Premio Luisa Minazzi Ambientalista dell’anno: ecco gli otto candidati

Vivono percorsi e motivazioni diversi, ma condividono impegno, lungimiranza e coraggio: sono le otto realtà candidate alla edizione 2023 del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore di Casale Monferrato, all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e al Comune monferrino, dove il 24 novembre si terrà la cerimonia conclusiva al termine del Festival della virtù civica.

Selezionate a partire dalle proposte individuate dalla giuria preliminare, composta da giornalisti, esperti ed esponenti di organizzazioni sociali di tutta Italia, le storie degli otto candidati raccontano un’Italia che cambia, o almeno che tenta in tutti i modi di cambiare.
A unirle, come filo conduttore, un insieme di valori che costituiscono il nucleo della “virtù civica”: la solidarietà, l’impegno per l’interesse generale, la tutela della legalità e dell’ambiente. Tutti valori che la casalese Luisa Minazzi, a cui il Premio è intitolato, ben espresse durante la sua vita e che ancora oggi, nel forte disorientamento in cui siamo avvolti a causa delle crisi che segnano questo difficile periodo, assumono un ruolo di presidio per la convivenza democratica e di aiuto a guardare al futuro con speranza. Otto esempi di virtù civica espressa spesso lontano dai riflettori che, presi nel loro insieme, compongono un modello auspicabile per la transizione ecologica.

«Oggi – spiegano Vittorio Giordano e Marco Fratoddi, coordinatori del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno” e del Festival della virtù civica – di fronte alla crisi climatica e alla guerra, al riscaldamento degli oceani, al consumo del suolo, al consumo delle risorse non rinnovabili, all’impronta ecologica sempre più pesante che lasciamo sul nostro pianeta ci piace ospitare le voci di chi come la Cooperativa agricola Girolomoni coltiva attento alla biodiversità, di chi come Antonio Lancellotta raccoglie gli agrumi pensando di produrre l’energia che gli serve con l’agrivoltaico, di chi come Mariasole Bianco guarda all’oceano insegnando ad averne cura, di chi come l’Associazione sentieri alta Val Malone (Asavm) custodisce sentieri di montagna per rivitalizzare località che hanno vissuto l’esodo, di chi come Maria Cristina Ribera esige che siano puniti i reati contro l’ambiente, di chi come Nicola Lamberti pensa che lo spreco alimentare non possa più trovare nessuna giustificazione, di chi come Paola Michelozzi ricerca come eliminare le cause ambientali che inducono malattie, di chi come Mao Valpiana pensa che la guerra si può fermare non con le armi ma con la solidarietà, la convivenza, la nonviolenza. Tutto questo e altro è quanto ci racconteranno venerdì 24 novembre a Casale Monferrato, data della cerimonia conclusiva del Premio Ambientalista dell’Anno, durante la quale saranno chiamati a ritirare il riconoscimento, una targa originale prodotta dall’artista e artigiano Gianmaria Sabatini con la pietra da cantone tipica delle colline monferrine».

Per gli otto candidati chiunque potrà esprimere la propria preferenza entro domenica 19 novembre tramite il modulo online sul sito www.premioluisaminazzi.it dove le storie dei protagonisti sono raccontate.

Il “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno” è accompagnato da alcuni anni dal Festival della virtù civica, organizzato tra le colline del Monferrato con l’intento di amplificarne il messaggio.
Dopo una riuscita anteprima a settembre, Premio e Festival sono stati presentati giovedì 5 ottobre al Circolo dei lettori di Torino, durante un incontro che ha visto gli interventi degli organizzatori, nonché del giornalista Marco Fratoddi che ha dialogato con il docente universitario Stefano Fenoglio, autore del libro «Uomini e fiumi», recentemente edito da Rizzoli.

Il programma del Festival della virtù civica, che è in corso di definizione, proseguirà con diversi appuntamenti nei mesi di ottobre e novembre. Tra quelli già fissati, sabato 21 ottobre alle 10, a Cella Monte (AL) presso la sede dell’Ecomuseo Pietra da Cantoni, in piazza Vallino, è in programma il dialogo a tema «Il Cibo e la Terra», che presenta esperienze e opportunità a confronto sul mangiar sano, contro gli sprechi alimentari, a favore dell’agricoltura e dei modelli di sviluppo equilibrati da buone pratiche. Un momento in cui il vino incontra il riso, connubio tra collina e pianura.

