Barosini: “Servono progetti e sfide coraggiose, per ridare fiato ad Alessandria. E coesione…”

di Ettore Grassano

 

 

“Non posso fare tutto, ma voglio fare tutto ciò che posso”. Gianni Barosini ci accoglie con un sorriso nel suo ufficio, al terzo piano di Palazzo Rosso, e introduce la conversazione con una frase ad effetto, certamente impegnativa: “Sono le parole di una donna straordinaria, Laura Rampini, paracadutista paraplegica protagonista di un bell’incontro organizzato pochi giorni fa da Zonta Alessandria. Spero non si offenda se le faccio mie: davvero sintetizzano alla perfezione il mio impegno, la passione ed il cuore che ci sto mettendo”. Che l’assessore ai Lavori Pubblici (ma anche al Patrimonio, al Verde e al Welfare Animale) del comune di Alessandria non sia persona che ‘si risparmia’ lo sanno bene tutti coloro che in questi anni lo hanno incontrato, anche solo una volta: “tra telefonate, mail, messaggi e incontri di persona parlo con almeno 100 persone al giorno, ed è giusto così: i cittadini sono gli azionisti del comune, e il nostro compito è in primis ascoltarli, mettendoci davvero al loro servizio”. Consigliere comunale più votato in assoluto tra gli eletti del 2017, Barosini in questa chiacchierata ‘a tutto campo’ va un po’ oltre la dimensione di assessore, e ragiona come ‘azionista’, a sua volta, della maggioranza di centro destra: “Stiamo lavorando tanto, e in ‘campo lungo’. Abbiamo un progetto condiviso, che è dare una prospettiva ad Alessandria. Il che naturalmente non significa trascurare il quotidiano, a partire dalle buche sulle strade, alla manutenzione del verde, fino alla pulizia della città. E su questo ho chiesto alla Giunta di rendere disponibili maggiori risorse, ed al dirigente di ottimizzare l’organizzazione complessiva. Ma ci vuole anche altro, e con il sindaco Cuttica e colleghi c’è ampia condivisione di metodo e di obiettivi”. Cerchiamo di capire, allora, quali traguardi ‘di tappa’ potranno essere raggiunti dall’amministrazione di centro destra nei prossimi due anni di mandato, e quali ‘germogli’ sono destinati a fiorire anche nel quinquennio successivo.

 

Assessore Barosini, dopo quasi tre anni da assessore, che voto si dà, e dà alla giunta?
I voti li danno i cittadini, ripeto noi siamo al loro servizio. Posso dire che è una maratona, estenuante ma entusiasmante. Io poi soffro della sindrome del campanile: non sono alessandrino di nascita, ma sono qui da 34 anni, e soffro di capogiro se mi allontano. Per cui finisco per essere operativo sempre, 7 giorni su 7, da quando mi sveglio a quando vado a letto. Ma va bene così, è una precisa scelta, le persone che amo lo sanno ormai bene: la politica è una malattia da cui non voglio guarire. La squadra di Giunta è composta da persone sane (mi creda, non è poco!), innamorate della città e che conservano intatto l’entusiasmo, nel lavorare, del primo giorno.

Si è anche messo in aspettativa dal suo lavoro ….
Rimettendoci parecchio, se vogliamo buttare un occhio anche al Cud. Ma non importa: il rapporto quotidiano con i cittadini mi entusiasma, è la mia vita, anche se si tratta sempre di affrontare e risolvere problemi, piccoli e grandi. E anche se mi piacerebbe lavorare per Alessandria ‘in campo lungo’, con una visione ed idea ampia di città, so bene che anche far risistemare rapidamente una strada o un lampione in periferia: significa migliorare la qualità della vita quotidiana delle persone. Il mio assessorato, è come un Pronto Soccorso: ci sono i codici bianchi, gialli e rossi. Ma ricevo e ascolto tutti, tutti: di questo gli alessandrini credo abbiano oggettivi riscontri.

