Mariano (Fondazione CrA) e Maconi (Fondazione SolidAl): “Solidarietà vera oltre ogni previsione: grazie a tutti gli alessandrini. Ora fronteggeremo anche la pandemia socio-economica”

di Ettore Grassano

 

Più di un milione di euro raccolti fra oltre 2 mila donatori ufficiali (‘ma sono molti di più: in diversi casi si tratta di associazioni o gruppi che donano dopo la loro sottoscrizione interna’), che ha significato ‘liquidità’ immediata per le strutture ospedaliere della provincia di Alessandria, in un momento di enorme stress e difficoltà, all’esplodere della pandemia.

#fermiamoloinsieme è diventato, nelle scorse settimane, uno dei simboli alessandrini della lotta al Covid-19, grazie alla campagna di raccolta fondi lanciata, ai primi di marzo, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, presieduta dal notaio Luciano Mariano, attraverso la sua Onlus, Solidal, che sempre più va delineandosi come Fondazione di Comunità, destinata ad incidere sempre più a fondo nella messa a punto, e nel sostegno, di progetti innovativi legati al territorio alessandrino “in senso provinciale, e non solo cittadino”, come ribadisce Antonio Maconi, Presidente di Solidal.

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E’ Luciano Mariano, conosciuto da tutti gli alessandrini per la sua professione di notaio, e da un anno Presidente della Fondazione Cra,  a raccontare come la riuscita campagna delle due Fondazioni (ad oggi più di un milione di euro raccolto e assegnato agli ospedali del territorio, sia Aso, sia presidi ospedalieri Asl) sia nata da una decisione rapida, e in gran parte anche emotiva, sia pur ‘tradotta’ con razionalità in un percorso di sostegno a tutto campo, e di iniziative ‘allargate’, capaci di coinvolgere l’intera comunità alessandrina: gli imprenditori, l’associazionismo, il volontariato, la politica, i corpi intermedi, e soprattutto tanti alessandrini di ogni estrazione e professione: “Fin dai primi giorni dell’esplosione violenta del virus – spiega Mariano -, prima a Tortona, poi anche ad Alessandria e nel resto della provincia, ci siamo resi conto di trovarci di fronte ad un evento tragico, dalle potenzialità negative molto forti. E subito la nostra idea di attivarci, non solo mettendo a disposizione risorse proprie della Fondazione CrAl (ad oggi circa 260 mila euro già erogati, ndr), ma anche attivandoci, attraverso la Fondazione Solidal, affinché tanti alessandrini, volti noti ma anche e soprattutto persone perbene di qualsiasi settore della nostra comunità, potessero fare la loro parte”.

Una scelta quella di elargire agli ospedali (in prima battuta, poi anche ad altre strutture di assistenza sanitaria, da Croce Rossa e 118 alle Rsa del territorio, ndr) direttamente denaro, e non apparecchiature, che è stata frutto di un’attenta, anche se necessariamente rapida, valutazione: “Innanzitutto –spiega Mariano – acquistare materiali e materiali molto specifici, senza avere le necessarie competenze o un ufficio acquisti dedicato, avrebbe comportato sicuramente tempi non brevi, e magari qualche inefficienza. Ma soprattutto, chi meglio di chi sta in prima linea, alla guida delle diverse strutture ospedaliere, sa di cosa c’è davvero bisogno, giorno dopo giorno? Meglio quindi, dal nostro punto di vista, attivare in maniera immediata un flusso di cassa (circa 100 mila euro a settimana, da quando la raccolta è partita, e proseguiremo finchè riusciremo a raccogliere risorse) settimanale verso Aso e Asl, che decidono poi autonomamente come utilizzare le risorse”.

Il notaio Mariano però, da vero galantuomo, non vuole per sé onori particolari, e non è personaggio che ama stare sotto i riflettori: “Se questa operazione avesse un nome e un cognome – sorride – dovrebbe portare quello di Antonio Maconi: è stata sua l’idea di non limitarci a fare la nostra parte come Fondazioni, ma di provare ad essere il ‘catalizzatore’ delle donazioni di tanti altri soggetti, sia realtà giuridiche che persone fisiche, che hanno mostrato come Alessandria e tutta la sua provincia abbiano davvero un grande cuore. Siamo una vera comunità, capace di far fronte comune di fronte a qualsiasi emergenza: questa è la lezione più importante, e positiva, che stiamo apprendendo grazie al  coronavirus”.

