Rossini (Slala): “2023 all’insegna dello sviluppo: non solo merci, ma anche conurbazione e logistica del lusso saranno gli asset strategici”

Se in questi giorni tutto sembra un po’ più ovattato, gli ingredienti per un inizio 2023 all’insegna, se non dell’ottimismo, quanto meno di un trend potenziale di sviluppo ci sono tutti.

Il quadro che è emerso recentemente dal Consiglio generale della Fondazione Slala – Sistema logistico del Nord Ovest d’Italia conferma il ruolo strategico del Basso Piemonte, riconosciuto anche da recenti atti, fra cui il ‘Libro bianco’ delle infrastrutture elaborato da Unioncamere Piemonte. E all’interno di uno scenario in costante fermento si aggiunge anche l’altra novità, quella della ‘logistica del lusso’.

Per Slala, però, non sono le uniche novità. «Sì, è vero. Stiamo chiudendo – spiega Cesare Rossini, presidente della Fondazione – un anno denso di attività e impegni che stanno iniziando a dare risultati concreti. Ci tengo a sottolineare in modo particolare l’approvazione delle delibere sulla conurbazione Alessandria – Valenza da parte delle giunte comunali di Alessandria e Valenza. Il ruolo tecnico è stato svolto dall’ingegnere Angelo Marinoni, coordinatore della Commissione Interventi strategici (il presidente è Maurizio Manfrin) che ha curato l’elaborazione progettuale. I passaggi successivi prevedono la ratifica della Provincia e quindi gli atti con la progettazione verranno trasmessi alla Regione alla cui giunta, guidata dal presidente, Cirio, e con l’assessore ai trasporti, Gabusi, spetta l’approvazione della delibera per la definitiva istituzione della conurbazione. Siamo di fronte a un passaggio chiave per lo sviluppo di un’area vasta che va da Valenza ad Alessandria e guarda a Tortona».

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Si profila una sorta di integrazione territoriale?

«In un certo senso. Mi spiego. Quello della conurbazione è un progetto che prevede di radunare tutti i servizi, unificando le risorse dei due enti e costituendo i servizi basandosi su un unico centro urbano. In questo modo sarà migliorata la programmazione, vista la sovrapposizione palese delle aree industriali e l’espansione della logistica del lusso. Con la conurbazione ci sarà un solo referente e il servizio sarà organizzato sulla base della dimensione complessiva. Obiettivo è migliorare i collegamenti unificando le tariffe. Questa conurbazione potrebbe riguardare anche Tortona destinata a diventare con tutta probabilità la stazione dell’alta velocità della nostra area. A quel punto la conurbazione andrebbe dall’area del lusso valenzano alla logistica tortonese, con Alessandria che farebbe da perno. Il polo Tortonese gioca un ruolo strategico sul piano della logistica delle merci, dei trasporti, delle connessioni con la Liguria. Ma Tortona è anche la ‘porta’ attraverso la quale arrivano i turisti svizzeri grazie all’Eurocity ‘Giruno’ che collega Zurigo con Genova. Le prime esperienze sono state positive e la possibilità di avviare una connessione più stretta verso Alessandria e la vicina Valenza apre a scenari inediti e dalle grandi potenzialità».

Il lavoro svolto finora dalla Commissione Interventi strategici è stato prezioso.

«Certamente. E lo si deve al lavoro dei professionisti che la compongono e al sistema di relazioni che sono state messe in campo. La Commissione sta infatti lavorando al progetto del casello di Predosa, che è in fase avanzata, e sta muovendo i primi passi per definire l’ipotesi progettuale per quello di Mirabello Monferrato. L’anno prossimo, per favorire una ottimizzazione delle relazioni e una integrazione con quello che si può definire il core business di Slala, confluirà nella Commissione Logistica delle merci. Lo scopo è concentrare in una sola struttura le peculiarità, le competenze e le progettualità per offrire ai territori una consulenza mirata e puntuale che va dalla logistica delle merci a quella delle persone, passando per le azioni che è necessario mettere in campo per dare ai soci che la richiederanno la massima capacità di consulenza e progettazione grazie ai nostri esperti».

La costante crescita dell’attività della Fondazione è testimoniata anche dalle continue richieste di adesione. «Nelle ultime settimane dell’anno stiamo raccogliendo ulteriori manifestazioni di interesse e domande di ingresso, alcune già deliberate in sede di Consiglio di amministrazione e ratificate dal Consiglio generale, mentre altre ci sono arrivate ancora pochi giorni fa. Mi fa piacere citare, per esempio, Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Comune di Gavi, MacSped, Grandi Auto, Riccoboni, Unione dei Comuni Terre di Po ‘e’ Colline del Monferrato».