Parliamo di visione, di strategie, appunto: lei ha lanciato per le zone artigianali e industriali della città una proposta innovativa, che ha destato ‘curiosità’. C’è chi teme che ‘affidare’ ai privati una serie di servizi oggi svolti dal comune o dalle partecipate significherebbe impoverire l’ente…
Ma quando mai, l’obiettivo da raggiungere è l’esatto contrario. Provo a spiegarlo ancora una volta. Prima di tutto parliamo di sperimentazione, è una delle tante sfide che mi piace lanciare: vorremmo partire alla D3, in accordo con le associazioni imprenditoriali del territorio, e vedere che succede, ovviamente dopo ampio approfondimento tecnici-amministrativo. Secondo punto, non si tratta (in questo caso, come per i centri sportivi) di privatizzare, ma di orientarsi verso un partnerariato pubblico-privato finalizzato ad un salto di qualità dei servizi, e al contempo ad una trasparente e certa riduzione dei costi per le casse comunali. Pulizia delle strade, illuminazione, cartelli segnaletici, aree verdi e giochi per i bimbi, ma anche sicurezza, illuminazione: non credete che tutto questo, alla D3 come altrove, funzionerebbe meglio, se affidato alle stesse aziende che qui sono insediate? Il Comune, in costante riduzione di organico e competenze, svolgerebbe certamente una attenta e formale attività di controllo, ma al contempo si sgraverebbe di una serie di attività operative che, lo sappiamo bene, non sempre oggi sono svolte in maniera ottimale. E potremmo assegnare le risorse risparmiate alle associazioni che si occupano di gestire i servizi.

Lei crede che questo sarebbe un vòlano per quelle aree, oggi certamente lontane dai fasti di quando sono nate?
Ne sono certo. Ma, come ho detto, studiamoci sopra e tiriamo le conclusioni. Per rilanciare l’economia di questo territorio, che ha potenzialità enormi e deve solo crederci davvero, da un lato occorre mettere i privati che già sono qui in condizioni di operare al meglio, in autonomia. Dall’altro, ad esempio, mi piacerebbe coinvolgere un professionista, o uno studio di professionisti, che di mestiere vadano a cercare talenti capaci di ‘convincere’ aziende e insediamenti importanti ad insediarsi qui. Un professionista di questo tipo costa molto? Paghiamolo solo a risultato raggiunto: sono convinto che funzionerebbe. Inoltre è fondamentale consolidare le aziende che già insistono nelle nostre zone industriali, il nostro massimo sostegno alle attività produttive è certamente doveroso ed utile all’intera comunità.

E’ sempre convinto sul futuro di Piazza Garibaldi?
Assolutamente sì. Anche questa la sento come una sfida, coraggiosa, che dia una concreta scossa alla Città. Con qualche prima sofferenza, certo, ma poi con ricadute positive; ne abbiamo bisogno, ma occorre alzare lo sguardo e superare i timori. E’ però necessario ragionare su un progetto ampio e coordinato, avere un visione di insieme, che comprenda la riqualificazione dell’area della piazza (personalmente rimango favorevole ad un parcheggio ipogeo, così come ad altri parcheggi ‘leggeri’ in altre zone della città, per arrivare ad un centro cittadino chiuso alle auto), ma anche dei giardini, della stazione ferroviaria, e ovviamente della struttura del Teatro Comunale (ottima l’intuizione del Concorso di idee del Sindaco), fino al Cangiassi. Sul Teatro comunale, a proposito, segnalo che ci stiamo muovendo, sogno possa operare nei prossimi anni una scuola di teatro professionale e di eccellenza, intestata ad Ennio Dolfus, con cui studiai recitazione appena arrivato ad Alessandria. Ma anche una sede e scuola ufficiale per il Concorso Pittaluga di chitarra classica, eccellenza alessandrina apprezzata in tutto il mondo. Per ora l’obiettivo è far funzionare nuovamente le sale più piccole, ma nelle prossime settimane analizzeremo con profondità i vari passaggi. E’ un tema delicato e giustamente sentito dall’intera comunità.

 

Collegamenti con Milano: Alessandria è ‘a un tiro di schioppo’ dall’unica città italiana che corre come un treno. Ma sono proprio i treni che mancano da noi…
Il sindaco Cuttica sta lavorando molto bene su questo fronte, e con Rfi dobbiamo essere incisivi, decisi: puntando anche sull’appoggio della Regione Piemonte, e su una figura di primo piano della politica nazionale come il nostro Riccardo Molinari, che come abbiamo visto non si risparmia mai. Alessandria ha assoluta necessità di un potenziamento dei collegamenti ferroviari con i grandi centri, Milano in particolare. Ma anche naturalmente di una miglior viabilità, soprattutto sul fronte ligure. Siamo in una posizione strategica, non possiamo permetterci il lusso dell’isolamento: ripeto, dobbiamo tornare ad essere attrattivi, per le persone come per le imprese. Sogno un’Alessandria che inverta la tendenza e, con grande ambizione, arrivi a toccare stabilmente la barriera dei centomila abitanti. Ovviamente sono obiettivi a medio termine, e non semplici. Ma dobbiamo provarci.

