Provincia di Alessandria pattumiera radioattiva d’Italia? Diciamo ‘no grazie’ al Governo Conte. Un bel 10 e tutto il nostro sostegno a chi si oppone [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Il massimo voto, e il mio personale appoggio, a tutti coloro che si schierano senza se e senza ma contro l’ipotesi di fare della nostra provincia la ‘pattumiera radioattiva’ d’Italia. Ossia grazie alle Associazioni agricole CIA (Confederazione Italiana Agricoltori): “Cia sul nucleare: Preoccupati per la nostra agricoltura” e COLDIRETTI: “Alessandria provincia fortemente agricola: un sito per la sicurezza dei rifiuti radioattivi sarebbe compatibile?”, ai parlamentari Riccardo Molinari: “Molinari (Lega) su elenco aree idonee ad ospitare Il Deposito Nazionale dei rifiuti nucleari: “Piemonte e Alessandria scaraventati in prima linea senza essere consultati”. Disappunto anche del presidente della Regione Cirio”, Lino Pettazzi: “Pettazzi (Lega): vogliamo rilanciare il nostro territorio con il turismo, non con le scorie radioattive”, Massimo Berruti: “Berutti (Cambiamo) su deposito rifiuti radioattivi: garantire trasparenza. Il Parlamento sia aggiornato e coinvolto” per essere stati i primi martedì scorso a mettere le mani avanti sulla possibilità o temo certezza che il territorio alessandrino debba ospitare il “sarcofago” di tutte le scorie nucleari italiane. Qualcuno dirà che i loro interventi sono solo propaganda, ma in un caso come questo non è così, e le Associazioni agricole c’entrano poco con la propaganda politica perché difendono buona terra che produce agricoltura di pregio. Ma non mi dilungo, perchè su questo argomento non basta una pagella, ad ottobre 2020 feci un articolo in merito: “Deposito Nazionale Rifiuti Radioattivi in Piemonte? Speriamo di no!”.
In questo articolo riportavo ad esempio la risposta della ADBPO–Autorità di Bacino del Fiume PO- al C.AL.CA – Comitato Alluvionati del Casalese (sono componente nel Consiglio Direttivo del Comitato). L’8 febbraio 2018 (protocollo 1802/01) il Comitato inviava una richiesta all’ADBPO con l’Oggetto: “Richiesta Informazioni su Rapporto ADBPO e Legge che incentiva la delocalizzazione di macchine radiogene da zone soggette a rischio alluvione”. Leggetela, ho trascritto il testo intero della risposta. Infine, dal mio corposo archivio sull’argomento: “Rapporto Ambientale Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi”. 322 pagine stilate dal Ministero dello Sviluppo ed Economia e dal Ministero dell’Ambiente, a pag.22 /punto 7 ad esempio, vi è l’osservazione della ADBPO -Autorità di Bacino per il Fiume PO
Nelle 322 pagine si parla anche di VAS e VIA, consultazioni etc. chissà però se ci verrà data tale possibilità, visti i tempi ristretti per arrivare al fatidico 2025. Temo che la decisione finale ci verrà imposta per Decreto, come è accaduto per le antenne 5G: “5G: Cos’è veramente e perchè se ne parla poco? Otto antenne saranno in provincia di Alessandria: ecco dove!”.
Ai Decreti impositivi di Conte ormai ci siamo abituati purtroppo, ma in uno Stato democratico non dovrebbe funzionare così.
Voto: 10

 

