di Graziella Zaccone Languzzi
PREMESSA: quando questo tris di pagelle sarà pubblicato, all’alba del 27 giugno, i giochi del ballottaggio saranno già stati fatti, quindi da cittadina di Alessandria posso esprimere le mie opinioni su ciò che ho letto e sentito nelle settimane del ballottaggio: uno spettacolo penoso offerto da una parte politica. Ho apprezzato la dignità della coalizione uscente, e non mi è piaciuto per niente il comportamento della controparte e dei vari personaggi romani, regionali, locali nella danza del potere su questa povera città, tra ponti d’oro, vecchie volpi e aghi della bilancia.
Alessandria ha bisogno di risollevarsi completamente dopo il dissesto, ancora presente nelle sue conseguenze, e non di ‘colonizzatori’ romani che per una volta nella loro vita sono venuti a calpestarne il suolo, per poi vinta la partita dimenticarsene per sempre. A chi ha tempo e voglia consiglio la lettura dei link inseriti nelle pagelle perché fanno comprendere moltissime cose.
1) Nelle Amministrative 2022 ha vinto il partito dei “cittadini masochisti”, primo partito uscito dalle urne. Nessuna ideologia, se non quella dell’astensione, lasciando ad altri il compito di decidere per loro ovviamente per poi lamentarsi per cinque anni. Posso comprendere disinteresse, stanchezza, protesta, qualunquismo più o meno consapevole nei confronti di una classe politica che fatica a dare risposte concrete, anche se l’amministrazione uscente di Alessanria ha fatto ciò che ha potuto per quanto si è ritrovata nelle mani, e mi si creda si è ritrovata il disastro, in aggiunta a parecchie grane da mettere a posto che si trascinavano dalle varie amministrazioni passate. Nonostante ciò in cinque anni lascia progetti e opere con fondi già disponibili: se non ci sarà continuità amministrativa il vincitore dovrà farne buon uso, senza sprecare e impegnandosi negli anni del suo mandato, per non doverci ritrovare fra cinque anni nelle stesse condizioni del 2017 o forse peggio. Ho notato che buona parte degli alessandrini ha la memoria corta sul passato, ciò che è stato fatto nel quinquennio appena trascorso è nero su bianco e nessuno può cancellarlo perché “Ci sarà sempre una penna per scrivere il futuro, ma non ci sarà mai una gomma per cancellare il passato” (Albert Einstein). “Palazzo Rosso e il risanamento dei conti: la storia infinita!” Il partito dei “cittadini masochisti” si è accontentato di stare ai margini di questa storia: si lamenteranno, queste persone, criticheranno se le cose non andranno bene, ma è stata una loro scelta rimanere alla finestra. Da parte mia come sempre piazzerò la mia lente di ingrandimento sui personaggi che andranno ad occupare il palazzo, mi sono appuntata le promesse elettorali dei due principali candidati e del cosiddetto “ago della bilancia” uscito terzo dalle urne e che ha ha deciso di appoggiare il candidato della sinistra.
Di questo improvviso “cambiamento di giacca” i giornali hanno parlato per una settimana: “Ballottaggio, suk in Azione. Alessandria duello nazionale”. Un’elezione amministrativa mandrogna che è diventata un “duello” nazionale? Come mai siamo così appetibili? Cari signori assenteisti, il voto è un diritto faticosamente ottenuto, e oggi che a diritti siamo quasi a zero voi lo sprecate così. Contenti voi….
Voto: 2
2) Ci sarà sempre una penna per scrivere il futuro, ma non ci sarà mai una gomma per cancellare il passato, quindi quattro passi nel passato a fronte di questo articolo: “Barosini rompe gli indugi: “Sostengo il centro sinistra”. Una strana alleanza, molto ‘romana’”. Si legge: mentre il Pd alessandrino tace (prudente? Imbarazzato?), Gianni Barosini rompe finalmente gli indugi, e annuncia il ‘costruttivo dialogo’ con il centrosinistra cittadino e dichiara: “Fieri del notevole consenso ottenuto, abbiamo in corso un costruttivo dialogo con il centrosinistra cittadino, come da indicazioni nazionali e regionali pervenute dal Partito di Azione di Carlo Calenda e stiamo costruendo un’area liberal-democratica, popolare, pragmatica, riformista, di chiara impronta europeista”( si è dimenticato atlantista tanto caro ai sinistri).. Barosini in questo momento euforico da tanta attenzione sulla sua persona , molto coccolato dalle alte sfere sinistre romane aggiunge: “Il giorno dopo le elezioni, in caso di vittoria al ballottaggio, auspichiamo di poter dare un nostro chiaro contributo nell’attuazione del loro programma, in particolare riguardo la ristrutturazione della macchina comunale e la mobilità urbana e verso i sobborghi”. E meno male che nel sogno di far parte di un’area liberal-democratica, riformista, popolare, pragmatica, di chiara impronta europeista un minimo pensiero è rivolto alla città e sobborghi. Ora la domanda è: visto il ricco contributo di Barosini al PD di Abonante, che megapoltrona farà parte dell’accordo? E il Movimento 5 Stelle stampella del PD nazionale e locale a cui spetterebbero di diritto cariche di livello ha nulla da dire? Se andiamo a rovistare i rapporti tra Calenda e i 5 Stelle per nulla amichevoli, l’inciucio alessandrino appare clamoroso. Cito due articoli, e si noti questa data: 19 febbraio 2022: “L’ex assessore nel fronte progressista? Il secco no del M5S all’ingresso di Barosini”.
