L’edilizia un po’ sorride. Poi però tra Pnrr e superbonus…[Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

Ance Alessandria presenta il bilancio del 2023 che risulta particolarmente positivo per il numero di aziende, di lavoratori e di massa salari a conferma di un tessuto imprenditoriale strutturato

«Il trend è abbastanza positivo». Paolo Valvassore, presidente di Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Alessandria sintetizza così il report dell’edilizia nel 2023 in provincia, poi entra nel merito puntando l’attenzione criticità e contraddizioni, ma anche su quella tendenza che definisce «importante»: è infatti cresciuto il numero delle imprese iscritte in Cassa Edile, soprattutto di quelle comprese nelle fascia dieci – diciannove dipendenti, un processo che ha confermato come nell’Alessandrino vi siano le imprese più strutturate anche rispetto alla regione. La conferma arriva anche dall’incremento lavoratori iscritti in cassa edile, 6141 contro i 5614 del 2008, anno in cui le imprese iscritte erano 1377, scese a 687 nel 2019 e risalite, l’anno scorso, a 900. Di contro, si sono praticamente dimezzate le imprese artigiane.

Sia il numero di ore lavorate, circa otto milioni, sia la massa salari, pari a novanta milioni, hanno superato i livelli pre-crisi. Il discreto stato di salute è testimoniato anche dalla diminuzione dell’incidenza dei cantieri del terzo valico ferroviario sui salari: oggi l’opera infrastrutturale pesa il sedici per cento, contro il diciannove del 2021.

L’andamento fotografato dall’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) parla chiaro: le compravendite nel 2023 registrano una flessione del sei per cento rispetto all’anno precedente. «Il dato va però contestualizzato. Infatti – sottolinea Valvassore – dal 2013 al 2023 l’incremento complessivo dei volumi delle compravendite è cresciuto del novantuno per cento». L’andamento territoriale è stato abbastanza diversificato. Il capoluogo ha registrato una crescita dell’undici per cento, mentre l’area del Novese e dell’Ovadese ha registrato un calo dell’undici per cento. Il Monferrato si è invece collocato in una posizione mediana rispetto al trend generale.

I dati complessivi del report Ance (associazione diretta da Marco Massone; nella foto la presentazione dell’indagine) vanno esaminati alla luce di un mercato dell’edilizia che sta iniziando a smaltire la sbornia del superbonus. Cila (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) generiche, per comunicare manutenzioni e trasformazioni, hanno registrato un calo del tredici per cento, mentre i permessi di costruire, richiesti per nuove costruzioni, sostituzioni edilizie e ampliamenti, hanno segnato un – ventitré per cento. Però anche su questo fronte il quadro appare molto diversificato con, per esempio, Alessandria che deve fare i conti con un meno ventidue per cento e Valenza invece con un più sessantasette per cento.

Il crollo degli interventi in provincia legati al superbonus è stato complessivamente del novantasei per cento.

Cantieri pubblici e riforme

La conseguenze delle riforme? Sul piano degli effetti del Codice degli appalti e della revisione del Pnrr, la prima «ha comportato un’accelerazione delle procedure di affidamento nel primo semestre e un (inevitabile) rallentamento nel secondo», mentre la seconda «potrebbe aver indotto molte amministrazioni, in particolare i piccoli Comuni, a rivedere la propria programmazione, anche per la crisi di liquidità in cui sono venute a trovarsi a causa della “struttura a rimborso” delle misure, oggi definanziate, loro dedicate».

Sul piano del merito, invece, Ance ritiene «che il nuovo codice appalti, pur avendo ‘consolidato’ (codificandole) le più importanti novità introdotte negli ultimi due / tre anni, non intervenga affatto (almeno al momento, ma si continua a sperare) su un aspetto, a dir poco fondamentale, qual è quello della qualificazione delle imprese. Anziché reclamare più controlli nei cantieri, cioè a valle, non sarebbe più sensato pretendere una migliore selezione, a monte, delle imprese che vi andranno a operare?»

La revisione del Pnrr dovrebbe essere subito seguita «da provvedimenti adeguati sia ad assicurare il tempestivo pagamento degli interventi già eseguiti o in essere sia a rassicurare i Comuni riguardo all’effettiva disponibilità delle risorse necessarie».

A giudizio di Ance Alessandria, per i lavori pubblici si è registrato «un ottimo contributo del Pnrr sia sul piano nazionale, sia locale, con gli enti locali piemontesi che sono risultati tra i più attivi per i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza». Per la provincia di Alessandria, sui lavori per un totale di 275 milioni la quota del Pnrr è stata pari a 82,6 milioni (nel 2022 su 225 milioni era stata di 52,2 milioni). Ma se la progettualità del Pnrr va a esaurimento, lo scenario non è molto incoraggiante perché «la capacità di programmazione degli locali è tornata ai livelli ante Pnrr». Un risultato che in parte «può anche essere dipeso dall’incertezza ingenerata sia dalla preannunciata revisione del Piano sia dalla riforma del codice degli appalti». Resta il fatto che dai 1815 progetti per 466 milioni del 2022 si è passati ai 1003 per 244 milioni dello scorso anno.

L’altra nota dolente, sempre sul fronte dei lavori pubblici, è quello dei pagamenti. Una situazione che «rimane preoccupante perché i lavori sono, di fatto, finanziati da Comune e imprese che restano in attesa del rimborso». Tradotto in numeri, su quasi 197 milioni di interventi in provincia di Alessandria sono attestati su nemmeno 70 milioni. «Trattandosi – rileva sempre Ance – nella stragrande maggioranza dei casi, di lavori iniziati da dodici / diciotto mesi, è lecito ritenere che la loro esecuzione sia stata sin qui finanziata (in buona parte) dai Comuni o dalle imprese esecutrici».

I cantieri privati

Sul fronte dei lavori privati è stato registrato un calo per quelli di importo superiore ai centomila euro e un incremento di quelli inferiori ai cinquantamila euro. Dal numero delle notifiche preliminari trasmesse allo Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro dell’ Asl Al) nel secondo semestre 2023, il trentotto per cento dei cantieri ha visto lavori superiori ai centomila euro (rispetto al quarantanove per cento del secondo semestre 2022) e il quarantacinque per cento dei cantieri ha visto lavori compresi o inferiori ai cinquantamila euro, rispetto al trentuno per cento del secondo semestre 2022). Nel corso del 2023 è stata riscontrata «una contrazione del numero di cantieri che per opere di rilievo e un contestuale orientamento del mercato provinciale a favore delle opere più contenute, quelle inferiori ai cinquantamila euro».

Dai dati pubblicati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dall’Enea emerge che gli interventi che usufruiscono del Superbonus sul territorio piemontese «al 31 gennaio scorso risultavano 34.261 per un ammontare di investimenti di circa 7,97 miliardi di euro.

I numeri del crollo del Superbonus. Ad Alessandria nel 2022 sono state presentate 694 Cilas (le procedure amministrative specifiche), calate a 20 l’anno scorso.