di Mauro Remotti
Percorrendo l’autostrada A21, all’uscita di Felizzano, compare un cartello di colore marrone che indica una località d’interesse storico: la Fons Salera[1]. Si tratta di un’antica sorgente termale situata fra Casorzo e Vignale, all’ingresso della valle alluvionale del torrente Rotaldo, di cui si ha notizia già dal 1584 quando il territorio faceva parte del ducato del Monferrato governato da Guglielmo Gonzaga che ne aveva fatto un beneficio per la moglie Eleonora d’Austria.
Nel corso del tempo, le proprietà salso-bromo-iodiche-magnesiache dell’acqua (utilizzata anche per la cottura degli alimenti) sono state molto apprezzate per cure terapeutiche.
Nella raccolta di notizie di cronaca estratte dall’archivio digitale de Il Monferrato, Luigi Monzeglio[2] mette in evidenza alcuni articoli riguardanti le qualità dell’acqua della Fons Salera. In uno di questi, datato 28 maggio 1872 e intitolato Le acque di Vignale e gli scrofolosi, si riporta che: «…in una valle, presso Vignale, havvi una sorgente d’acqua salina fredda…provata in alcune malattie della pelle», mentre in un altro del 26 ottobre del medesimo anno si ribadisce il fatto che: «…non v’ha più dubbio che le acque saline di Vignale…siano efficaci in quelle malattie per le quali vengono raccomandate le acque saline».
Anche Francesco Giuseppe Vaschetti, medico condotto a Vignale e autore di un opuscolo sulla Fons Salera[3], prescriveva tale acqua minerale ai suoi pazienti. La stessa veniva venduta “fresca” a Torino in uno spaccio sito in Corso Regina Margherita come la Chianciano del Piemonte.
Nei primi anni del Novecento, la Fons Salera diventò un importante centro di turismo grazie alla costruzione di un’elegante stazione per cure idropiniche che ospitava una clientela proveniente dall’intera Regione. Si tennero concerti, feste di beneficenza, gare danzanti e manifestazioni sportive. Tra queste ultime, si ricordano: la “Gara ciclistica dei dieci colli”, il “Campionato sociale del pedale casalese” e un’insolita competizione podistica tra i camerieri di Alessandria, Asti e Casale Monferrato.
In un pezzo del luglio 1935 intitolato Le fonti salutari, lo storico monferrino Luigi Gabotto[4], sottolineava che: «…alla fontana si arriva di buon mattino; appena arrivati si trae di tasca un capace bicchiere e senza complimenti si attinge e si beve…uno due, cinque bicchieri e poi una sosta e repentine scomparse nel folto dei canneti…».
La struttura della Fons Salera continuò la propria attività sino alla metà degli anni ’80, ospitando abitualmente importanti eventi mondani con l’esibizione di famosi cantanti e la presenza di noti conduttori televisivi, tra cui il popolarissimo Mike Bongiorno. Molto successo di pubblico ottennero pure i vari concorsi di bellezza, quali la finale regionale de “La donna ideale”, la finale per il Piemonte e la Valle d’Aosta di “Lady Universo” e “Miss Auto Monferrato”.
Nel 1997 una parte degli edifici venne danneggiata da un incendio. Qualche anno più tardi, si ipotizzò un rilancio della Fons Salera, che purtroppo non si è ancora compiuto. Attualmente l’intero complesso (comprendente, oltre alla fonte termale, un albergo, un fabbricato attiguo e l’ex discoteca) risulta in vendita.
[1] Interessanti notizie e immagini della Fons Salera si trovano su Facebook postate dalle seguenti community: Fontane Monferrine; Sei di Vignale Monferrato se; Casorzo on My Mind.
[2] Luigi Monzeglio, Vignale Monferrato, 1848-1959, parte terza, maggio 2020.
[3] Francesco Giuseppe Vaschetti, Cenni sull’acqua salso-bromo-iodica di Vignale Monferrato, Torino, 1876
[4] Luigi Gabotto è anche autore di un prezioso volumetto, Monferrato, il cui sesto capitolo “Fons Salutis Nostrae” è dedicato alla storia delle fontane solforose del Monferrato.