Lo Stadio del Littorio [Un tuffo nel passato]

di Tony Frisina

 

 

Cari ed affezionati lettori,

questa settimana ho pensato di ri/sottoporre alla vostra attenzione una cartolina di Alessandria che raffigura lo Stadio del Littorio, inaugurato il 28 ottobre 1929; nel 1946 venne intitolato a Giuseppe Moccagatta, in onore del presidente della squadra nonché sindaco di Alessandria deceduto da poco.

Quanto questa cartolina sia bella lo possono pensare tutti. Io aggiungo che stiamo parlando anche di cartolina di una discreta rarità.

Innanzitutto: perché rara? La spiegazione è presto data.

Immagini di questo tipo interessano tutti coloro che collezionano stadi o impianti sportivi e non solo chi di Alessandria cerca ogni fotografia o documento d’epoca. Quindi soggetti come questi sono appetibili oltre che ai i collezionisti nostrani anche ai molti ricercatori, italiani e stranieri.

La bellezza di questa fotografia a volo d’uccello sta nel fatto che sia stata scattata da una certa altezza e quindi riesce a mostrare l’interno della struttura sportiva e quasi tutto il terreno di gioco, oltre alle gradinate, alla tribuna coperta e alla mitica, vecchia, Curva Nord, ricostruita nel 2010.

Lo Stadio fu edificato per fare fronte alle necessità sportive ma anche su richiesta del Regime Fascista che voleva in questa città una struttura adatta alle necessità calcistiche del momento, visto che all’epoca l’Alessandria era una delle squadre più importanti d’Italia.

I miei ricordi d’infanzia mi riportano ad un mondo sportivo ben diverso dal nostro, dove anche il tifo più esagerato non sconfinava mai nella violenza. Erano gli anni ‘60.

Non erano ancora arrivati i tempi in cui venivano catapultati motorini giù per le gradinate (non di questo stadio) o si tiravano in campo cose di ogni genere. Tutt’al più a quell’epoca – in seguito ad un errore arbitrale, vero o creduto tale – si urlavano improperi fra i più fantasiosi e divertenti – in italiano ma sovente anche in dialetto – che riguardavano la presunta vita sessuale a tempo pieno o part time delle ignare mogli o madri dei giudici di gara o, a volte, anche di qualche calciatore avversario.

Ricordo anche molto bene che tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, avveniva una sorta di migrazione dei tifosi, che andavano a posizionarsi alle spalle della rete avversaria sperando di assistere da vicinissimo a qualche splendido goal.

Le due tifoserie – nel tragitto – si incrociavano ma non ricordo atti o parole offensive nei confronti di coloro che tifavano l’altra squadra ed erano allo stadio per le stesse ragioni dei tifosi casalinghi. Al massimo si poteva ascoltare una battuta pronunciata col sorriso e tutto finiva lì.

Tornando ad osservare la cartolina, spicca subito un elemento architettonico che oggi non esiste più. È la ciminiera con accanto la fornace per la produzione di tegole e mattoni.

La fornace è stata inghiottita dal progresso e inoltre tutta la parte oltre lo stadio, che in cartolina giudichiamo essere molto agreste, è ora completamente edificata.

 

 

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Uno spettacolo pirotecnico sul campo dei grigi – Ricordiamo che domani sera, 24 corrente, alle ore 21,30 precise sul campo dell’Alessandria U. S., in sobborgo Orti si svolgerà un grandioso spettacolo pirotecnico eseguito dalla premiata Ditta D. Beltrami e figlio. Il programma dei fuochi è ricchissimo e, poiché è da molto tempo che non si è assistito a spettacoli del genere, si prevede che tutta la cittadinanza domenica sera, si riverserà agli Orti. Sarà distribuito il manifesto programma.
Dal manifestino pubblicato si apprende che per godere meglio lo spettacolo è necessario entrare sul campo e per l’ingresso sono fissati i seguenti prezzi: Tribuna L. 5; Parterre L. 3; Militari e ragazzi L. 2, tasse comprese.

IL PICCOLO (Settimanale di cronaca) – Anno III – N. 17 – Alessandria, 23 Aprile 1927