di Angelo Marenzana
Con la puntualità che si addice a un professionista della scrittura, Remo Bassini (giornalista nato a Cortona ma vercellese di adozione) torna in libreria con un romanzo pubblicato da Golem Edizioni e dal titolo particolarmente suggestivo Il sentiero dei papaveri. Si tratta di una nuova uscita che si va ad aggiungere alla già ricca produzione dell’autore viste le sue esperienze vissute negli anni precedenti con case editrici del calibro di Newton Compton, Fanucci, Fernandel, Mursia, Perdisa. Allo stesso tempo, Il sentiero dei papaveri si stacca dal precedente percorso letterario che vedeva Remo Bassini più impegnato nell’esplorare il mondo della narrativa noir, di investigazione e sempre saldamente radicato nel vero più vero.
La vicenda scivola lungo quel sentiero dei papaveri che nessuno sa di preciso dove sia ma dove arrivarci non è difficile, e si svolge nel bar di una periferia povera e violenta di una città senza nome, elementi questi che aiutano a creare un’atmosfera di magico che non ti so spiegare, come dice il protagonista. E forse (a leggere tra le righe) il protagonista potrebbe essere proprio un luogo, il Bar del Capitano, che vive attraverso la voce dell’io narrante e dello stesso Capitano, il proprietario che quel sentiero lo percorre ogni mattina in compagnia dei propri segreti.
Nel bar, il tempo e lo spazio perdono il proprio valore, il proprio significato, quanto basta per lasciare vivere le tante storie che si animano attraverso le parole del Capitano, il vero punto fermo del romanzo, illuminante come una guida che aiuta ad esplorare le sfaccettature di un passato attraverso la narrazione di storie che hanno plasmato l’anima di quegli stessi anni. E assume forza l’idea dell’incontro, incontro tra persone, tra ricordi, tra bisogni ed emozioni.
La lettura aiuta a scordare la temporaneità, l’invasività della tecnologia per tornare a scrutare personaggi senza nome, identificati (non come oggi con dei codici o delle password) ma con dei soprannomi a testimoniare quegli istanti della loro esistenza o dei loro comportamenti che li hanno caratterizzati, uomini e donne che forse esistevano, e che di certo assumono la caratura di protagonisti di sogni collettivi. Attraverso queste pagine si può sfuggire da un presente dove tutto appare omologato sul pensiero unico, dove concepire anche solo la diversità delle proprie vite appare sempre più pericoloso. Ed è come se l’autore, attraverso la sua scrittura morbida e sicura, volesse raccontare a sé stesso prima di incuriosire il lettore, per mantenere viva l’idea che esiste il ricordo a cementare il presente. Un complimento a parte per la copertina.
Remo Bassini
Il sentiero dei papaveri
Golem Edizioni
168 pagg.