Sempre sabato 21 ottobre, alle 17.30, a Rosignano Monferrato (AL), presso la Chiesa di San Martino in via IV Novembre nella frazione San Martino, saranno in concerto Enrico Pesce e l’Orchestra delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Musicale Umberto Eco di Alessandria.
Giovedì 23 novembre e sabato 25 novembre a Casale Monferrato (AL) sono previste iniziative con i candidati.
Venerdì 24 novembre, alle ore 17, presso l’Aula consiliare del Comune di Casale Monferrato, in via Mameli 10, si terrà infine la Cerimonia di consegna del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno 2023”.

Durante il periodo del Festival della Virtù Civica saranno inoltre coinvolte le scuole con vari interventi e sarà visitabile una mostra interattiva realizzata da Ecofficina S.r.l. e curata da Carlo e Manuele Degiacomi.

Il “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore di Casale Monferrato (AL), all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e alla Città di Casale Monferrato, vede il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il sostegno di AFeVa, Avis Casale Monferrato, Equazione.

«Chiediamo a tutti di accompagnarci in questa iniziativa, di diventarne co-promotori – invitano i coordinatori –. Come? Diffondendo queste storie, promuovendone il valore esemplare così da amplificare le potenzialità di cambiamento che contengono, soltanto così sapremo ricostruire la socialità dentro un modello coerente con gli equilibri della casa comune».

«Come ogni anno con il Premio Luisa Minazzi vogliamo raccontare e dar voce alle tante storie ed esperienze virtuose che arrivano dal basso, che hanno per protagonisti uomini e donne che con coraggio, determinazione e fiducia nel futuro puntano su sostenibilità ambientale, innovazione e valorizzazione del territorio. I candidati di questa edizione ne sono un esempio insieme a quello di Luisa Minazzi a cui è dedicato questo premio e che ricordiamo sempre per il suo grande impegno per l’ambiente e per la tutela della salute. Impegno che da sempre ha contraddistinto tutta la comunità di Casale Monferrato, che anima e ospita il premio fin dalla sua prima edizione, nella difficile battaglia contro l’amianto, purtroppo ancora non conclusa», dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

«Ogni anno con il Premio Luisa Minazzi cerchiamo di mettere in luce le storie di persone che con il loro impegno si prodigano per la transizione ecologica e per un futuro di pace. Sono donne e uomini a volte ignorati dai media mainstream, ma esempi da seguire per riconvertire i territori alla sostenibilità e rendere l’Italia più innovativa, inclusiva e rispettosa di tutti, anche delle future generazioni», aggiunge Francesco Loiacono, direttore de La Nuova Ecologia.
«L’edizione 2023 del Premio si conferma un’occasione preziosa per conoscere e riconoscere il valore di storie di autentica resistenza diffuse in tutta Italia e che tanto ci richiamano, ciascuna a suo modo, la determinazione e l’impegno concreto di Luisa Minazzi per i territori e le loro comunità. Quelle selezionate quest’anno sono esperienze e testimonianze di attenzione verso la natura, i diritti umani e verso un’agricoltura più sostenibile, di contrasto agli ecocriminali, ma anche di divulgazione originale dei temi ambientali, tutela della salute, attività comunitarie improntate alla costruzione di una società più giusta e più equa e non violenta. Tutti temi che devono avere un ruolo sempre più centrale per una giusta transizione verso un futuro sostenibile», afferma Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
«Un’iniziativa che valorizza l’impegno per la collettività e per il bene comune: l’ambiente è patrimonio di tutti e il coinvolgimento ampio e aperto del pubblico esplicita in modo ancora più netto i valori di impegno sociale e condivisione che si divulgano ogni anno attraverso questa lodevole organizzazione. Una comunione di intenti che vede l’Amministrazione comunale impegnata costantemente nel miglioramento dell’ambiente urbano e della qualità dell’aria: in quest’ottica l’impegno per le bonifiche legate all’amianto e la valorizzazione del “verde” cittadino con la piantumazione di ben 750 nuove piante in 4 anni», dichiara Federico Riboldi, Sindaco della Città di Casale Monferrato.
«L’Ente Parco è da sempre parte attiva nell’ambito del Premio e del Festival: conservare e tutelare il patrimonio naturale nonché educare ambientalmente sono gli obiettivi dell’Ente e quest’anno abbiamo organizzato un’esercitazione per gli studenti, per capire e toccare con mano cosa può fare il parco, e cosa possiamo fare tutti noi, per il cambiamento climatico. Si farà infatti una esercitazione pratica di calcolo di stoccaggio di carbonio nelle aree rimboschite a Casale Monferrato, esercitazione correlata anche al progetto virtuoso della Foresta Condivisa e alle attività organizzate in occasione della Festa Nazionale dell’albero», conclude Monica Perroni, direttrice del’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese.
Tutte le informazioni su
www.premioluisaminazzi.it
www.festivalvirtucivica.it