Antonio Maconi, anche per il suo impegno professionale come responsabile dell’infrastruttura Ricerca, Formazione, Innovazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, l’emergenza Covid 19 la sta vivendo giorno per giorno, ed è davvero convinto che il ruolo delle Fondazioni non finirà qui: “Grazie alla sensibilità del Presidente Mariano, e di tutto il cda della Fondazione Cra, non abbiamo perso un solo giorno, e in questi casi il tempo è davvero variabile fondamentale. Sono convinto che il futuro della Fondazione Solidal, che presiedo e che non ha risorse proprie, sia e sarà quello di proporsi come Fondazione di Comunità, per sviluppare e far crescere progetti e iniziative, in primo luogo legate all’innovazione, e al sostegno del tessuto economico. Questa emergenza è stata un primo banco di prova, da cui credo stiamo uscendo in maniera molto positiva. Davvero vorrei ringraziare tutti, da chi ha offerto cinque euro, alle associazioni come gli Alpini o la comunità cinese, che ha raccolto oltre trentamila euro tra i suoi connazionali che vivono e lavorano nell’alessandrino”.

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Un dubbio però è legittimo: cosa ne sarebbe stato della sanità pubblica, che in tempi ‘ordinari’ assorbe comunque circa il 90% dei bilanci delle regioni, ed è la seconda voce di spesa del bilancio dello Stato dopo la previdenza, se non ci fosse stata la provvidenziale solidarietà di fondazioni, aziende, privati cittadini, e anche un’ampia disponibilità di supporto (anche a casa nostra) da parte della sanità privata?   Certamente il tema sarà presto oggetto di ampio dibattito, e anche di scontro politico, “ma questo certamente non compete a noi – sottolinea Luciano Mariano. Personalmente ritengo la sanità italiana tra le migliori del mondo, per la professionalità di chi ci lavora, e per i suoi principi di assistenza universalistica, a prescindere dal reddito, che non sono per nulla scontati. Basta guardare ad altri modelli, anche occidentali.  Ovviamente stiamo parlando di uno tzunami, un evento catastrofico, che nessuno è stato in grado di prevedere, qui da noi come altrove. A fine febbraio eravamo ancora tutti a cena nei ristoranti, certamente leggevamo le notizie sulla Cina, ma chi avrebbe pensato che, in poche settimane, ci saremmo ritrovati a fronteggiare una situazione simile? Tutto l’Occidente è stato colto alla sprovvista, non solo l’Italia”.

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Non solo.  Oggi, se da un lato ancora non si comprende quale possa essere l’evoluzione della pandemia Covid-19 dal punto di vista sanitario, è invece chiarissimo che alle porte, in Italia come in tutto l’Occidente, c’è una fase di grandi ‘turbolenze’ socio-economiche, che ovviamente riguarderanno anche casa nostra.  La Fondazione Cra, da sempre ‘motore’ finanziario della comunità alessandrina, continuerà a sostenere i tanti progetti sul fronte sociale, sanitario,culturale, o c’è il rischio che l’impegno straordinario sul fronte coronavirus vada a pregiudicare tutto il resto?

“Su questo punto – sottolinea il Presidente della Fondazione Cra Luciano Mariano – è opportuno essere molto chiari: i 260 mila euro di risorse proprie che la Fondazione ha sinora erogato sul fronte emergenza Covid non compromettono assolutamente il nostro ruolo tradizionale di sostegno al territorio, attraverso il finanziamento di opere e progetti di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. Anzi, sappiamo di doverci impegnare ancora più di prima, perché i mesi e gli anni che ci attendono non saranno facili. I due istituti di credito di cui possediamo quote (Banca Popolare di Milano e Banca Sistema, ndr) quest’anno hanno deciso di non assegnare nessuno dividendo sugli utili, e questo complica sicuramente la situazione, ma abbiamo analizzato la situazione con rigore, e sapremo far fronte al nostro ruolo all’interno della comunità. Va considerato peraltro che non poche iniziative e manifestazioni che abbiamo sempre sostenuto nel 2020 non saranno organizzate, proprio per l’emergenza coronavirus. Ma, soprattutto, le Fondazioni Bancarie attendono dal Governo un segnale forte: la defiscalizzazione delle risorse che incassiamo, e che distribuiamo alla comunità. Questo sarebbe, in questo momento, un aiuto fondamentale per consentirci di continuare a svolgere al meglio il nostro ruolo di sostegno al territorio: che in ogni caso, ripeto, continuerà ad essere svolto con ancora più slancio e determinazione”.

Il progetto #fermiamoloinsieme intanto continua, e chi lo desidera può donare e aiutare gli ospedali alessandrini attraverso un bonifico intestato a

PRO ASL-AO AL UNITI CONTRO COVID-19

IBAN IT52 S 05034 10408 000000005537

oppure sul sito della Fondazione SolidAl attraverso il circuito PayPal.