“La provincia di Alessandria laboratorio regionale per la privatizzazione della sanità? No grazie!”

Caro Assessore Saitta, se 4 ore di attesa per una prenotazione e 4 mesi per una visita in ospedale per lei sono normali.... CorriereAl“La situazione è drammatica e ci vede già con un piede nel prossimo piano di rientro.”
“….ogni Azienda sarà chiamata a mettere in campo per stare dentro il budget assegnato.”

L’assessore Icardi sa bene che il Piemonte con la Giunta Chiamparino e l’assenso del centrodestra, ora al govenro regionale, la Sanità è già rientrata dai deficit pregressi attraverso la riduzione dei servizi, la chiusura di ospedaliriducendo le risorse per la prevenzione, i servizi territoriali, l’assistenza aisoggetti deboli.

Oltre ai problemi legati alle liste di attesa, oggi abbiamo un’emergenza per la carenza dei medici e infermieri negli ospedali. Si stima che lasceranno il lavoro per la pensione nel 2019 480 medici e fino al 2025 un saldo negativo di 2004 medici, con carenze maggiori per medicina mergenza ed urgenza, e di 1260 infermieri.

Con il pensionamento di molti medici di base tantissimi pazienti rischiano di restare scoperti. Il piano Sanitario Regionale della passata maggioranza, confermato da quella attuale, prevede progetti diedilizia ospedaliera a Verbania, Moncalieri, Veruno, Cuneo e in particolare a Torino e a Novara attraverso la formula del partenariato pubblico e privato che prevede interessialtissimi.

A Novara è prevista la costruzione di un nuovo ospedale con partecipazione finanziaria privata del 70%. La scelta di un finanziamento attraverso il cosiddetto partenariato pubblico-privato, oltre a un grosso impegno finanziario a carico della Sanità del Piemonte, individuerà un soggetto privato che per 26 anni sarà “proprietario dell’Ospedale” e che di fatto potrebbe anche vendere a uno speculatore finanziario la riscossione del canone di affitto (già in Toscana 3 ospedali con questo sistema sono finiti nelle mani di un fondo speculativo americano).

Cosa devono dare di più i cittadini e gli operatori per soddisfare l’ingordigia di una politica di tagli alla sanità pubblica che vanifica senza soluzione di continuità l’elementare diritto alla salute?

Un’ingordigia del privato trova una sponda talmente diretta in questa Giunta che l’assessore ha già promesso il prelibato piatto dei Pronto Soccorso ai privati, scegliendo Alessandria come laboratorio nazionale.

L’assessore è stato chiaro: “«Perchè no? una svolta nel rapporto con il privato che rimette in discussione vecchie certezze”. Chiarendo che la scelta ricadrà anche su Cardiologia, Traumatologia, e Ortopedia.“Anche se di fronte alle timide perplesssità ora rallenta “Assegnare ai privati la gestione dei Pronto soccorso è una idea ancora tutta da valutare.” in attesa dell’approvazione dell’Autonomia Differenziata atta a operare la secessione dal S.S.N.

Facciamo appello alle associazioni, ai sindacati: meglio prevenire con la lotta, perchè se iniziano non si fermeranno.

Rifondazione Comunista del Piemonte