Dalle colture urbane alle fattorie verticali, i nuovi sistemi di agricoltura che risparmiano spazio, acqua e fertilizzanti stanno prendendo sempre più spazio per trasformare in realtà il desiderio di tantissimi cittadini di coltivare da sé gli ortaggi e le verdure che consumano ogni giorno.
Sebbene le coltivazioni idroponiche esistano sin dall’epoca degli Assiri Babilonesi, riscoperte poi nel 1930 da William Frederick Gericke in California e rielaborate in chiave moderna nei decenni successivi, solo da pochi anni si sono diffuse in tutto il mondo come tecnica innovativa.
“Dietro a questa scelta ci sono motivi di salute, economici e ambientali per riportare il verde nelle città ed abbattere le emissioni per il trasporto. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Coltivazione idroponica, acquaponica ed aeroponica sono accomunate dall’assenza del terreno, in questi sistemi le specie vegetali usano altri supporti per rifornirsi di acqua e delle sostanze nutrienti necessarie per la crescita”.
Per portare aria nuova in un’agricoltura tradizionale che deve stare al passo con le esigenze di un consumatore sempre più tecnologico, vegano e biodiverso, Inipa Nord-Ovest e Terranostra Alessandria hanno organizzato il prossimo 26 febbraio, in sede Coldiretti Alessandria, una giornata di formazione dedicata proprio all’orticoltura idroponica.
Con orticoltura idroponica o più genericamente coltivazione idroponica si intende una tecnica di coltivazione fuori suolo dove la terra è costituita da un substrato inerte ed in particolare dove l’apparato radicale è completamente immerso direttamente nel mezzo liquido. Ma, non essendoci il terreno le piante da dove prendono i nutrienti e i sali minerali che danno sapore ai frutti e alle foglie?
Di questo ma anche di altri substrati, della differenza tra coltivazione idroponica e acquacoltura, di serre innovative, della differenza tra high tech, medium tech e low tech, ne parlerà la professoressa Silvana Nicola, docente di orticoltura idroponica della Facoltà di Agraria di Torino.
“L’innovazione nel settore primario è fondamentale per il futuro dell’agricoltura e non bisogna essere spettatori ma attori. –ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Una progettualità che parte dai bisogni dei consumatori ma sempre in linea con la tutela e lo sviluppo del territorio”.
Ai corsi potranno partecipare titolari o soci di aziende agricole, coadiuvanti regolarmente iscritti ai ruoli Inps e/o dipendenti a busta paga nel periodo di svolgimento del corso: condizione indispensabile è che l’azienda sia classificata con Codice Ateco 01 principale.
Al momento dell’iscrizione sarà necessario allegare alla domanda copia di documento di identità e copia del tesserino sanitario; per i soci sarà richiesta anche la visura camerale, mentre per i dipendenti sarà indispensabile copia della busta paga.
Il corso è gratuito. Per info 0131.235891 (int.4).