IL PREMIO LUISA MINAZZI – AMBIENTALISTA DELL’ANNO

Il premio Ambientalista dell’anno è intitolato a Luisa Minazzi, l’attivista di Casale Monferrato mancata nel 2010, quando aveva 57 anni, a causa del mesotelioma pleurico, una patologia collegata all’esposizione all’amianto. Luisa era stata direttrice didattica di una scuola primaria che oggi porta il suo nome, già assessore all’Ambiente durante gli anni Novanta e storica esponente del circolo locale di Legambiente. Era stata in prima linea nella battaglia giudiziaria contro la multinazionale Eternit, il cui stabilimento è stato attivo in una zona oggi bonificata dal 1907 al 1986, nella tutela delle persone esposte alla fibra e nella promozione di una visione sostenibile della sua città, centrata sulla valorizzazione delle risorse ambientali, la qualità della vita, la rigenerazione sociale e culturale.

Il Premio si articola in tre fasi.

NOMINATION
La giuria preliminare, composta da Rosy Battaglia (Cittadini Reattivi), Stefano Ciafani (Legambiente), Daniela Ciaffi (Labsus), Francesco Loiacono (La Nuova Ecologia), Toni Mira (giornalista), Letizia Palmisano (giornalista), Monica Triglia (giornalista), segnala i candidati.

FINALISTI
Il comitato organizzatore seleziona gli otto finalisti e assegna il proprio riconoscimento speciale. È formato da rappresentanti di Legambiente Circolo Verdeblu, AFeVA, Agesci, Auser, Avis, CAI (Casale), Equazione, Confraternita degli Stolti e Il Picchio e inoltre, come invitati permanenti, da Mariella Aveni, Marco e Giulio Minazzi in rappresentanza della famiglia di Luisa e Gian Paolo Minazzi, Marco Fratoddi, direttore artistico Festival della virtù civica, Città di Casale Monferrato e Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese, Legambiente, La Nuova Ecologia, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Fridays For Future, Libera di Casale Monferrato.

VOTO POPOLARE
Entro domenica 19 novembre
1 Dal sito www.premioluisaminazzi.it attraverso il modulo online.
2 I lettori del mensile “La Nuova Ecologia” trovano nei numeri di ottobre e novembre una scheda cartacea da rispedire compilata alla sede del Premio.

PREMIAZIONE Venerdì 24 novembre, alle ore 17, a Casale Monferrato, presso l’Aula consiliare del Comune di Casale Monferrato, in conclusione del Festival della virtù civica (anche in streaming).

