Dairi, un anno di attività verso l’IRCCS

Il percorso verso il riconoscimento a IRCCS è caratterizzato dall’integrazione tra l’Azienda Ospedaliera di Alessandria e l’ASL AL, sinergia che si concretizza nel Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), diretto da Antonio Maconi, istituito nel 2020 dalla Regione Piemonte all’interno dell’Azienda Ospedaliera come Dipartimento Interaziendale e diventato da pochi giorni l’infrastruttura di supporto regionale alla ricerca. La Regione Piemonte, infatti, sostiene la partecipazione delle aziende sanitarie alla ricerca e innovazione e con tale finalità ha attribuito al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione DAIRI istituito tra l’Azienda ospedaliera di Alessandria e l’ASL AL la funzione di supporto regionale per le attività di organizzazione per la ricerca sanitaria e biomedica nelle ASR. L’indicazione è contenuta nella Deliberazione della Giunta Regionale 18 marzo 2022, n. 40-4801, che riconosce la bontà del percorso di supporto alla ricerca avviato del DAIRI, che rappresenta un unicum in Piemonte e una best practice di riferimento organizzazione, attività avviata e risultati raggiunti. Il modello organizzativo messo a punto è funzionale al percorso avviato dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria e ASL AL per il riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico in patologie ambientali e mesotelioma.

Tale importante percorso viene svolto in maniera sinergica sia dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria sia dall’ASL AL: ecco perché da un anno il DAIRI ha aperto una sede anche a Casale Monferrato, città che ha un ruolo di rilievo nelle attività finalizzate a rendere il Dipartimento un punto di riferimento per le patologie asbesto-correlate, implementando così anche in ASL AL il modello organizzativo e la metodologia della ricerca strutturata in Azienda.

Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione: quale missione

Nel 2020 è stato introdotto il Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), diretto dal Dr. Antonio Maconi, con la primaria finalità di operare per l’individuazione e la promozione di sinergie tra la ricerca scientifica e l’attività assistenziale, avendo quale obiettivo prioritario il miglioramento dello stato di salute del cittadino, attraverso il percorso di riconoscimento dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e dell’ASL AL a IRCCS e la sinergia con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Il DAIRI, a cui afferisce il Dipartimento transmurale del Mesotelioma e Patologie Ambientali dell’ASL AL, coordina le “unit disease” per lo sviluppo dell’assistenza e della ricerca, i gruppi di lavoro multidisciplinari aziendali orientati alla ricerca, formazione e innovazione. In particolare si interfaccia in modo diretto con le strutture sanitarie interessate, e con figure professionali anche appartenenti a dipartimenti diversi, per garantire il coordinamento e la gestione delle attività riguardanti la formazione, la ricerca e la comunicazione, mettendo a disposizione dei professionisti strumenti, procedure, competenze e supporto metodologico, garantendo piena autonomia nei connessi processi attraverso i vari settori che lo costituiscono.

Il percorso di riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) per le patologie ambientali e asbesto-correlate è stato istituzionalizzato all’interno del SSR con due delibere regionali, una del 2019 (Deliberazione della Giunta Regionale 22 marzo 2019, n. 42-8606 ad oggetto: “Candidatura dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e dell’ASL AL al riconoscimento quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per patologie ambientali e mesotelioma”) e una del 2021 (Deliberazione della Giunta Regionale 18 maggio 2021, n. 10-3222 ad oggetto: “DGR 22/3/2019 n. 42-8606 “Candidatura dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e dell’ASL AL al riconoscimento quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per patologie ambientali e mesotelioma”). A queste si è aggiunta la recente Delibera regionale (Deliberazione della Giunta Regionale 18 marzo 2022, n. 40-4801 ad oggetto “Dipartimento interaziendale “Attivita’ integrate ricerca e innovazione – DAIRI istituito tra l’Azienda ospedaliera di Alessandria e l’ASL AL. attribuzione della funzione di coordinamento e supporto della ricerca sanitaria e biomedica delle Aziende del SSR”) che individua nel DAIRI l’infrastruttura di supporto regionale alla ricerca e ai processi clinico-organizzativi nelle ASR, per la realizzazione degli obiettivi.

Il Centro Studi per le Patologie Ambientali

Negli ultimi decenni la tutela dell’ambiente sta assumendo sempre più un ruolo fondamentale nella programmazione di strategie ed interventi di politica sanitaria a difesa del benessere psicofisico e della qualità della vita dell’individuo.

