Centro Bosio: nuova tecnica chirurgica per l’allungamento intestinale ideata all’Ospedale Infantile di Alessandria

Si chiama SALT (Skipped Aganglionic Lengthening Transposition) ed è una nuova tecnica chirurgica per l’allungamento intestinale in pazienti con il Morbo di Hirschsprung intestinale totale.

Pubblicato sulla rivista internazionale Pediatric Surgery International, il lavoro scientifico a firma del team multidisciplinare del Centro per la Patologia Digestiva Pediatrica “Umberto Bosio” descrive un innovativo intervento, ideato proprio presso l’Ospedale Infantile di Alessandria, che apre nuove potenzialità nella risoluzione dei problemi di malassorbimento che affliggono i bambini con questa rara forma di malattia di Hirschsprung, ovvero una patologia congenita che colpisce la motilità intestinale. Si tratta infatti di una rarità nella rarità – dato che questo morbo, colpendo un bimbo su 5mila, è considerato una malattia rara in cui il Centro Bosio è specializzato – che purtroppo però rende questi piccoli pazienti quasi completamente dipendenti dalla nutrizione parenterale, ossia somministrata per via venosa attraverso un catetere.

Tale procedura chirurgica è stata eseguita per la prima volta all’Ospedale Infantile dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria circa un anno fa su un bimbo, operato a soli 18 mesi, che ora dimostra evidenti miglioramenti in ambito nutrizionale. L’intervento consiste nell’interposizione di multipli brevi segmenti di intestino affetto dalla anomalia innervativa a più lunghi segmenti di intestino normalmente innervato al fine di sfruttare l’effetto propulsivo di quest’ultimo mantenendo però le proprietà assorbitive dei segmenti trasposti. Tale procedura consente di ottenere un allungamento significativo (del 35% nel caso in questione) e di conseguenza un importante incremento delle capacità assorbitive e delle potenzialità di futura autonomizzazione nutrizionale.

Un importante passo avanti nella cura del morbo raro di Hirschsprung che, se confermato nella sua efficacia anche su più casistiche, potrebbe davvero fare la differenza nel restituire l’autonomia nutrizionale ai bambini affetti da questa grave patologia intestinale.