Gianni Ravazzi (Lega): “La Coesione entra nel vivo, e a nessuno salti in mente di fermarla: è opportunità unica per la nostra comunità”. Le potenzialità delle comunità energetiche

di Ettore Grassano

 

Attenti a quei due, viene da pensare quando ci si riferisce alla Coesione Territoriale dei comuni del Bacino del Tanaro. Senza la determinazione e la ferrea volontà del sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e del consigliere comunale della Lega Gianni Ravazzi (vero deus ex machina del progetto, dall’inizio) oggi infatti probabilmente la Coesione sarebbe progetto di cui leggeremmo nelle cronache di altre città, ed ennesima occasione perduta per l’Alessandrino. Tanto che Ravazzi, mentre procede passo passo nella realizzazione della ‘cattedrale’ Coesione, ci tiene a ribadire: “Alle elezioni comunali di giugno sarò ricandidato, e chiedo agli alessandrini di sostenerci, perché il progetto frutto di tre anni di lavoro metodico e intenso possa finalmente dare i frutti che ci aspettiamo. Ma se anche vincesse un altro candidato sindaco, mi auguro sinceramente che la Coesione, come altri importanti progetti innovativi in via di realizzazione, non venga fermata: sarebbe un suicidio per Alessandria, e per la sua comunità”.

Proviamo allora, a poche ore dall’inizio ufficiale della campagna elettorale, a farci raccontare da Gianni Ravazzi a che punto siamo: ossia quali saranno i prossimi passi del Progetto Coesione, e quali saranno le prime iniziative ‘messe a terra’, ossia concretamente realizzate.

Gianni Ravazzi, partiamo dalla fine, ossia da queste ultime settimane. Quali news dall’universo Coesione Territoriale?
Diverse, e importanti. Pochi giorni fa sono arrivati i primi fondi: 2 bandi vinti, con il massimo della cifra finanziabile, su due presentati sul Next Generation Fondazione S. Paolo. Sono state finanziate, per 130.000 euro complessivi, le progettazioni dei 2/3 dei 250 km di ciclo-vie previsti nella strategia d’area della Coesione. A breve si partirà con la progettazione e a seguire la Regione Piemonte finanzierà la realizzazione di primi tratti. Nel frattempo provvederemo anche alla progettazione dei terzo lotto.

Prime risorse vere, passaggio che merita un brindisi. Anche se sono briciole rispetto all’entità del progetto nel suo complesso….
(sorride, ndr) Vero, ma l’importante è cominciare. Mi piace pensare che queste prime risorse arrivate sulla Coesione (e non: come i fondi PNRR che stanno arrivando ai singoli Comuni) si possano considerare come il famoso primo 5 cent di Paperon de Paperoni, da cui il celeberrimo papero iniziò la sua fortuna. Questo per chi come me è stato lettore di Topolino durante l’infanzia: ma siamo tantissimi…

Anche il Ministro del Turismo Garavaglia, in visita ad Alessandria la settimana scorsa, ha sottolineato come la Coesione possa e debba essere leva di crescita e sviluppo del territorio..
La Coesione è stata citata dal Sindaco Cuttica nel suo intervento iniziale durante la visita del Ministro, come strumento che ha permesso ad Alessandria di rimettersi al centro di un intero territorio che ha scelto di crescere insieme. Più nello specifico il sindaco ha poi evidenziato come la crescita turistica non possa prescindere da una visione allargata di territorio, e non solo di città. Un riferimento al turismo lento, che nella nostra strategia ha una parte fondamentale, non è poi mancato sia da parte sua che da parte del Ministro Garavaglia, che ha evidenziato come i territori debbano
dotarsi di migliori infrastrutture per diventare più attrattivi: la Germania ha un fatturato da turismo lento che è almeno 4 volte quello dell’Italia. Poiché certamente il nostro Paese non è secondo a nessuno quanto a bellezza naturale oltre che artistica, è evidente che si tratta di creare le condizioni per una crescita del turismo che può e deve essere esponenziale: esattamente quello che la nostra strategia sostiene già da tempo. Ma non solo: la settimana precedente anche il Ministro per le Disabilità Stefani ha apprezzato che, all’interno del progetto Coesione, ci sia una particolare attenzione e sensibilità per un turismo accessibile a tutti. Episodi anche recenti ci hanno ricordato come questo purtroppo sia ancora tutt’altro che scontato: ma nella Coesione sarà così. Nessuna discriminazione, e abbattimento di qualsiasi barriera di accesso e fruizione.

