Uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, riproposto per la prima volta in epoca moderna, nella serata di martedì 28 marzo al Teatro Alessandrino, per la stagione di prosa della Città di Alessandria e Piemonte dal Vivo, “Arlecchino muto per spavento”, ispirato al canovaccio “Arlequin muet par crainte” di Luigi Riccoboni, rappresenta un grande omaggio alla Commedia dell’Arte e all’abilità tutta italiana del fare di necessità virtù.
Nel 1716, dopo circa quindici anni di esilio forzato i Comici Italiani tornano finalmente ad essere protagonisti del teatro parigino e lo fanno con una compagnia di tutto rispetto! Luigi Riccoboni in arte Lelio, capocomico della troupe, si circonda dei migliori interpreti dello stivale tra cui, per la prima volta in Francia, l’Arlecchino vicentino Tommaso Visentini (omen nomen), pronto a sostituire lo scomparso e amato Evaristo Gherardi. Il Visentini però non parlava la lingua francese, deficit imperdonabile per il pubblico della capitale. Ed è qui che emerge il genio di Riccoboni nell’inventare un originale canovaccio dove il servo bergamasco diviene muto… per spavento!
Il gruppo di attori e attrici dello Stivalaccio Teatro compagnia veneta che si sta facendo portatrice della tradizione riccoboniana e del recupero del teatro popolare delle maschere, ha prodotto una versione di Arlecchino muto per spavento che è un grande omaggio al teatro di Riccoboni ma anche una macchina spettacolare di primissimo livello.
La trama è quella “classica” della Commedia dell’Arte, con un amore contrastato e i lazzi e le improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena.
Il giovane Lelio, lasciata Venezia e giunto a Milano, pretende sia fatta giustizia.
Nella sua patria si è follemente innamorato di Flamminia, figlia di Pantalone De’ Bisognosi, ampiamente ricambiato. Ma il padre della giovane l’ha già promessa in sposa a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, mercantessa di stoffe. Il timido Mario in realtà ama Silvia, giovane risoluta e determinata.
Ecco il motivo della venuta di Lelio a Milano: ricondurre alla ragione Mario e la madre Stramonia o, alla peggio, sfidare il giovane a duello.
La notizia avrebbe dovuto rimanere nascosta, ma Arlecchino, servitore di Lelio, appena giunto in città la diffonde ad ogni anima viva incontrata. Per ridurlo al silenzio il suo padrone gli gioca un tranello: finge che un demonio sia imprigionato nel proprio anello e, se Arlecchino parlerà, il demonio glielo rivelerà ed il servitore sarà decapitato. Arlecchino decide dunque di chiudersi in un religioso silenzio, diventando muto… per spavento!
Un teatro popolare, ma ricco di spunti, in cui la tradizione della Commedia dell’Arte viene smontata e rimontata con gli strumenti di interpretazione e di lettura del XXI secolo, uno spettacolo in cui gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano, celati dalle smorfie inamovibili delle maschere e dall’abilità degli attori.
Interpreti di “Arlecchino muto per spavento” sono Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Francesca Botti, Michele Mori, Stefano Rota, Pierdomenico Simone, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello.
Il soggetto originale e la regia sono di Marco Zoppello. Le maschere sono state create da Stefano Perocco di Meduna, trucco e parrucco sono a cura di Carolina Cubria
Lo spettacolo del 28 marzo al Teatro Alessandrino, con inizio alle ore 21, è una produzione di Stivalaccio Teatro, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Verona.