Il Presidente Mariano: “Durante la pandemia Fondazione CrAl ancora più vicina alla comunità alessandrina: ma è anche il momento di progettare il futuro”

di Ettore Grassano

 

“Posso aggiungere un auspicio conclusivo? Vorrei che Palatium Vetus diventasse davvero, nel post emergenza Covid, il punto di incontro delle attività culturali di Alessandria. Un luogo aperto alla comunità, e vissuto dagli alessandrini come bene e risorsa comune”. Il notaio Luciano Mariano, Presidente della Fondazione CrAl oltre che, da decenni, stimato professionista cittadino, al termine di una lunga chiacchierata sulle scelte strategiche dell’Ente, e sul suo ruolo nel fronteggiare la pandemia sanitaria ma anche economica, ci tiene a guardare oltre, e a ribadire come, “in un percorso di continuità, già intrapreso da chi ci ha preceduto, vorremmo che la Fondazione mettesse sempre più a disposizione della comunità non solo risorse, come è nella nostra mission, ma anche la fruizione del patrimonio artistico e culturale custodito a Palatium Vetus, e le nostre stesse strutture come luoghi capaci di ospitare iniziative di terzi, con una forte connotazione di alessandrinità”.

L’intervista parte però, forse inevitabilmente, da una riflessione su come il Covid-19 ha costretto anche la Fondazione CrAl ad una correzione di rotta, forse anche accelerando alcuni processi riorganizzativi, a livello di struttura e di metodologie. Ma si parla anche del rinnovato dialogo con Palazzo Rosso, e del ‘non rituale’ messaggio del Presidente della Repubblica in occasione delle iniziative dedicate al bicentenario dei moti del marzo 1821.

 

Lunedì nella sede della Fondazione CrAl il convegno "Start up e sostegno a innovative forme di impresa" CorriereAl

Presidente Mariano, anche la Fondazione Cral nel 2020 si è dovuta confrontare con l’improvvisa esplosione della pandemia: come il Covid-19 ha modificato, e modificherà quest’anno, i criteri di erogazione dei contributi a sostegno del territorio?
Come ha ricordato di recente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le Fondazioni Bancarie sono enti intermedi sensibili alle esigenze del proprio territorio, e capaci di sostenerlo sia nei momenti di difficoltà, che di crescita. L’emergenza sanitaria esplosa la scorsa primavera andava fronteggiata senza indugi, e ci ricordiamo tutti perfettamente con quanto impegno le strutture sanitarie alessandrine lo scorso anno hanno saputo affrontare l’esplosione di ricoveri, con tutto ciò che ne è derivato. La Fondazione Cral, in collaborazione con la Fondazione Solidal presieduta da Antonio Maconi, ha cercato di rispondere in maniera rapida, e concreta. Per stare sui numeri, come è giusto, parliamo per il 2020 di 250 mila euro di erogazioni dirette della Fondazione CrAl, e di oltre un milione di euro di donazioni raccolte dalla Fondazione Solidal. Risorse immediatamente messe a disposizione delle strutture sanitarie del territorio, Aso e Asl, senza però dimenticare chi fa pronto intervento sul territorio, come Croce Rossa, Croce Verde, Castellazzo Soccorso, e le tante realtà del volontariato.

Giornata Europea delle Fondazioni Bancarie: domenica visite guidate all'Antico Broletto di Palatium Vetus CorriereAl

Questo significa che avete ridotto le erogazioni in altre direzioni?
C’è stata certamente la necessità di rimodulare, in termini complessivi, l’erogazione dei contributi.
Del resto diverse iniziative culturali, eventi e manifestazioni sono state annullate, per cui quelle risorse sono state re/indirizzate là dove servivano e servono: sanità e sociale.
Ma non solo nel 2020 non abbiamo ridotto il complessivo ‘monte erogazioni’ annuo, che per il 2020 ammontava ad euro 3 milioni e duecento mila e per il 2021 è stato deliberato in euro 3 milioni e cinquecento mila: siamo riusciti anche a incrementarlo. Questo nonostante anche gli introiti della Fondazione CrAl in questi anni debbano fare i conti con diminuzioni non trascurabili.

Come avete fatto?
Abbiamo puntato su una gestione attenta e oculata dei nostri asset finanziari, ma anche su significative riduzioni dei costi di struttura. In passato la Fondazione CrAl aveva 3 dirigenti, oggi ne ha uno solo; avevamo un’auto di rappresentanza con autista, e una sede di rappresentanza a Milano, e non le abbiamo più, così come abbiamo ridotto gli emolumenti degli amministratori. Tagliare non è mai piacevole, ma occorre prendere atto del contesto economico e sociale generale in cui si opera, e agire di conseguenza. Sottolineo però che questo percorso di riorganizzazione dei costi era già stato cominciato dal cda precedente: ci siamo mossi in assoluta continuità.