I 36 sindaci della Coesione Bacino del Tanaro che dicono? Avanti compatti?
Sì, assolutamente. Questo primo risultato reale e tangibile è stato salutato con grande soddisfazione dai Sindaci che per primi hanno sposato l’idea della Coesione nel 2019, quando pochi credevano in questo strumento. Oggi, mi piace sottolinearlo, la Coesione viene considerata dalla stessa Regione (di cui siamo area pilota) come strumento di punta per arrivare ai finanziamenti europei: in Piemonte ci sono ormai altre 4 Coesioni in rampa di lancio e altrettante in dirittura d’arrivo.

Fin dall’inizio lei insiste molto sul concetto di rete: ossia ogni singolo progetto, anche locale, è destinato ad avere ricadute positive su un territorio ampio….
E’ assolutamente così, e questo vale anche oltre i confini della singola Coesione, o Coesioni? Il primo progetto finanziato, relativo alle piste ciclabili, non è solo importante perché collegherà tra loro i nostri 36 Comuni, dando modo ai residenti di spostarsi tra paesi confinanti, ma anche perché permetterà di puntare sullo sviluppo del turismo lento. L’idea è di strutturare le piste in terra compressa o altro sistema idoneo a non richiedere grande manutenzione, almeno per i primi tempi. Questo per permettere nel frattempo lo svilupparsi delle attività collegate, ossia chioschi, noleggio-bici e bici a pedalata assistita, attività di ricezione varie (affittacamere, agriturismi ecc) che dovrebbero consentire anche dei rientri economici tali da garantire la corretta manutenzione delle ciclo-vie stesse.

Peraltro qui il turismo lento e non inquinante va a intrecciarsi anche con l’innovazione tecnologica: si pedala, si respira aria buona, ma volendo si è anche sempre superconnessi
Certamente: anche la valutazione del cablaggio di tutto il percorso, per poterlo poi dotare, grazie al wi-fi alimentato da pannelli fotovoltaici, di servizi aggiuntivi legati ad app le più disparate (dai servizi informativi ai servizi di telemedicina e geo-localizzazione) va nella direzione di uno sviluppo sostenibile e innovativo del turismo locale.

Coesione Territoriale significa però anche progetti di impresa, privati, e non solo pubblici: e quindi sviluppo economico locale..
Infatti è già pervenuta la proposta di un gruppo, leader a livello nazionale nella produzione/gestione di biciclette a pedalata assistita, di far partire in tutto il territorio una rete di noleggi. I gestori, senza nulla investire come capitale iniziale, ma occupandosi della manutenzione ordinaria e dell’attività di noleggio, riceveranno gratuitamente le bici, l’installazione delle colonnine di ricarica con i relativi impianti fotovoltaici e la manutenzione straordinaria di mezzi e infrastrutture. Il ricavato del noleggio verrà diviso in percentuali da decidere sulla base dei contratti che verranno stipulati, ma indicativamente in proporzione del 70% al fornitore delle bici e del 30% al noleggiatore.

 