La relazione tra ambiente di vita e salute umana è riconosciuta come uno dei temi che dovranno essere affrontati dai sistemi sanitari di tutto il mondo, alla luce delle evidenze scientifiche: il 24% di tutte le malattie nel mondo è dovuto all’esposizione a fattori ambientali, 12.6 milioni di decessi nel mondo sono attribuibili all’inquinamento ambientale; circa il 24% di tutte le malattie nel mondo è dovuto all’esposizione a fattori ambientali. Gran parte di questi rischi, però, potrebbero essere evitati attraverso interventi mirati, come dimostra il nuovo rapporto dell’Oms.

Il Centro Studi per le Patologie Ambientali nasce a luglio 2020 come project group multidisciplinare, costituito da professionisti afferenti all’Azienda Ospedaliera di Alessandria (AO AL), all’ASL AL, all’Istituto Ramazzini di Bologna, ad Enti Universitari, tra cui l’Università del Piemonte Orientale. Successivamente vengono individuati il Presidente, il Direttore, il Comitato Esecutivo formato da professionisti dell’Azienda Ospedaliera e dell’ASL AL nonché docenti dell’Università del Piemonte Orientale, il Comitato Scientifico presieduto dal Direttore del Centro Ricerche dell’Istituto Ramazzini di Bologna e costituito da professionisti di ARPA Piemonte, INAIL, Istituto Superiore di Sanità, nonché da esperti in epidemiologia ambientale.

Il Centro, articolazione di IRFI all’interno del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, ha come principale obiettivo raccogliere, documentare e analizzare le evidenze scientifiche utili a capire come le alterazioni ambientali incidano sulla biologia e sulla condizione di salute di tutti gli organismi animali, con particolare riferimento all’uomo, contribuendo allo sviluppo di politiche per la riduzione degli effetti sulla salute dovuti alle esposizioni ambientali e al miglioramento della qualità del servizio sanitario. L’attività del Centro Studi si colloca nell’ambito della realizzazione degli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e contribuisce al raggiungimento del “Goal 3 Salute e benessere: Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età” nell’ambito dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030. Pertanto il fine ultimo è quello di contribuire, con le migliori conoscenze scientifiche disponibili, allo sviluppo di politiche per la riduzione degli effetti sulla salute dovuti alle esposizioni ambientali e al miglioramento della qualità del servizio sanitario.

Centro Sanitario Amianto e Centro Documentazione

Il Centro regionale per la ricerca, la sorveglianza e la prevenzione dei rischi da amianto (Centro Sanitario Amianto) è collocato nell’ambito dell’ASL AL e ha sede a Casale Monferrato. Svolge funzioni sovrazonali per le attività di gestione ordinaria e straordinaria delle problematiche sanitarie amianto-correlate e opera in sinergia con le strutture regionali, in raccordo con le realtà nazionali ed internazionali, verso le quali potrà fungere anche da committente.

Diversi sono gli obiettivi del Centro Amianto tra cui la gestione ordinaria e straordinaria delle problematiche correlate all’amianto, la sorveglianza epidemiologica della popolazione (intesa sia come ex lavoratori esposti a rischio amianto, sia come popolazione non professionalmente esposta), la ricerca nel campo della diagnostica e della terapia delle patologie amianto-correlate e la promozione di attività di informazione/formazione della popolazione generale e dei lavoratori esposti al rischio amianto.

All’interno della Struttura di Epidemiologia Clinica e Biostatistica del DAIRI, sempre con sede nel presidio ospedaliero Santi Spirito di Casale Monferrato, si inserisce il Centro di Documentazione Amianto e Patologie Asbesto correlate che costituisce un settore specializzato nella gestione documentale e bibliografica della Biblioteca Biomedica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.

Il Centro di Documentazione è una risorsa per creare una rete tra le diverse realtà scientifiche, per valorizzare e qualificare le esperienze, in particolare quella di Casale Monferrato, attraverso il confronto, lo scambio reciproco e la collaborazione. L’obiettivo del Centro Documentazione è quello di diventare una struttura di riferimento per sia per gli addetti ai lavori (ricercatori, medici, scienziati, accademici, etc.) sia per i cittadini o, più in generale per tutte le persone che a vario titolo si occupano di salute pubblica e interessate ad approfondire o rimanere aggiornate sui temi legati all’amianto, al mesotelioma e alle patologie asbesto correlate.

