità Pubblica Italiana con grave danno della salute dei cittadini italiani. Il definanziamento della sanità italiana ha radici lontane, si parte dal Governo Monti, per poi proseguire con Renzi. Ma i 5 Stelle non possono chiamarsi fuori, perchè gli esecutivi di cui hanno fatto parte non hanno certamente invertito la tendenza. Sta provando a farlo il Governo Meloni, ma certamente la coperta è corta, e i problemi della sanità talmente complessi che non bastano neppure solo le risorse: è proprio un problema di professionalità che non ci sono. Penso ai medici, ma anche ai paramedici: del resto se non li formi, e poi comunque li paghi molto meno che altrove, non puoi pretendere che i migliori rimangano. La distruzione della Sanità Pubblica Italiana era un progetto preordinato? Ognuno unisca i puntini e trovi la risposta a questa domanda.
Nel condividere in toto ciò che denuncia Svegliati Alessandria aggiungo che il M5 Stelle sa benissimo che i tagli sulla sanità partono dal governo Monti (sostenuto dal presidente Napolitano&bella compagnia) che con i decreti dell’allora ministro alessandrino Balduzzi produsse l’inizio della Caporetto sanitaria italiana, proseguendo con in vari governicchi Letta, Renzi, Gentiloni e a seguire Conte 1 e 2 a ruota Draghi. Se poi parliamo dei guasti regionali, Chiamparino, Saitta, Moirano hanno fatto il resto e il M5 Stelle durante il governatorato Chiamparino/Saitta/Moirano si era fatto sentire:
https://www.quotidianosanita.it/piemonte/articolo.php?articolo_id=31355
e ancora:
https://www.quotidianosanita.it/piemonte/articolo.php?articolo_id=48678
Quale sarà la musica che ci porterà alle urne a giugno? Un’accozzaglia multicolore di dichiarazioni, proclami, slogan, frottole per riuscire ad ottenere un posto al sole, spesso in mancanza di un lavoro vero nella vita reale: quel manifesto ne è un esempio.
Voto: 3

2) Il giornalista Enrico Sozzetti sintetizza in un suo recente articolo una vicenda alessandrina emblematica del livello della nostra classe dirigente comunale: “Il palazzo dell’edilizia di Alessandria si farà” assicura il Comune. Ma la Commissione non convoca i responsabili del progetto, privato, e i dettagli restano ignoti [Centosessantacaratteri]. Mi ha colpito nell’articolo di Sozzetti non solo la sostanza del tema, che si trascina da tempo e ben conosciamo, ma l’ignavia di coloro che, eletti dai cittadini, appaiono come una sorta di ”armata Brancaleone” tra il Tanaro e la Bormida, intenti a ripetere sempre i soliti triti luoghi comuni, e assolutamente inadeguati a formulare soluzioni reali. Se Alessandria è in queste condizioni non è un caso, insomma, o pura sfortuna. Ma anche gli alessandrini che da decenni ‘delegano’ la gestione del loro comune a certi personaggi non possono poi ‘chiamarsi fuori’. L’articolo ha questo incipit: “A volte le riunioni delle Commissioni consiliari del Comune di Alessandria sono decisamente surreali. Se non fosse che si parla di amministrazione pubblica, potrebbero apparire più come momenti di puro intrattenimento che sede di dibattito e scelte politiche. La lotta costante con la lingua italiana, da parte di alcuni consiglieri, è poi perennemente persa in partenza e l’apoteosi viene raggiunta quando si ascoltano improbabili pronunce di termini di lingue straniere. Ma il problema di fondo resta quello dei temi all’ordine del giorno”. Qui mi fermo perché è più che sufficiente per capire l’aria che tira nelle Commissioni. L’articolo di Sozzetti va letto per intero perché ci sono piccole componenti comiche, come la frase di un assessore che fa questa affermazione sull’eventuale nuovo progetto del palazzo dell’edilizia che dovrebbe sorgere a pochi metri dal platano di Napoleone: “Dalle interlocuzioni con Sistedil è emersa chiaramente la volontà di ripartire con un progetto ridimensionato, interessante, bellino”. Sì, c’è scritto proprio “bellino”: maddai, un’espressione poco tecnico-politica, ma tant’è: questi gli alessandrini hanno votato, e li dobbiamo tenere, e stipendiare. Bravo Sozzetti, da troppo tempo ho la stessa visione della nostra classe dirigente: basta assistere su youtube alla diretta del Consiglio Comunale.
Voto: 10

3) Strada Colla (tra Valenza e Alessandria), il 1° aprile giorno di Pasquetta ennesimo incidente: “Incidente sulla “Colla”: due auto fuori strada”. La Colla è un tratto provinciale di competenza ANAS ed è risaputo che si tratta di una strada pericolosa per come è strutturata, non più adatta ai tempi: troppe curve e tornanti, e troppa insicurezza. Si parlò in passato di realizzare un tracciato che passasse sotto la collina (come la ferrovia), ma siamo un territorio che da trent’anni non riesce a realizzare un ponte sulla Bormida, quindi rassegnamoci. Tra gennaio e febbraio 2024 a causa del cedimento di una parte della carreggiata sulla Colla è stato necessario il senso unico alternato, potete immaginare con quali patimenti per chi è costretto a passare di lì. L’Anas a fronte delle proteste rispose che la Colla è una strada “interessata da un forte flusso di traffico e che quindi richiede interventi più importanti per evitare che il cedimento potesse ripetersi”: “Lavori sulla Colla, in corso le ispezioni del terreno. Ancora da definire la durata dell’intervento”. E allora? Nulla si fa? Provvedere per un percorso alternativo più adatto alla portata dei flussi di transito? Rimane il fatto che purtroppo ci saranno sempre incidenti e che ci saranno ancora cedimenti per usura. Un collegamento alternativo in questo caso sarebbe indispensabile, come lo è per il ponte sulla Bormida, ma l’impressione è che dovremo rinunciare ad entrambi ancora per molto tempo.
Voto: 2