E poi c’è la ‘logistica del lusso’. Una nuova Commissione che (possiamo dirlo?) ha un grande futuro davanti a sé. 

«Speriamo! Battute a parte, lo scopo della costituzione è stato quello di dare vita a un contenitore davvero speciale rispetto al quale giocherà un ruolo importante anche l’acquisizione del marchio ‘DiValenza’, dall’omonimo Consorzio che è stato avviato alla liquidazione. All’interno di questa Commissione si sviluppano attività e progettualità che si intrecciano in modo complesso intorno a temi strategici per lo sviluppo del territorio che da Valenza guarda a un’area molto più vasta e ai collegamenti su ferro verso Alessandria, Casale Monferrato e Milano. Non a caso le competenze della Commissione Logistica delle persone sono state trasferite all’interno di quella del ‘lusso’ proprio per favorire una migliore integrazione delle progettualità che verranno richieste a Slala. L’ingresso della Fondazione Mani Intelligenti in Slala (che ha fatto altrettanto) ha accelerato i processi di integrazione».

La Commissione ‘Logistica del lusso’ è composta da Carlo Frascarolo (presidente), Barbara Rizzi (coordinatrice), Daniele Boccardi, Alessia Crivelli, Fabrizio Dellachà, Marco Novarese, Roberto Re, Piercarlo Rossi, Mara Scagni, Rossella Gatti, Alessia Zaio (membri effettivi). 

Concludiamo con il core business, la logistica delle merci.

«Non è utopia prevedere che nel prossimo quinquennio la logistica del Basso Piemonte decollerà, alla luce degli stati di avanzamento delle infrastrutture portuali di Genova e Savona, del terzo valico ferroviario e del consolidamento del polo tortonese. Il passo in avanti compiuto verso il riconoscimento delle nuove Zone logistiche semplificate (Zls) è importante innanzitutto perché è un’occasione di sviluppo e uno strumento di attrazione per un territorio come il Basso Piemonte che è il retroporto naturale di Genova e Savona. La Fondazione Slala continua a lavorare, con gli enti pubblici e gli operatori privati, per dare concretezza al progetto del ‘porto a secco’. Non dimentichiamo infatti che il rilancio della competitività del sistema portuale italiano non è solo questione di infrastrutture, molto deve essere fatto a livello di organizzazione amministrativa e di coordinamento tra le diverse amministrazioni che sovrintendono ai traffici e di digitalizzazione dei processi logistici. È solo attraverso un sistema di relazione forte e autorevole che si possono raggiungere questi obiettivi. In questo senso Slala sta lavorando non solo per supportare la progettualità retroportuale, il rilancio dello scalo ferroviario di Alessandria, la creazione di un’area di attrazione che coinvolge anche la provincia di Asti, ma anche per favorire la progressiva revisione del trasporto pubblico nel Piemonte Orientale, cuore pulsante delle aree logistiche e interportuali perché l’infrastrutturazione moderna ed efficiente è al servizio delle merci come delle persone».

In tutto questo, la logistica sostenibile è l’altro fronte che vede Slala costantemente impegnata.

«La sostenibilità si deve declinare a tutto tondo. Noi – afferma Cesare Rossini – abbiamo messo a punto il ‘Protocollo Slala’, elaborato dal nostro consulente tecnico, l’ingegnere tortonese Fabrizio Dellachà che dopo aver studiato e analizzato tutte le possibili interazioni tra un hub logistico intermodale di ultima generazione ed il territorio di pertinenza, ha stilato un protocollo energetico / ambientale innovativo, denominato appunto ‘Protocollo Slala’. ll documento, tutelato anche da un marchio registrato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha ricevuto l’apprezzamento della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Il protocollo si declina in una serie di misure strutturate in un decalogo qualitativo che consentono all’industria dei trasporti di perseguire una crescita economica ed uno sviluppo tecnologico che non intacchi o penalizzi i delicati equilibri ambientali, poiché ne analizza punto per punto le cause e gli effetti, suggerendo le strategie migliori per evitare ogni criticità. Il ‘Protocollo’ è stato poi rimodulato all’inizio di quest’anno ed è diventato ‘Protocollo Slala v.2’. Le principali novità riguardano l’aggregazione delle varie misure in macrocategorie affini (aria, acqua, terra, energia & Ict, materiali, filiera, tempi di cantierizzazione, efficienza degli edifici, controllo di clima ed emissioni, naturalizzazione dei poli logistici). Si è aggiunta una misura specifica che impone un continuo e costante monitoraggio dell’aria, nonché di adottare sistemi di depurazione attivi (impianti e sensori) e passivi (filtri, speciali tessuti assorbenti e depuranti) dai particolati e dalle microparticelle biologiche, virus compresi».

R. E.