Piazza Santa Maria di Castello rinasce all'insegna della 'rigenerazione urbana': inaugurazione il 29 e 30 aprile CorriereAl

Santa Maria di Castello è stata al centro di una polemica durata settimane: ora cosa succederà?
Le rispondo così: ho sempre ribadito il mio amore per Piazza Santa Maria di Castello, una piazza bellissima, anzi direi ‘la grande bellezza’, dove nella stagione estiva mi piacerebbe che ci fossero cinema all’aperto e teatro, liberi per tutti. Ci arriveremo, non mollo.

I 3 centri sportivi alessandrini, Barberis-Nuoto club e Campo dì atletica, rientrano nel patrimonio pubblico, quindi tra le sue deleghe…
Sono una risorsa straordinaria, ma necessitano di una forte modernizzazione e quindi ulteriore valorizzazione. La strada credo sia andare verso una gestione unica, e con partner dei soggetti privati: sempre con l’ottica ovviamente che il pubblico c’è, e vigila seriamente. Lo stesso discorso credo debba valere per il rilancio della piscina scoperta, unitamente al Palacima. Insomma, il caso del Centogrigio è esemplare. Non è più il tempo di piccole strutture frammentare, e un po’ vetuste. Occorre investire, innovare, offrire una qualità di strutture, infrastrutture e servizi moderni e attrattivi. Cercando parter privati, che facciano business ma che portino limpidi vantaggi, indiscutibili, a tutti i cittadini.

Da quanti anni, assessore Barosini, si parla del secondo Ponte sul fiume Bormida? Ci arriveremo mai?
Dobbiamo assolutamente, prima di doverci confrontare con qualche vera emergenza. Sul Tanaro abbiamo ponti molto affidabili, sulla Bormida solo uno, che peraltro necessita di robusta manutenzione (da parte della Provincia). E’ chiaro che c’è bisogno di fare squadra, ma sul serio: sono necessari per l’opera diversi milioni di euro, e ricordo a tutti che il nostro Comune è ancora in attesa dell’approvazione, dal Ministero e poi dalla Corte dei Conti, del piano di riequilibrio che abbiamo messo a punto per ovviare al ‘buco’ che ci siamo trovati. Quindi certamente da soli non ce la possiamo fare a realizzare un’opera del genere: servono contributi di Provincia, Regione, Ministero, ma soprattutto Protezione Civile Nazionale e, magari, anche privati (Solvay?)…… Nel frattempo, e qui se mi permette parlo di Scuole, altro tema importante, nel prossimo biennio realizzeremo interventi strutturali, di messa in sicurezza e di prevenzione antisismica, su tanti edifici scolastici di nostra competenza, in particolare nei sobborghi: lì per fortuna ci siamo aggiudicati importanti contributi da altri Enti, che ci consentiranno di procedere con concretezza.

Due disagi a confronto, e un Solone un po' ridicolo [Controvento] CorriereAl

Università e Ospedale: due realtà che vanno sempre più a braccetto, soprattutto grazie alla partenza dei corsi di medicina. Aspettando l’Irccs…
Università e sanità sono due leve straordinarie di crescita economica, oltre ad essere due pilastri di civiltà. Non possiamo non cogliere queste occasioni storiche. Alessandria sta facendo su questi argomenti passi da gigante, e il Comune c’è, deve esserci, pur facendo i conti con i limiti che sappiamo.. Anche su questo fronte il sindaco Cuttica si sta muovendo con incisività, e Antonio Maconi, che è nel cda dell’Upo in rappresentanza di Alessandria, potrà essere molto funzionale. So che si sta impegnando al massimo.

Tribunale: ci sarà presto una nuova sede, o continueremo a raccontarci che l’attuale è inadeguata, e stop?
L’ipotesi di trasferimento nell’ex Caserma Valfrè, da trasformare in una sorta di Cittadella della Giustizia, mi pare sia in pista, così come magari altre soluzioni, mi auguro che ci si arrivi in tempi ragionevoli. Ha perfettamente ragione il Presidente Marozzo, così non si può certo andare avanti a lungo: la questione va risolta. Dobbiamo incidere anche su questo, presto e con grande determinazione. La città intera ne gioverebbe su vari aspetti.

 

Alessandria e i fiumi: un rapporto complesso, non sempre positivo
I fiumi in realtà sono sempre stati una risorsa, per questo le città venivano costruite nelle vicinanze dei corsi d’acqua. Alessandria però, è vero, da quel tragico 1994 soffre di una sorta di “complesso dell’alluvione”: ma dobbiamo uscirne fuori e andare avanti, essere consapevoli che molti passi sono stati fatti, in termini di messa in sicurezza, soprattutto sul fronte del Tanaro. Ci stiamo occupando, oltre che del Bormida, dei corsi d’acqua minori, con realismo e concretezza. Ora il passo successivo credo sia anche la riqualificazione del lungofiume: viverlo davvero, come una risorsa e non più come un problema. Anche questo tema lo stiamo sviluppando e presto ci confronteremo con la Città.

