Enea Benedetto alla “prima uscita” se la cava con mestiere: informazioni concrete però pochine…..

di Pier Luigi Cavalchini

Buon interprete della pièce “Ci vengo ma non ti dico nulla”, atto unico in 45 minuti, durata della conferenza stampa presso il “Moccagatta”, Enea Benedetto ci ha comunicato – comunque – con il suo ammiccare guascone, due o tre cosette.

Inizia il monologo con un riferimento alla unicità della collaborazione italo – francese che si va a esperimentare in terra mandrogna. Ad uno dei giornalisti che fa riferimento esplicito a Marengo risponde che “siamo qui anche per quello, perché questa è una città unica per molte cose, tra cui Marengo, che la legano alla Francia”.

Cita l’amico Jorkaeff già buon giocatore dell’Inter di una ventina d’anni fa, Dessailly, Platini, Zidane, Deschamps e, per ultimo Rabiot, tutti ottimi giocatori transalpini che hanno dato carattere al calcio italiano. Con Zidane, a metà della pièce, usando sempre un gramelot ammiccante e in tono con la pettinatura da Aramis della Costa Azzurra, si dilunga nel citare il cambio di atteggiamento della tifoseria francese verso i cugini italiani dopo la testata di Zizou a Materazzi, in conseguenza di una provocazione leggendaria.

Un buon comunicatore che fa dei gesti misurati e della faccia da guardia della Regina di Francia, le sue armi migliori. Negli interstizi dell’affabulazione qualche accenno ai contenuti su cui, i molti giornalisti, evidentemente mandati dal cattivo Richelieu, cercavano di incastrarlo. Ma il nostro si muove di punta e di tacco, si sposta, si alza e vola alto, Ci dice (“ecrivez enfants…”) che l’attuale debito con l’erario maturato dalle gestioni precedenti sarà rateizzato e, in parte, già “coperto” prima di fine Duemilaventitrè e, dopo una giravolta che evita un fendente della perfida dama del “Piccolo”, ci dice che “investiremo ciò che sarà necessario” e che “la società ha rinomanza europea e ci comporteremo di conseguenza”.

Ci ricorda comunque, saltando tra una balaustra e l’altra dopo un’acrobazia sul lampadario, che non sarà solo in questa avventura e che il D’Artagnan di turno (Alain Pedretti) ha competenza da vendere in campo calcistico e ci si può fidare. La performance ha termine con tre notazioni utili: crediamo nei giovani e l’Alessandria ha un ottimo settore giovanile, combinato con i riferimenti a due prossimi appuntamenti, uno di libera uscita, l’altro di presentazione ufficiale di squadra e progetto.

Come dire “questi sono i cadetti di Guascogna, quelli che vi stupiranno, non chiedete – gentile pubblico – se ne impiegherò molti o pochi e se, soprattutto, andranno a sostituire esperti spadaccini e avventurieri dal cuore tenero….ne le demandez pas”. Non chiedete nemmeno se Athos e Portos (e tutti i migliori reduci del miracle di questo maggio 2023) saranno ancora con noi. Per ora, informazione temporale “uno”, hanno ottenuto vacanze anticipate, poi (informazione “due”) li rivedremo tutti o quasi al 3 luglio al “rendez vous” di lancio della nuova équipe.

Soddisfatto del suo monologo il nostro Enea, soddisfattissimo il co-regista della pièce Gigi Poggio, con rinnovo ufficiale dell’incarico di rappresentanza dei moschettieri; un po’ meno noi giornalisti, usciti con il più classico dei pugni di mosche da questa “première” che, comunque, non poteva essere differente da quel che è stata. A’ la prochaine, mon ami.