di Tony Frisina
La scorsa settimana avevamo proposto una cartolina del Campo del Littorio visto dall’alto – il Campo sportivo Giuseppe Moccagatta – con una discreta veduta del tappeto erboso, delle tribune, della Curva Nord. In quella immagine però mancava la visione prospettica della facciata in quanto, da quell’insolito punto di vista, gli alberi del viale di circonvallazione la nascondevano per intero.
Sento l’obbligo – no, sento il piacere – di rimediare a tale lacuna con la pubblicazione della cartolina in cui la facciata diventa il centro d’attrazione dell’immagine.
Il solitario passante, che transita senza disturbare minimamente il lavoro del fotografo, è forse ignaro di passare alla storia – seppure in forma anonima – soltanto per essere capitato nel posto giusto al momento giusto.
La visione di questo pezzo di strada rende fedelmente all’osservatore la dimensione della città d’un tempo. Automobili del tutto assenti e sicuramente non soltanto nell’istante dello scatto e inoltre anche ogni altro mezzo di trasporto e di locomozione è visibile. Questo era proprio il senso del tempo, il profumo dell’epoca, il ritmo della vita in Alessandria; molto similmente a come lo era in moltissime altre città di provincia del resto della Nazione.
Le case prospicienti il viale erano a quel tempo relativamente recenti essendo le prime costruzioni nate dopo lo smantellamento dei bastioni e – grosso modo – ne occupavano il sedime in quel tratto di città ove molti anni addietro sorgeva porta Ravanale, detta anche porta Rezolia dal nome del vicinissimo quartiere Arşola.* A questo rione alessandrino era affettuosamente affibbiato (forse dal resto della città) il nomignolo “Quartiere della rogna” e questo la diceva lunga sulla salubrità della zona… Porta Ravanale era uno degli accessi alla città e permetteva di controllare il transito di persone, cose e mezzi, garantendo, quando di legge, il pagamento delle dovute gabelle.
L’abitato, da tutti conosciuto col nome di Orti, esisteva già oltre la cinta muraria e soltanto dopo l’abbattimento dei bastioni, non è più stato un’appendice distaccata ma è è diventato sempre più una parte della città, separato solamente da questo viale di circonvallazione.
Per finire vorrei invitare a porre lo sguardo sul terreno. Pare fosse in terra battuta ed un piccolo canaletto garantiva lo scorrimento delle acque meteorologiche.
Gli appassionati frequentatori del Mocca sapranno ancora ritrovare le piccole differenze che il tempo ha portato al nostro mitico campo da pallone.
* – La esse di questa parola, di derivazione popolare, deve essere pronunciata come nell’italiano “casa”.
A proposito di… pallone:
Zuffa tra giovani e guardie municipali. – Martedì 22, mentre alcuni giovani stavano giocando al foot-ball sulla piazza Goito, due guardie municipali in borghese si avvicinarono e sequestrarono il pallone dichiarando in contravvenzione i giocatori. I due agenti furono tosto circondati da una turba di giovani che reclamavano con fischi ed urli la restituzione del pallone.
Alle parole successero i fatti e la lotta fra gli agenti e i giovinotti si fece accanita; i reclamanti riuscirono ad impadronirsi del pallone disputato e si diedero alla fuga, ma tre di loro, i più accaniti, vennero riconosciuti e denunciati per violenza, ingiurie e percosse.
Essi sono Travaglino Felice d’anni 22, Travaglino Giovanni d’anni 24 e Fassino Alberto d’anni 20.
LA LEGA LIBERALE – Periodico settimanale della Provincia di Alessandria – Letterario – Anno XXIV – Numero 25 – Alessandria, Sabato 26 Giugno 1909.
… e al Campo del Littorio:
Il solenne rito della IX Leva Fascista.
(…)
Il rito della leva
Ha quindi luogo la cerimonia della IX Leva Fascista.
Il Segretario federale, Carlo Poggio, legge a voce alta la formula del giuramento e poi, rivolto alle giovani reclute, grida: «Lo giurate voi». Alta e ardente è la risposta: «Lo giuro».
Quindi, a un ordine, si inizia il simbolico avvicendamento nei ranghi: un milite consegna ad un Giovane fascista il moschetto; il Giovane fascista dà ad un Avanguardista il fazzoletto giallo – cremisi; l’Avanguardista offre ad un Balilla le cordelline bianche; una Giovane Italiana consegna il labaro ad una Piccola italiana.
La cerimonia termina fra gli applausi della folla, con l’abbraccio di rito. Sono stati infine distribuite medaglie al valor civile, diplomi di benemerenza e croci al merito. Ogni premiazione è salutata con applausi dalla folla. La grandiosa adunata si è sciolta tra rinnovate acclamazioni a S. M. il Re e al Duce.
Nel pomeriggio si è svolto al Campo del Littorio il Saggio ginnico che è riuscito ottimamente, sollevando il più schietto applauso e la migliore approvazione per le splendide voluzioni dei reparti dell’O.B.
La Libertà – Settimanale Cattolico della Provincia di Alessandria – Organo della Giunta della Diocesi di Alessandria – Anno XVI Numero 22 – Alessandria – Giovedì 30 maggio 1935 – Anno XIII E. F.