Coldiretti, celebrata a Novi Ligure la Giornata del Ringraziamento

Dopo lo stop forzato dello scorso anno a causa dell’emergenza Covid si è tornati a celebrare in presenza la Giornata Provinciale del Ringraziamento, un momento importante nella vita della Coldiretti per saper dire “grazie” e continuare quel cammino di crescita e di speranza che i coltivatori hanno fatto proprio nella ricorrenza di San Martino che segna l’inizio di una nuova annata agraria.

Occasione per meditare sui problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti di una crisi climatica, economica e finanziaria di portata mondiale dove diventa fondamentale una maggiore attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e alla biodiversità.

Nel suo messaggio Monsignor Ivo Piccinini, Consigliere Ecclesiastico Provinciale, ha sottolineato come “il saper leggere i segni dei tempi e la lungimiranza di Coldiretti siano un’espressione evocativa che rimanda al valore della vita senza spreco e senza avidità, capaci di gustare il pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, con gratitudine, nel segno del ringraziamento, senza le distorsioni, alimento di vita, di dignità e di solidarietà e allo stop a tutte le forme vergognose di sfruttamento e di caporalato”.

E’ stato questo, infatti, il tema centrale della 71^ Giornata del Ringraziamento, una problematica di forte attualità che ha come obiettivo quello di convertire i nostri stili di vita a un’ecologia integrale.

Pane come segno della bontà di Dio e l’Eucarestia per scardinare quelle “strutture del male” che affliggono la nostra società. Le parole di Mons. Piccinini hanno accompagnato la Giornata Provinciale del Ringraziamento che Coldiretti Alessandria ha organizzato ieri a livello provinciale nella Parrocchia della Collegiata di Santa Maria Maggiore a Novi Ligure, alla presenza del primo cittadino Gian Paolo Cabella.

“Il Grazie dei Campi come riconoscenza a tutte le aziende, vere sentinelle, che presidiano con coraggio il territorio senza lasciarsi piegare dalle difficoltà legate, non ultime quelle  legate agli sfasamenti climatici – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco –. La Giornata del Ringraziamento è un momento importante di riflessione e preghiera, profondamente sentito dalla nostra gente, dai nostri imprenditori che ogni anno aspettano questa ricorrenza con rinnovato spirito di riconoscenza. Il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno. Per questo è fondamentale che si caratterizzi per una rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più complesse del tempo presente.”

Suggestivo il momento dell’offertorio e la benedizione dei mezzi agricoli che “servono per la fatica quotidiana, per lavorare la terra e per donare alla comunità il bisogno al proprio sostentamento”.

Al termine della cerimonia è stato consegnato un riconoscimento alla signora Eleonora Norbiato, moglie dell’indimenticato Antonio Gemma, “un Dirigente ma soprattutto un amico, – ha sottolineato Bianco – che ci ha lasciato prematuramente, a lui va il nostro speciale “grazie” non solo per l’impegno e l’attaccamento dimostrato nei confronti di Coldiretti ma per la sua dedizione al mondo agricolo che deve essere di esempio alle nuove generazioni”.

“Puntando sulla multifunzionalità, la nostra agricoltura è in grado di dare luogo a produzioni congiunte e nuovi modelli di sviluppo, capaci di rispondere adeguatamente alle attese del Paese – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. In questo tempo di crisi, un segnale positivo è rappresentato dal ritorno all’impresa agricola dei giovani, che sentono questo lavoro come una “vocazione”, che dona loro dignità e piena valorizzazione”.

Nel Messaggio della Commissione Episcopale viene inoltre sottolineato come “ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura è contrario alla dignità umana” e come le prime pagine della Genesi collochino la creazione degli animali nel quinto e sesto giorno, lo stesso in cui viene creata l’umanità.

“La quantità e la qualità degli allevamenti dipendono anche dalla domanda e dagli stili delle persone. Riconosciamo grande dignità a chi si prende cura del territorio salvaguardando gli antichi mestieri – ha aggiunto Rampazzo -. Grazie all’impegno degli allevatori molte aree interne del nostro Paese sono state valorizzate: senza la loro generosa lungimiranza sarebbero state abbandonate allo spopolamento e al degrado ambientale. In alcuni contesti abbiamo assistito ad una presenza sempre più numerosa di allevatori stranieri che hanno dato vita ad importanti storie di inclusione sociale e dialogo interreligioso”.

Il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno di noi che “siamo gli intermediari, il mezzo attraverso il quale ogni anno si realizza il miracolo della raccolta, la donazione, la distribuzione e la condivisione. Nei frutti c’è parte di noi, del nostro lavoro, della nostra fatica e del nostro impegno che li migliora e ne crea abbondanza”, come ha sottolineato nel suo intervento Orietta Alice, Presidente Coldiretti per la Zona di Novi Ligure.