Si legge che nel Centrosinistra gli accordi sono agli sgoccioli ma l’ex titolare dei Lavori Pubblici è un ostacolo; ma allora già a febbraio 2022 le dimissioni di Barosini da Assessore della Giunta uscente facevano parte del progetto sotto banco di cui ne stiamo parlando? Andiamo a ritroso nel tempo, luglio 2019, ecco cosa pensava la minoranza comunale su Barosini: “La calda estate di Palazzo Rosso. La maggioranza di centro destra: “Alessandria ha un piano di riequilibrio, ma gravi le responsabilità della giunta Rossa”. Le minoranze: “Barosini si dimetta”.Povero Abonante, in caso di vittoria temo che avrà il suo bel da fare ad accontentarli tutti e a tenerli a bada, gli consiglio un corso da domatore di leoni.
Voto: 2
3) Settimana del ballottaggio, uno spettacolo indecoroso. Nella seconda pagella ho segnalato un articolo de La Stampa del 19 febbraio 2022 molto interessante, parlava di un secco no da parte del Movimento 5 Stelle all’ingresso dell’ex assessore Barosini nel fronte progressista, si leggeva che gli accordi erano già agli sgoccioli, posso supporre che ne parlassero sottobanco da mesi, ma il suo ingresso era un ostacolo per la coalizione di sinistra. Ora, è uno svarione dell’articolista, oppure le repentine dimissioni di Barosini era brace che covava da tempo sotto la cenere? Arriviamo alle elezioni e al ballottaggio tra Cuttica e Abonante: l’exploit di Barosini con numeri utili ad appoggiare uno dei due candidati, e ormai è chiaro dall’articolo de La Stampa che vi era già stata una precedente strategia. Nella settimana che ha preceduto il ballottaggio interviste locali con dichiarazioni dell’uomo coi numeri da offrire, anche lo Spiffero ha pubblicato corposi e ben documentati articoli dedicati alle manovre regionali e nazionali per accordi su Alessandria. Ne traccio una rassegna stampa da leggere perché la dicono lunga:
“Barosini: Sostengo Abonante, ma il patto col Pd resta segreto”.
“Barosini col Pd. L’accordo c’è, ma non si dice”.
“Ballottaggio, suk in Azione. Alessandria duello nazionale”
“Letta glissa sul patto “nascosto” contro Salvini (a casa di Molinari)”
Siamo al livello della scuola materna. Per accaparrarsi la sedia a sindaco di Alessandria il PD romano e stampelle varie partitiche di appoggio, hanno fatto straordinari, ma c’è chi smentisce accordi di poltrone con Barosini, lo dice il segretario del Pd alessandrino Rapisardo Antinucci: “Ballottaggio, segretario Pd Alessandria: “Con Barosini nessun accordo di potere o sulla giunta”.
Con tutto il rispetto ecchicicrede? Manco il cane muove la coda se non gli dai un osso, capirai in politica. Sono d’accordo con Buzzi Langhi (Forza Italia) e Sciaudone (Fratelli d’Italia) che chiedono risposte al centrosinistra: “La scelta di Barosini? Gli elettori meritano trasparenza”. Fabrizio Priano (Fratelli d’Italia) si dichiara per nulla stupito: “Barosini stampella del PD non ci stupisce: noi parliamo ai suoi elettori, e a tutti gli alessandrini”. Non perdetevi il contenuto di questo articolo: “Su Barosini le frecciate tra i candidati. Abonante: “Non entrerà in giunta”. Cuttica: “Capisco il tuo imbarazzo”. Commento finale: fra un anno ci saranno le politiche, e a probabilmente a Barosini qualcuno ha fatto balenare la possibilità di un seggio a Roma. Ma con la riduzione dei posti di un terzo in Parlamento, e la fila di pretendenti meglio posizionati di lui nel Piemonte di Calenda, rischia di restare un breve sogno di inizio estate. Ne valeva la pena?
Voto: 2