I progetti in corso

Numerose le aree di intervento e le collegate progettualità, coordinate da Marinella Bertolotti, Biologa Epidemiologa e responsabile del Centro Amianto e del Centro Studi Patologie Ambientali.

Per quanto riguarda il Centro Studi per le Patologie Ambientali, è stato istituito un project group multidisciplinare formato da professionisti dell’ASL AL, finalizzato a implementare la ricerca sulle patologie asbesto correlate, in sinergia con il Centro Regionale Amianto. Dal punto di vista degli studi, presso il presidio di Casale è stato realizzato uno studio pilota di identificazione e quantificazione delle fibre di amianto in pazienti affetti da neoplasie del colon residenti a Casale Monferrato e comuni limitrofi (sono stati arruolati 20 pazienti), realizzato in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale ed il Registro Mesoteliomi del Piemonte e ne è stato attivato uno esplorativo di identificazione delle fibre di amianto in pazienti residenti nei comuni del SIN, affetti da tumori che la IARC ha individuato essere associati all’esposizione all’amianto.

Per quanto riguarda invece il Centro Studi per le Patologie Ambientali, sono state realizzate tavole rotonde con esperti nazionali su tematiche quali le patologie ambientali, il mesotelioma, il linfoma non Hodgkin, le patologie gastrointestinali pediatriche, la ricerca in ambito neonatologico, finalizzate a descrivere le conoscenze attuali e soprattutto ad individuare ambiti di ricerca da sviluppare. Presso l’Ospedale di Casale, in particolare, sono stati arruolati 37 pazienti nello “Studio osservazionale registro clinico del mesotelioma” finalizzato a raccogliere dati epidemiologici e clinici sui pazienti affetti da mesotelioma pleurico, mentre sono ad oggi 5 le pazienti coinvolte nello studio finalizzato a valutare la distribuzione di interferenti endocrini nel latte materno, sangue materno, sangue cordonale e correlazione col profilo metabolico, in donne gravide dell’area del Piemonte sud-Orientale, progetto realizzato in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e che prevede anche un intervento di educazione sanitaria. Sempre nell’ambito del Centro Studi, in riferimento alla linea di ricerca sul Covid-19, sono stati realizzati 6 studi che hanno prodotto 3 pubblicazioni su riviste impattate e 4 comunicazioni a convegni, mentre in riferimento all’influenza del verde pubblico e della mobilità sostenibile sulle condizioni di vita nelle nostre città, è stata inviata ai dipendenti dell’ASL AL una “Survey Mobilità casa-lavoro” sviluppata nell’ambito del progetto CCM Climactions. Nel 2021, infine, è stato avviato il progetto internazionale SCENARIOS “Soluzioni innovative, sostenibili per proteggere la salute, l’ambiente e le risorse naturali da sostanze chimiche persistenti e mobili”, relativo agli effetti sulla salute dell’esposizione ambientale e industriale, coordinato dall’Università del Piemonte Orientale e risultato vincitore di un finanziamento europeo, finalizzato a contribuire all’obiettivo Green Deal per “un’ambizione di inquinamento zero per un ambiente libero da sostanze tossiche”.

In questo anno di attività è stato quindi possibile, attraverso l’applicazione della metodologia epidemiologica ai quesiti clinici proposti dai professionisti afferenti al presidio di Casale Monferrato, sviluppare idee progettuali in ambito radiologico, neurologico, pediatrico, chirurgico, di medicina interna, vulnologia e cure palliative. Presso la sede DAIRI di Casale Monferrato è attivo anche un Clinical Trial Center, riferimento per gli studi dell’intera ASL AL, parte integrante

del Clinical Trial Center afferente alla SC Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione incardinata all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria (IRFI): in questo primo anno sono stati attivati 20 studi clinici, è stato effettuato un censimento degli studi attivi in ASL AL nel periodo 2018-2021 che sono risultati essere 72. Le attività vengono realizzate da personale adeguatamente formato: ad oggi sono 10 i professionisti che con profili diversi (epidemiologo, coordinatore della ricerca, data manager, tecnico della prevenzione, statistico, psicologo), alcuni a tempo pieno altri part-time afferiscono ai locali DAIRI di Casale Monferrato, garantendo la collaborazione con le altre articolazioni del Dipartimento, in particolare il Centro Documentazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e il Centro Raccolta Materiale biologico.

