Pedrazzi (Ascom): “Coordinamento e progetti di area vasta, se vogliamo davvero rilanciare le nostre imprese”. Il ‘peso’ dei Duc, e le incognite su Aperto per Cultura

di Ettore Grassano

“Se il 2024 sarà l’anno della ripartenza del Commercio dipende dalla determinazione di tutti i soggetti in campo, e dalla nostra voglia di farcela. La parola d’ordine deve essere lavoro di squadra tra associazioni di categoria, istituzioni locali e naturalmente commercianti: e questo ragionando in termini di area vasta, ossia evitando sovrapposizioni di eventi e iniziative non solo tra città della nostra provincia, ma anche guardando al vicino astigiano”.

Alice Pedrazzi, direttore generale dell’Ascom della provincia di Alessandria, è persona combattiva, abituata a gettare il cuore oltre l’ostacolo, e poco incline alla resa, anzi orientata al progetto. Evita accuratamente di ‘buttarla in polemica’ (che pure ci starebbe, con un comune di Alessandria che nel 2023 ha di fatto ‘chiuso i rubinetti’ dei finanziamenti, e per il 2024 punta sul crowfunding, ossia sul ‘buon cuore’ di chi volesse mettere mano al portafoglio per sostenere la promozione di eventi in città), però un concetto lo ribadisce: “Ascom c’è, continuerà a fare la sua parte, ma non è interessata a iniziative improvvisate, tanto per fare, o far vedere che si fa”. Insomma, chi vuole intendere intenda….e intanto si aspettano segnali che, ad oggi, non sembrano essere arrivati.

Dottoressa Pedrazzi, con che animo i commercianti alessandrini si apprestano ad affrontare il periodo natalizio?
Con l’ottimismo e la determinazione di sempre, assolutamente. Anche se provati, come tutti nel nostro paese, da anni certamente difficili, e da un orizzonte incerto. Però i commercianti ci sono, ci credono, innovano con tutti i mezzi a disposizione per cercare di intercettare i nuovi bisogni e le esigenze della clientela. Ovviamente l’auspicio è che altrettanto impegno possa essere messo in campo, e non solo a Natale, anche da tutti gli altri soggetti pubblici e privati interessati.

Distretti Urbani del Commercio: a che punto sono, e quanto saranno determinanti?
I Duc sono stati l’unica, vera positiva novità del post covid, e di questo grande progetto dobbiamo sicuramente ringraziare la Regione Piemonte, che ne è stato il motore. Ci sono stati due diversi grandi bandi regionali: il primo in provincia di Alessandria se lo sono aggiudicate specifiche aree commerciali dei comuni di Alessandria, Tortona e Valenza. Tre città fondamentali, ognuna con proprie peculiarità ed esigenze. I progetti hanno tutti una parte pubblica (in cui determinanti saranno quindi le scelte delle amministrazioni comunali), ma prevedono anche che il 30% delle risorse sia messo a disposizione direttamente delle imprese commerciali, che possono utilizzarle per migliorie alle proprie attività. Parliamo di circa 100 mila euro per distretto, quindi di risorse rilevanti. Ad Alessandria il Distretto ha puntato in particolare sulle aree di piazza della Libertà e Piazza Garibaldi, il ‘doppio cuore’ della vita cittadina. A Tortona si è lavorato sulla via Emilia, con particolare riferimento ad una migliore illuminazione dei portici, mentre Valenza si è concentrata su Corso Garibaldi e su diverse altre vie del centro, con particolare attenzione alle tematiche green, e di piantumazione del territorio. Tutti i progetti andranno completati entro aprile 2024, quindi siamo alla fase finale. Poi c’è stato un secondo bando regionale, che ha premiato e finanziato anche i distretti di Casale Monferrato, Acqui Terme, Novi Ligure, Ovada e Pozzolo Formigaro. Complessivamente si tratta di una misura che dà notevole linfa ai distretti commerciali naturali del nostro territorio. Attenzione però: la Regione sta facendo appieno la sua parte, ma ora toccherà ai distretti stessi non ‘sedersi’ dopo gli interventi legati ai finanziamenti, e mettere in moto un percorso virtuoso di progetti, iniziative, eventi che si consolidino nel tempo, e siano volàno per l’economa di tutto il territorio.

Eventi, tema delicato per il comune capoluogo, che quest’anno ha ‘falcidiato’ i calendari e gli appuntamenti più tradizionali, compreso il vostro Aperto per Cultura. Nel 2024 cosa succederà?
La sospensione (non soppressione) di Aperto per Cultura è stata una scelta sofferta, ma condivisa con il comune di Alessandria. Quest’anno non c’erano le condizioni, finanziare e anche organizzative, per garantire un evento di livello, e allora meglio una pausa di riflessione.

Vi state occupando voi del crowfunding, ossia della raccolta di risorse per l’edizione 2024?
No, di questo percorso di finanziamento (che credo non riguardi solo Aperto per Cultura, ma una serie di eventi e manifestazioni) si è fatto carico direttamente il Comune di Alessandria, con un apposito bando di gara. E da loro attendiamo segnali e indicazioni. Una cosa però deve essere chiara: Aperto per Cultura, per come ha saputo crescere nel tempo ed affermarsi anche ben al di fuori del nostro territorio, deve stare al centro di un progetto forte, sia sul fronte della proposta culturale che turistica ed enogastronomica. Non più una sola giornata e serata, ma un intero lungo week end, con l’obiettivo di arrivare alla Settimana di Aperto per Cultura. Occorre farne un brand identitario, come succede per grandi eventi nelle Langhe, o nell’Astigiano. Ascom, che pure ha ideato l’evento ed è titolare del marchio, non pretende nulla, anzi chiede esplicitamente che AxC diventi un brand e valore condiviso. Ma questo prevede anche un impegno chiaro da parte di tutti.

Parliamo del Quartiere Cristo di Alessandria: viene spesso mostrato come esempio positivo sul piano degli eventi, e anche della vivacità commerciale. E qualcuno lo contrappone ad un centro città sempre più apatico e rassegnato…..
E’ una fotografia ingiusta, basata su una contrapposizione che non esiste. Alessandria (il comune territorialmente più vasto del Piemonte, unico oltre i 200 chilometri quadrati, ndr) ha tre centri commerciali naturali, che sono il Centro, il Cristo e Spinetta Marengo. Ognuno ha proprie peculiarità, proprie esigenze, target diversi e diverse necessità sul fronte promozionale. Credo che oggi più che mai serva integrazione, non contrapposizione. E certamente eventi di grande richiamo, come il citato Aperto per Cultura, non hanno come target solo il centro, e neppure solo Alessandria, ma un respiro che può e deve andare anche oltre i confini provinciali. Per questo è fondamentale coordinarsi, in fase di progettazione, con un’area vasta che comprende sicuramente l’Astigiano: poter contare su un’unica Camera di Commercio pensiamo e speriamo possa agevolare questo percorso di collaborazione.

Abbiamo parlato di Distretti Urbani del Commercio di tutta la provincia: ci sono peculiarità forti in ogni area e centro zona, naturalmente. Ma c’è qualcuno che, ad oggi, sembra avere una marcia in più?
Senza nulla voler togliere ad altre zone, mi pare che Tortona e Valenza si stiano muovendo molto bene, con progetti forti e una bella coesione di territorio tra associazioni di categoria, enti locali e imprese. E’ ciò che auspichiamo possa avvenire anche altrove nei prossimi anni.