 

Rapporti con Palazzo Rosso: di recente avete ospitato la Commissione Sviluppo e Territorio a Palatium Vetus, nella prestigiosa Sala del Broletto: è l’inizio di un nuovo corso nei rapporti con il comune di Alessandria?
Si tratta del consolidamento di un percorso di forte collaborazione, che con il Comune di Alessandria c’è sempre stato: in passato abbiamo ospitato anche una seduta del consiglio comunale. Nelle scorse settimane abbiamo accolto con piacere la richiesta del consigliere Bovone, presidente della Commissione Sviluppo e Territorio del comune di Alessandria, e mi pare si sia trattato di un momento partecipato e costruttivo, durante il quale abbiamo cercato di illustrare le non poche novità che ci riguardano, e la nostra volontà di ‘aprirci’ sempre più alla città, ovviamente quando la situazione sanitaria lo consentirà. Ci piacerebbe tenere aperto Palatium Vetus costantemente il sabato e la domenica, per consentire agli alessandrini di visitare la ricca collezione di opere d’arte della Fondazione, autentico patrimonio culturale della nostra comunità. Ma vorremmo anche ospitare nel cortile di Palatium Vetus manifestazioni e concerti. Il mio sogno è riuscire ad organizzare, a Palatium Vetus, una mostra in cui le famiglie alessandrine possano mettere in mostra i loro quadri: sono certo che sarebbe un momento di condivisione importante e apprezzato.

Presidente Mariano, nelle settimane scorse lei ha ricevuto, dal Presidente della Repubblica Mattarella, una lettera decisamente non rituale, come ringraziamento per le iniziative organizzate in occasione del Bicentenario dei moti del marzo 1821: cosa ha provato?
Precisiamo bene: il Capo dello Stato ha scritto a me come Presidente, ma ovviamente il messaggio era destinato alla Fondazione CrAl. Come presidente ho provato un grande orgoglio, lo confesso, condiviso con tutti i collaboratori di Palatium Vetus. Rileggendo anche ora le parole di Mattarella si capisce che non c’è nulla di scontato, di rituale appunto, ma la volontà di ricordare che, 200 anni, Alessandria fu, e non per caso, il luogo in cui ‘tutto ebbe inizio’: dove per tutto intendiamo il Risorgimento, e l’aspirazione ad un’Italia come stato sovrano, indipendente e unito. Credo che sia importante far scoprire, e riscoprire, agli alessandrini del 2021 la pagina storica forse più importante della storia della cittadinanza alessandrina. Nel marzo 1821 per la prima volta il tricolore ha sventolato su una fortezza militare italiana: ed era la nostra Cittadella! Non solo dobbiamo essere orgogliosi di un simile passato, ma dobbiamo anche fare in modo che sia una leva, uno stimolo per reagire, da veri alessandrini, anche alle difficoltà di oggi, per fare in modo che il domani sia decisamente migliore.

A proposito di futuro, Presidente Mariano: quali novità avete in serbo per il 2021, e per gli anni a venire?
L’intenzione è di essere sempre più, con concretezza, motore di sostegno e di sviluppo per il territorio. Proprio in queste settimane i nostri uffici sono al lavoro per implementare un nuovo strumento per l’assegnazione dei contributi, che è quello dei bandi tematici, in base ad un protocollo sancito tra Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e Acri (Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio). Ovviamente rimarranno in vigore per la Fondazione sia il finanziamento di progetti propri, sia la concessione di contributi per progetti di terzi, ma i bandi saranno il vero pilastro portante del sistema delle erogazioni, che quest’anno si aggireranno, complessivamente, intorno ai 3 milioni e mezzo di euro.

Per anni si è parlato di possibili aggregazioni, nel mondo delle Fondazioni piemontesi: la Fondazione CrAl però ha sempre difeso con orgoglio la propria identità, e indipendenza….
La pensiamo ancora così. La ‘mission’ di una Fondazione, per tornare al pensiero del Presidente Mattarella, è essere sostegno per il proprio territorio, con ‘sensibilità’: una sensibilità che hai solo se sei qui, radicato, e conosci a fondo la realtà locale. Non credo che una o due Fondazioni regionali, con sede a Torino, potrebbero soddisfare allo stesso modo le esigenze delle comunità locali di una regione così ampia e articolata come il Piemonte. E’ invece fondamentale, questo sì, che le diverse Fondazioni riescano a fare sempre più ‘sistema’, sia in termini di progetti che di partecipazioni e partnership bancarie e finanziarie. E lavoriamo con tenacia perché questo possa accadere sempre di più.