Le dichiarazioni dei relatori intervenuti.

Franco Ripa, dirigente Programmazione dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari regione Piemonte
«Ci troviamo in periodo particolare, che ci vede impegnati nello sviluppo dei progetti collegati al PNRR e nel superamento dell’emergenza sanitaria legata al Covid. Occorre quindi lavorare su obiettivi precisi, uno di questi la ricerca sanitari intesa come parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale. Per questo la Regione Piemonte ha affidato al DAIRI la governance della ricerca clinica, attribuendo ad esso il ruolo di infrastruttura regionale per la ricerca clinica e biomedica e la formazione ad essa dedicata. Il ruolo di coordinamento prevede proprio un ruolo finalizzato ad individuare i meccanismi di semplificazione, gestione e investimenti da realizzare. In quest’ottica risulta fondamentale lavorare in termini di integrazione tra i professionisti e sulla comunicazione sia scientifica sia tesa a focalizzare percorso di miglioramento. Ringrazio Dr. Maconi con cui abbiamo lavorato in maniera intensa per arrivare a questo risultato, con la certezza che continueremo in questo percorso virtuoso».

Luigi Vercellino, direttore generale ASL AL
«Essere nella sede del DARI di Casale è una grande soddisfazione perché si sta lavorando in modo molto intenso: significa innanzitutto che DAIRI esiste, è una realtà, sono muri, luoghi, uffici popolati di persone che lavorano quotidianamente. Possiamo mettere sul tavolo azioni e percorsi, non solo progetti. La sinergia tra AO e ASL è realtà e sta funzionando molto bene in termini di collaborazione e integrazione. Lo sforzo congiunto e la capacità di guardare oltre i confini aziendali sta rendendo il riconoscimento dell’IRCCS un obiettivo più vicino. Stiamo presentando alla cittadinanza ciò che abbiamo fatto durante questo ultimo anno, ma vogliamo anche guardare al futuro, un gesto liberatorio che tiene conto dei pesi che porterà con sé la pandemia e che ci aiuta a capire quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere indipendentemente dal Covid.
La comunità di Casale fatta dal Sindaco, dalle istituzioni, dalle associazioni, dalle scuole è un elemento fondamentale di integrazione per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati: noi come ASL AL siamo consapevoli che coinvolgere i pazienti nella ricerca significa migliorare la pratica clinica e che il riconoscimento a IRCCS è l’obiettivo di tutta la comunità».

Valter Alpe, direttore generale Azienda Ospedaliera di Alessandria
L’Azienda Ospedaliera ha nel suo organico il Dr Maconi, protagonista con il suo staff di questo percorso.
Il primo elemento da sottolineare è la presenza all’ospedale a Casale, prima testimonianza del lavoro sinergico con ASL AL: le tematiche su cui collaborare sono tante, ma la giornata di oggi testimonia la volontà precisa di utilizzare lo strumento del DAIRI per dare evidenza a chi si interfaccia con una sanità che sta funzionando; il DAIRI è cresciuto, ponendo radici in questo luogo che rappresenta la storia della sanità a Casale. Il Dipartimento spende le migliori energie per il percorso IRCCS ed è fondamentale che tutta la società faccia sistema intorno a questo obiettivo.
Secondo aspetto è la nuova DGR regionale, che innalza il valore del DAIRI come punto di riferimento per lo sviluppo della ricerca: la dimostrazione della capacità di questo strumento di crescere e imporsi. Presentare alla comunità elementi di conoscenza sul dipartimento e sul percorso è un elemento positivo che ci induce ad aumentare gli sforzi e l’attenzione sul tema del mesotelioma, delle patologie asbesto-correlate e di tutte le patologie ambientali».