INFO
segreteria@premioluisaminazzi.it
segreteria@festivalvirtucivica.it
www.premioluisaminazzi.it
www.festivalvirtucivica.it
Facebook @premioluisaminazzi
X @comitato_org

I CANDIDATI AL PREMIO LUISA MINAZZI – AMBIENTALISTA DELL’ANNO
(le motivazioni di candidatura riportate sono estratte dal sito www.premioluisaminazzi.it)

  1. Associazione sentieri alta Val Malone (Asavm)
    L’alta Val Malone è un territorio alpino un tempo meta di villeggiatura della borghesia torinese ma che si è spopolato e non condivide la notorietà delle località turistiche delle Alpi Graie.
    L’Asavm è nata da gruppi informali di volontari impegnati nel recupero di sentieri e mulattiere che collegavano le frazioni e le case sparse dei piccoli comuni di Corio e Rocca Canavese.
    Con i suoi ottocento soci sostenitori e i sessanta volontari ha lavorato per il ripristino della rete di percorsi, promuovendo negli abitanti una profonda e costruttiva riflessione per il rilancio dell’area e per la conservazione, valorizzazione e comunicazione dell’intero patrimonio paesaggistico, escursionistico e storico. I vecchi sentieri sono così diventati veicolo di nuove e fruttuose prospettive. Un esempio per i territori montani di attivismo di qualità ambientale e culturale.
  2. Mariasole Bianco
    Mariasole si è innamorata del mare quando era bambina, da allora salvaguardarlo è diventata la sua missione di vita. Mariasole è una scienziata marina e divulgatrice naturalistica riconosciuta a livello internazionale e nazionale per il suo impegno nella conservazione dell’oceano e per l’impatto positivo generato dal suo lavoro.
    È co-fondatrice e presidente di Worldrise, associazione no-profit che attraverso progetti creativi e inclusivi agisce facilitando il cambiamento necessario a costruire insieme un futuro migliore per il nostro Pianeta Blu e per tutti noi che dipendiamo dalla sua salute.
    Mariasole inoltre collabora come consulente con istituzioni e organizzazioni internazionali, è autrice e conduttrice di documentari naturalistici per Rai3, ha insegnato all’Università di Genova, scritto il libro Pianeta Oceano, ideato e co-prodotto due podcast ed è la fiera protagonista del cartone animato Acquateam – Missione Mare. La sua grande passione porta Mariasole a non smettere mai di lavorare per sensibilizzare le persone sulle meraviglie del mare e sulla sua importanza, di creare consapevolezza sulle problematiche che ne minacciano la salute e soprattutto di dar voce a tutte le soluzioni di cui disponiamo per cambiare rotta.
  3. Cooperativa agricola Girolomoni
    La cooperativa agricola Girolomoni nasce e si sviluppa nelle Marche dal progetto di Gino Girolomoni, incentrato sulla produzione e trasformazione del grano in pasta, in un unico luogo e con una produzione al 100% biologica. Con il sogno di restituire dignità alla terra e ai contadini.
    Dalla produzione di grani italiani e pasta integrale, è stata capace di innescare la rinascita di un intero territorio.
    La cooperativa si batte per mitigare le conseguenze della crisi climatica sulle proprie colture, promuovendo tecniche di agricoltura conservativa e rigenerativa e cercando di aumentare la biodiversità. Collabora poi con altri settori che vanno nella stessa direzione, come il commercio equo e solidale, per onorare un debito di giustizia, e le energie rinnovabili, garanzia di futuro. Nel 2023 è entrata nella World Fair Trade Organization, (WFTO), una delle organizzazioni internazionali più autorevoli come sistema di garanzia equo e solidale, prima filiera agroalimentare 100% italiana legata alla produzione della pasta.
  4. Nicola Lamberti
    Pavese di origine ma “cittadino del mondo in viaggio verso un futuro sostenibile”, come gli piace definirsi. Nicola Lamberti vince da sindaco di Borgarello (Pv) la battaglia contro l’insediamento di un centro commerciale che avrebbe cementificato 26 ettari.
    La sua formazione da fisico, il suo attaccamento alla terra e alle storie di chi la coltiva sono la motivazione per tutelare la natura dall’impronta dell’antropocene.
