Vicolo Merula rinato a nuova vita, in attesa del battesimo di via Lanza con via Verdi [Lisòndria tra Tani e Burmia]

di Piero Archenti

 

L’ex Vicolo Merula (1) in effetti non è sparito, tutt’al più si potrebbe dire che ha ceduto il passo al nuovo che avanza. Quello che si è realizzato è il suo ricondizionamento in favore di una più moderna condizione di vita! Per la sua realizzazione si è provveduto infatti a rivitalizzare le aree esistenti all’interno dell’ex vicolo, riportandole a nuova vita. Infatti, attualmente l’ormai ex vicolo Merula si è trasformato in un decisamente più che rispettabile condominio. Il condominio “Merula” (2) per l’appunto!

Infatti, ora non è più una comoda, ma anche pericolosa scorciatoia per passare da corso Cento Cannoni a via Tripoli (3) Chi, come chi scrive, in un passato neppure poi così remoto, ha avuto modo di utilizzarla in un paio di occasioni, rendendosi conto della sua pericolosità. Masserizie abbandonate e rottami di ogni genere accatastati ovunque. In un ormai lontano passato poi, quel vicoletto consentiva il transito di chiunque, non solo, in passato era anche utilizzato come canale di scolo che raccoglieva le acque non proprio limpide dei suoi “affluenti”.

In quanto poi all’auspicato incontro della via Lanza (4) con via Verdi (5) temiamo proprio che, benché sia ormai passato molto, anzi, moltissimo tempo da che l’Ospedale Militare si trova in uno stato di completo abbandono, non ci siano ancora, purtroppo, i presupposti per realizzare il “sogno” auspicato da moltissimi alessandrini.

Dunque due problematiche, la prima relativa al Vicolo Merula, completamente risolta con la piena soddisfazione di chi la utilizza quotidianamente, mentre la seconda, ovvero il matrimonio fra via Lanza e via Verdi, benché siano passati moltissimi anni da che il nostro Piero Angiolini la invocasse fin dal lontano 1954, si trovi tutt’ora relegata nel libro dei sogni…a meno che…

…a meno che la prossima amministrazione, quale che sia, non decida di prendere, come si dice, il toro per le corna, e riprenda in mano il progetto per riportare all’onor del mondo civile quell’angolo di Alessandria da troppo tempo in stato di completo abbandono. Sì lo sappiamo! Si devono fare i conti con le scarse finanze dell’amministrazione alessandrina ma, perbacco, è ora che qualcuno batta i pugni sul tavolo di chi, da Roma o che so io, ha il dovere di trovare le risorse necessarie a sbloccare una situazione divenuta ormai insostenibile!

Non possiamo più sopportare l’idea di essere costretti a vivere in una città il cui centro storico si trova, in una parte consistente del suo patrimonio edilizio demaniale, in completo stato di abbandono per motivi evidentemente burocratici. Inoltre, prima o poi, tutto l’isolato che comprende l’intero complesso dell’ex Ospedale Militare, attualmente transennato stante la sua precarietà, è altresì destinato in un futuro neppure troppo lontano, a creare notevoli problemi di sicurezza…sperando che nel frattempo non ci scappi…il morto!

Immagini:

Vicolo Merula com’era su via Tripoli.
Condominio Merula accesso da via Tripoli.
Condomino Merula oggi con accesso da corso “Cento Cannoni”
Accesso da via Lanza come suggerito da Piero Angiolini nel 1954?
Auspicabile collegamento di via Lanza con via Verdi.

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Vicolo Merula

Il breve vicoletto, intitolato al nostro insigne letterato e storico Giorgo Merula , segnava un tempo l’estremo limite della città verso i bastioni di Porta Savona. I vecchi cortili rimasti dei fabbricati quasi tutti ad un solo piano, sono ora nascosti dai palazzi a portici; ma allora costituivano le cosiddette “case del canale” come avveniva per le attuali costruzioni interne dei palazzi di corso Cento Cannoni già comprese nel cantone della Cararola. Case tutte che cento anni fa stavano allineate lungo il grande fossato che lambiva gli spalti napoleonici che si stendevano all’incirca dove oggi vediamo la fabbrica Borsalino e la Caserma Valfrè.

In questi giorni il vicolo Merula comincia a trasformarsi; sorge infatti sul suo fianco un palazzone che viene a completare anche da questa parte la via Lanza. Scompare così un vecchio angolo di Alessandria, assai noto per il suo complesso di cortili e cortiletti con al centro il pozzo comune e, pure comune, altra cosa che non si nomina! Case diseguali dalle rustiche balconate sempre ornate di fiori esposti in vasi di forma e foggia diversa, taluno ancora col…manico sul fianco! Una vecchia veduta caratteristica e ben movimentata che ha sul fondo i piccoli campanili di S. Giacomo e S. Lorenzo e più oltre l’abside di S. Francesco (Ospedale militare).

Vorremmo che questa nuova fosse l’inizio di un più ampio sviluppo della via Lanza sino all’incontro della via Verdi; vorremmo che superata ahimè! la servitù militare dell’antiquato ospedale militare, si potesse sapientemente isolare la Chiesa che S. Francesco ha voluto nel 1300 e che Napoleone ha sacrificato nel 1800 alle sue esigenze di guerra! E vorremmo anche vedere di fronte alla Chiesa e sul fianco del settecentesco palazzo Prati, una piazzetta che riceva agli angoli opposti le due strade suddette. La piazzetta potrebbe al lunedì liberare dalle auto la via dei Martiri… che è proprio un martirio!

Nel vicolo Merula dovrà anche scomparire il grande caseggiato ex Pittaluga, molto noto ai vecchi alessandrini che ivi ricorderanno a fine 800, nelle capaci scuderie e rimesse la sede di alcuni servizi pubblici; noleggio vetture, carro pompieri dai cavalli sempre bardati, carri postali, e ancora, triste bisogna, i carri funebri e il…furgone cellulare. E come dimenticare il “breack” a quattro cavalli che usciva nei giorni di corse e dei corsi mascherati di carnevale?

Piero Angiolini 22-5-1954