Federico Riboldi, Sindaco Casale Monferrato
Sono molto felice di questo vasto consenso attorno all’iniziativa di ospitare il DAIRI nei locali dell’ospedale di Casale in un percorso ampio e ambizioso verso l’iRCCS. Quando Maconi mi ha accennato il percorso IRCCS c’era un po’ di scetticismo per l’importanza e la difficoltà del percorso: ma la tenacia di Antonio Maconi e la volontà di collaborare in modo sincero tra Azienda Ospedaliera e ASL AL ha reso tutto questo realtà con il fine ultimo di migliorare la cura dei pazienti. Il sogno era per pochi e una chimera per molti, ma oggi è realtà e grande è l’appoggio a livello territoriale.
Il percorso nasce dalla malattia di Casale, il mesotelioma, che sta diventando sempre di più una malattie globale grazie all’attenzione del DAIRI per un riscatto sociale. Abbiamo trasformato questa tragedia una battaglia sociale grazie alle associazioni e ai cittadini, elaborando il lutto a livello sociale. Davanti alla condanna esiste sollievo e portare avanti la ricerca significa riscattarci da questa malattia, per dare una risposta concreta alla cittadinanza colpita da questa malattia e onorare la memoria delle nostre vittime che contribuiranno a salvare altre vite.

Marinella Bertolotti, Biologa Epidemiologa
«In questo primo anno sono stati attivati 20 studi clinici, è stato effettuato un censimento degli studi attivi in ASL nel periodo 2018-2021 (risultati essere 72). Oltre a questi sommano oltre 30 progetti: da quelli finanziati dalla Unione Europea, agli studi clinici seguiti dal Clinical Trial Center, uno in particolare condotto in collaborazione con l’Universita del Piemonte Orientale sulla ricerca delle fibre di asbesto in 20 pazienti con neoplasie del colon».

Federico Nardi, direttore Dipartimento Medico ASL e coordinatore del project group sulle patologie asbesto correlate
«Il paziente è al centro della nostre decisioni: un gruppo multidisciplinare è impegnato nella cura e nella ricerca sulle malattie asbesto correlate che danno, in un arco del tempo molto lungo, problematiche differenti, fino ai problemi oncologici più o meno conosciuti a livello dei polmoni, del cuore e del colon. Coordino gruppo chirurgia, radiologia, medicina interna, pneumologia, neurologia, cure palliative che è pieno di idee per comprendere i meccanismi della malattia e mettere in moto il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti».

Antonio Maconi, Direttore Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione
«Senza dubbio il riconoscimento regionale è molto importante, è motivo di orgoglio che il nostro modello sia considerato best practice dalla Regione ed è un fondamentale traguardo per tutti. Ringrazio tutti: sono un pezzetto dell’ingranaggio, siamo 120 persone nel DAIRI coinvolte nelle attività nei vari livelli della ricerca e non solo. Vorrei ringraziare in modo particolare il dottor Guglielmo Pacileo, uno degli elementi estremamente importanti di questo processo.
Oggi non siamo più nella fase iniziale in cui non si sapeva bene cosa fosse l’IRCCS, in questi anni abbiamo lavorato su più fronti: le facilities (CTC, Grant office, biblioteca biomedica e non solo); l’alta formazione con l’avvio del secondo master in data management (formazione e biobanca); le varie ricerche, strutturate in filoni: clinica, pre clinica, traslazionale (con 13 Unit Disease tra cui quella del Mesotelioma), ricerca manageriale (seguita da Pacileo), epidemiologica o di popolazione (con il Centro Amianto e la Struttura di Epidemiologia Clinica, la collaborazione con il SEREMI e l’UPO), la ricerca delle professioni sanitarie per la quale abbiamo creato una specifica unità (una delle poche in Italia).
L’attività clinica compete solo in parte al DAIRI e viene svolta dalle unit disease. L’altro grande pilastro è quello del fundraising che si articola su due livelli con vari tipi di Grant e la vicinanza delle associazioni con la raccolta fondi di Solidal per la Ricerca.
Abbiamo cercato a Casale in questo anno di ripetere lo stesso schema con i 6 livelli di ricerca, abbiamo organizzato le strutture e indirizzato il tutto sul tema delle patologie asbesto correlate grazie alle professionalità specifiche, strutturate e non, oltre a quelle convenzionate con l’UPO.
Vorrei ringraziare Daniela Degiovanni, un simbolo perché con la sua capacità in questi anni ha sempre aiutato, sostenuto, incoraggiato e indirizzato le nostre attività e i riconoscimenti a livello internazionale sono il segno tangibile del suo lavoro, di quello che fa ogni giorno per questa comunità. Al Sindaco Riboldi che ci ha sempre creduto, dando fiducia alle nostre attività e notevole impulso».