Intanto state cercando di risolvere la questione Rio Lovassina, che si trascina da decenni…
Si trascina da decenni, e non è questione solo alessandrina, nel senso che il corso d’acqua genera costanti disagi a Spinetta anche per scelte, o non scelte, che riguardano altri territori. C’è un progetto definitivo, e c’è la volontà, anche della Regione Piemonte, di risolvere il problema. A Spinetta i primissimi lavori di messa in sicurezza sono in corso. Per l’intervento strutturale complessivo servono più di 10 milioni di euro, e ovviamente non è il nostro comune a doversene far carico da solo: ma ci arriveremo solo se uniti e facendo squadra. Apprezzabilissimo chi, nei banchi del Consiglio, ha rimarcato questo ultimo aspetto. Vorrei, se posso, evidenziare la nostra grande attenzione per tutti i sobborghi, non solo per Spinetta: a San Giuliano Vecchio, per citarle una pratica che ho qui sul tavolo, Rfi grazie alla nostra insistenza sta per far partire i lavori per chiudere passaggi a livello periferici in via Ghilina e via Carezzare, e realizzare a proprio carico opere compensative, ossia sottopassi o strade alternative. Presto parleremo dei sottopassi del Cristo, con Rfi stiamo lavorando intensamente. Così in tanti sobborghi: nel piano triennale delle Opere Pubbliche abbiamo messo risorse ad hoc, destinate alla riqualificazione delle periferie.

Sempre a proposito di territorio, assessore: da anni ad Alessandria si fa e disfa, si butta per aria la stessa strada per deporre la fibra, e magari dopo 6 mesi per un’altra ragione. Possibile che non si possa arrivare ad un coordinamento ‘di sistema’?
Non solo si può e si deve: occorre anche stabilire il principio che rompe ripristina, e lo fa a regola d’arte. Mi riferisco alla fibra, al teleriscaldamento, a chiunque altro per qualsiasi motivo abbia necessità di scavare, buttando all’aria una via, in centro come in periferia. Per questo, lo dico con grande chiarezza, se a settembre tutti gli interventi di ripristino non saranno definitivi, e a regola d’arte, siamo pronti ad aprire contenziosi: senza eccezioni, con chiunque non abbia lavorato a regola d’arte. Comunque il nostro dirigente ha come preciso obiettivo quello di elaborare un ‘regolamento manomissioni suolo pubblico’ (sollecitato giustamente su diversi fronti), prima possibile lo porteremo in discussione in Consiglio comunale. Personalmente anche io lo sollecito ogni 3 giorni, ma mi creda non ci fermiamo un attimo.

Disabililità e Integrazione: una serata dedicata alla persona dal Movimento Cristiano Lavoratori CorriereAl

Lei Barosini è anche Presidente provinciale della Fand (associazioni disabili): parliamo di barriere architettoniche….
Alessandria è città sensibile su questo fronte, il nostro comune ha un ufficio del Disability Manager che lavora con impegno. Ora si sta lavorando su un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche che fornirà un documento formale con direttive precise. C’è da lavorare, e molto, ma il gruppo costituito, composto anche da professionisti che partecipano gratuitamente (e li ringrazio), lo sta facendo: esiste una pluralità di soggetti davvero sensibili sul tema, e la volontà di procedere con concretezza. Ovviamente al tavolo PEBA sono presenti le associazioni in rappresentanza delle persone con disabilità.

Assessore, lei ha più volte invocato lo spoils system, ossia una sostituzione, o almeno rotazione vera, dell’apparato. Dopo tre anni è soddisfatto, o ha semplicemente alzato bandiera bianca?
(sorride, ndr) Bandiera bianca mai! Continuo a pensare che sia, a livello di principio, un modus operandi sacrosanto, che andrebbe attuato sempre. Per evitare incrostazioni, e per consentire a chi è eletto dai cittadini di lavorare davvero, con persone di fiducia, e ovviamente rispondendo di quel che fa. Non è facile, lo so bene, ci sono regole, e ci sono anche rapporti consolidati. Qualcosa comunque in questi anni si è mosso, non è vero che tutto sia immobile. Ai Lavori Pubblici, ad esempio, c’è un nuovo dirigente, capace e motivato, con cui stiamo lavorando con grande metodo e serietà.

Ultimissima domanda: la sua Lazio ed il suo Kiwanis club di Alessandria?
Scudetto 2020 e tanta beneficenza. Due grandi amori.