    Da imprenditore porta al successo diverse aziende, tra le quali trovaprezzi.it, citata tra le realtà più sostenibili e innovative in Italia. Fonda planeat.eco, piattaforma che offre un food delivery in grado di non sprecare cibo, non creare inquinamento da packaging e di rispettare i lavoratori. Nessuna delle sue imprese, di vita e professionali, a suo parere sarebbero state un successo senza capitale umano. Un capitale che incoraggia e motiva.
  5. Antonio Lancellotta
    Antonio Lancellotta coltiva e produce energia. È il co-fondatore di Le Greenhouse, consorzio specializzato nella produzione agrumicola in ambiente agrivoltaico in Calabria e in Sardegna. Una tecnologia che unisce la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica all’agricoltura che innova la tradizione della coltivazione del cedro sacro e che, tra gli altri vantaggi, genera energia dal sole, che viene poi immessa in rete per soddisfare il fabbisogno energetico di circa 16.000 famiglie italiane contribuendo all’abbattimento di 20.000 tonnellate di CO2.
    Il suo approccio innovativo alla produzione agricola si sta già da tempo diffondendo in Italia: è la tradizione che incontra l’innovazione sensibile e attenta all’ambiente.
    Recentemente ha contribuito alla nascita dell’Associazione italiana agrivoltaico sostenibile, presieduta da Enea, con la quale ha contribuito alla creazione di un nuovo marchio per i prodotti da agrivoltaico sostenibile. Collabora con centri di ricerca e università per continuare i percorsi di sperimentazione e innovazione.
  6. Paola Michelozzi
    Epidemiologa ambientale, Paola Michelozzi è da sempre impegnata nella ricerca su ambiente e salute per promuovere azioni, a tutti i livelli, per ridurre i rischi per la salute e combattere il cambiamento climatico. Lavora al Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, dove dirige l’Unità di Epidemiologia Ambientale, Occupazionale e Registro Tumori, un gruppo di circa 30 ricercatori impegnati in progetti nazionali e internazionali sui temi ambiente, clima e salute.
    È stata Presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia e fa parte dell’International Society of Environmental Epidemiology.
    Ha coordinato diversi progetti europei e coordina il progetto nazionale Co-benefici di salute ed equità a supporto dei piani di risposta ai cambiamenti climatici in Italia e il “Piano Nazionale Prevenzione ondate di “calore del Ministero della Salute. I suoi studi e le sue ricerche da ambientalista convinta ci aiutano ad affrontare, e a prevenire, i rischi per la salute associati agli eventi estremi derivanti dai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico nelle aree urbane e nei siti inquinati.
  7. Maria Cristina Ribera
    Maria Cristina Ribera è procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola (Na). Nominata magistrato nel 1991, si è dapprima impegnata nel settore della sicurezza sul lavoro e poi nel contrasto all’abusivismo edilizio.
    Si è occupata, e si occupa, anche di materie ambientali con la passione tecnico-investigativa che ha sviluppato e approfondito durante la sua intera carriera in magistratura.
    Ha affrontato indagini per il delitto di traffico organizzato di rifiuti, disastro ambientale, inquinamento ambientale riuscendo, con le condanne dei responsabili, a dimostrare processualmente la cosiddetta “ecomafia”. Dal 2008 al 2018 è stata infatti assegnata alla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli e si è specializzata nel contrasto alla “economia camorristica”. Ha partecipato a riunioni di coordinamento investigativo anche a livello internazionale.
  8. Mao Valpiana
    Mao Valpiana, giornalista e saggista, direttore della rivista Azione nonviolenta, è una delle figure più autorevoli della nonviolenza in Italia. Presidente del Movimento Nonviolento e membro dell’esecutivo della Rete italiana Pace e Disarmo. Nella sua lunga esperienza di attivista, Valpiana ha partecipato a moltissime campagne e iniziative per combattere la guerra e promuovere la cultura della pace nel mondo. Il riconoscimento dell’obiezione di coscienza e la fondazione della Lega Obiettori di Coscienza portano il suo segno. Attualmente si occupa del sostegno agli obiettori di coscienza russi, bielorussi e ucraini e di portare aiuti alle popolazioni coinvolte nel conflitto con le carovane di Stop The War Now. Seguendo le orme di Alexander Langer promuove la transizione ecologica, che considera la vera diplomazia che prepara la pace.