Ricordiamolo consigliere Ravazzi: la Coesione Territoriale del Bacino del Tanaro si svilupperà attraverso quattro assi strategici fondamentali: Ambiente, Agricoltura, Turismo e Benessere Locale. Un aspetto interessante è quello legato alle Comunità Energetiche
Attraverso la Commissione Ambiente della Coesione, una delle 4 attivate dal Comitato Direttivo che mi onoro di coordinare per delega del Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco, è stato fatto anche un importante lavoro sulle Comunità Energetiche.
Sono stati valutati diversi possibili scenari per attivarle e gestirle, in modo da ottimizzarne i vantaggi. Le recenti modifiche legislative sulla loro creazione e la gestione permette oggi una maggiore elasticità nella loro composizione. Cominciamo con il dire che, ove possibile tecnicamente, si possono utilizzare diverse forme di rinnovabili collegate tra loro (fotovoltaico, piccole centrali idroelettriche, biodigestori di piccole dimensioni, impianti geotermici) anche se il fotovoltaico resta sempre la via più semplice, soprattutto se collocata su tetti di edifici, su coperture di posteggi auto, su tettoie ecc..
Si possono prevedere sia Comunità costituite solo da realtà pubbliche (classico esempio sono gli edifici di proprietà comunale, o dell’ente Provincia, scuole incluse), ma anche Comunità che vedano operare insieme pubblico e privato o gruppi di privati tra loro. Il limite è di 1.000 Kw di potenza nominale installati per ogni singola Comunità. In una comunità ogni singolo partecipante può essere produttore e consumatore, o solo consumatore, e ci sono regole che disciplinano in modo chiaro tale partecipazione. Senza scendere ora in dettagli tecnici di come funzionino le Comunità energetiche, di come si calcolino le produzioni e i consumi dei singoli partner e di come si provveda alle fatturazioni, aggiungo che AMAG, che in quanto società in house e partner della Coesione già dal 2020, si è organizzata con un ufficio tecnico capace di fornire a tutti i Comuni che lo richiedano (sia i 36 della Coesione, che anche gli altri Comuni soci AMAG), un servizio di valutazione strategica, realizzazione impianti, gestione dell’energia prodotta e fatturazione ai singoli partecipanti alla Comunità energetica creata. Mettendo in rete diverse Comunità energetiche, si riduce il costo di gestione di ogni singola comunità e si ottimizzano i risultati positivi (sostanzialmente il risparmio in bolletta) per tutti i partecipanti. Per i Comuni questa è una opportunità in più da valutare, magari per avere un termine di confronto con altre offerte che il mercato potrà offrire, per arrivare al miglior risultato operativo possibile. Sapere però che un nostro partner è in grado di intervenire sull’intera filiera, dalla progettazione alla gestione, ci dà una sicurezza in più.
AMAG peraltro è protagonista ad Alessandria di un grande progetto di innovazione come la smart city, che come gli alessandrini stanno scoprendo e scoprirannno non significa solo migliorare la raccolta rifiuti o ottimizzare l’illuminazione comunale. Smart city vuol dire soprattutto far fare al territorio un salto di qualità epocale. Per questo a me piace molto il termine smart land: in cui non si parla solo di rifiuti e illuminazione, ma anche di risparmio energetico, wireless, telemedicina, videosorveglianza e quindi sicurezza. Le sinergie con la Coesione potranno essere molteplici.

 

 

 

Altra leva di grandissimo interesse è l’agrivoltaico: ossia utilizzare i campi per produrre energia, senza per questo rinunciare a coltivarli…..
In campo agricolo nei prossimi giorni la Commissione Agricoltura della Coesione avrà un importante incontro con le associazioni di categoria delle Province di Alessandria e Asti e con i rappresentanti della Società Agrivoltaico Piemontese, per definire le strategie legate a questa importante innovazione che permette di produrre energia rinnovabile mantenendo le coltivazioni in essere. Questa è davvero la nuova frontiera dell’agricoltura, e sono diverse le realtà del settore, anche di primissimo livello, che ci stanno chiedendo informazioni di dettaglio, interessatissime a procedere.
Voglio anche aggiungere che l’emergenza energetica derivante dal conflitto in essere in Ucraina ha dimostrato ulteriormente quanto l’idea fondante della Coesione, di sviluppare sul territorio tutte le tipologie di fonti rinnovabili possibili, sia fondamentale. Per questo stiamo anche ragionando sullo sviluppo di centrali idroelettriche di bassissimo impatto ambientale, che possano essere collocate lungo i corsi d’acqua del territorio, non per forza solo il Tanaro, che possano risultare strategiche per fornire di energia aree particolari. Ovviamente questo tipo di infrastrutture dovranno essere autorizzate da enti territoriali diversi come Regione, AIPO e Autorità di Bacino, ma già diversi portatori d’interesse si sono fatti avanti.