2) Martedì 5 gennaio la notizia che nella nostra provincia ci sono diversi siti ritenuti idonei per accogliere il Deposito Nazionale Scorie Nucleari. Addirittura siamo, per numero di siti, la provincia più ‘nuclearizzabile’ d’Italia!
Le reazioni sul nostro territorio non si sono fatte attendere, da cittadini comuni e dalla politica. Nessuno vuole la paternità di questa scelta, e come sempre sono partite le accuse a questo o quel Governo che ha preso tali decisioni. Sono anni che se ne parla, ma alla fine ‘carta canta’.
Sta scritto tutto sul trimestrale “PUNTO ZERO” n.9 aprile/giugno 2018/pag.89 (edito dalla rivista scientifica NEXUS). Il titolo del pezzo è: “Italia, il Deposito nucleare: in quale Regione?”. E’ una intervista all’ex Ministro dello Sviluppo Economico nei Governi Renzi/Gentiloni, Carlo Calenda. Nel mese di giugno 2018, l’esecutivo Gentiloni nonostante fosse in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, si arrogò il diritto di indicare per Decreto le aree nelle quali depositare per sempre le scorie nucleari. Cito le dichiarazioni dell’ex Ministro Calenda, ricordando che è una intervista di giugno 2018. ormai a Governo fermo: “Il Decreto Ministeriale per la CNAPI (Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi) dovrebbe essere pronto entro la prossima settimana. Il documento ci sta arrivando. Ha fatto delle correzioni l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che ora deve rimandarla a noi. Appena lo farà, faremo il Decreto Ministeriale Ambiente e Sviluppo. Conto di farlo tra questa e la prossima settimana”. PUNTO ZERO commenta che la carta dei “siti idonei” è stata predisposta dalla SOGIN, Società di Stato interamente partecipata del Ministero dell’Economia e delle Finanze. E’ responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. SOGIN opera in base agli indirizzi strategici del Governo italiano, di certo una “garanzia” per una società controllata dal Ministero del Tesoro che vanta un ritardo decennale nella dismissione e bonifica dei siti nucleari italiani, nonché un notevole dilapidamento di denaro pubblico, pagato dagli ignari contribuenti in bolletta elettrica. PUNTO ZERO dice molto di più e anche qualcosa di grave, notizie che non si leggono mai da nessuna parte. Questa pagella è il riassunto di un articolo cartaceo, non ho trovato fonti online, ma se qualcuno ha dubbi sulla veridicità di quanto c’è scritto mi contatti e posso fornire fotocopie, diversamente chi vuole ordinare il periodico a NEXUS lo può fare, anzi ci troverà alcune informazioni molto interessanti di azioni prese da un Governo che non ha mai avuto una legittimazione elettorale dal “popolo sovrano”. Tornando a bomba, in quel numero della rivista è svelato chi ha deciso le aeree ritenute idonee.
Voto: 0 (zero!)

3) Scuola, con il 7 gennaio per gli studenti sono finite le “vacanze” invernali, ma come viene interpretata la parola “vacanza” da certi insegnanti? Dai dizionari da me interpellati la parola “vacanza” significa: “Periodo di libertà dal lavoro e dagli obblighi scolastici in coincidenza con festività – Sospensione temporanea del lavoro o dello studio – Per riposarsi o per celebrare ricorrenze – Periodo di stacco dalle proprie ordinarie occupazioni: fare vacanza, non lavorare, non studiare – Mandare il cervello in vacanza – Periodo trascorso per svago o riposo”. Pare molto chiaro il significato che viene dato alla parola “vacanza”. Sto parlando dell’ esagerata quantità di compiti che viene assegnata puntualmente quando c’è un periodo di vacanza scolastica, breve o meno che sia. Ogni anno noto in famiglia e tra gli amici la stessa lamentela: troppi i compiti assegnati. Ho fatto un giro di telefonate in famiglie che conosco, dove genitori o nonni nel periodo di vacanze invernali si sono dannati per ‘far fare’ i compiti. Viene fatto notare che sarebbero da calcolare i giorni lavorativi escludendo quelli festivi, comprensibilmente da conteggiare anche le domeniche. Se parliamo del periodo natalizio trascorso tra la vigilia di Natale, Natale, Santo Stefano, San Silvestro e Capodanno più la Befana chi è che fa i compiti? Nei quindici giorni ci sono pure due domeniche e in totale arriviamo a otto giorni di feste in famiglia, su quindici giorni ne rimangono sette, ma da quel che si comprende la quantità viene calcolata sui quindici giorni. Da considerate che nei sette giorni lavorativi molti genitori sono fuori casa, molte ore fuori casa più le incombenze familiari chi ha tempo di seguire i figli nei compiti? Le vacanze scolastiche andrebbero destinate al riposo e al gioco, per riscoprire il piacere di stare con i propri genitori almeno nei giorni festivi, senza convivere con lo stress dei compiti. Ho “interrogato” il web e ho trovato che ci sono insegnanti schierati contro questo da loro definito “peso”. Una preside di Treviso si è espressa affinché i ragazzi non siano sovraccaricati, e possano godersi il meritato riposo. Per un pediatra sono troppi: “Troppi compiti per le vacanze, il pediatra: “Sono inutili. Sì alla disobbedienza civile”. E ancora: “Compiti per le vacanze, sono troppi per gli studenti: molti non li faranno per niente”.
Sarebbe utile che i compiti delle vacanze fossero assegnati con criterio ed equilibrio.
Voto: 2